Traffico illegale di rifiuti, 97 indagati
ROMA – Un milione di tonnellate di rifiuti tossici prodotti dai poli industriali del nord Italia erano smaltiti illegalmente nella provincia di Caserta e altri impianti del Centro-sud. Un’operazione della Procura di Santa Maria Capua Vetere condotta dal comando dei carabinieri per la tutela dell' ambiente ha sgominato l’organizzazione criminale che per anni aveva gestito il traffico. Sono stati emessi 98 rinvii a giudizio con le accuse di associazione per delinquere, disastro ambientale, avvelenamento di acque, realizzazione e gestione di discariche abusive, getto pericoloso di cose, truffa ed abuso di ufficio i reati contestati. Il gip Silvio Guarriello ha fissato al 3 dicembre prossimo la data dell’udienza preliminare.
Le indagini sono partite nel 1999 da un sequestro avvenuto in un impianto di conglomerati bituminosi nel Napoletano. L’inchiesta si è poi estesa in tutta Italia: gli investigatori hanno scoperto un traffico illecito di rifiuti tossici con rischi cancerogeni come polveri da abbattimento, fumi delle industrie siderurgiche e metallurgiche, ceneri da combustione, olio minerale, morchie oleose e di verniciatura, pitture e vernici di scarto contenenti solventi organici non alogenati, fanghi da trattamento acque di processo di depurazione di industrie chimiche ed acque reflue industriali, inchiostro di scarto, melme acide, fanghi di potabilizzazione e chiarificazione delle acque.
Gli investigatori hanno così fatto luce sulle attività di un’organizzazione criminale che si reggeva sulla connivenza tra ditte di trasporto dei rifiuti, agenzie di intermediazioni, ditte di stoccaggio e impianti di smaltimento. Documenti falsi hanno certificato per anni lo smaltimento di rifiuti speciali in impianti di recupero inesistenti. I medesimi certificati hanno permesso che fossero immessi sul mercato prodotti realizzati con sostanze tossiche.
I rifiuti provenivano dalle industrie pesanti di Lombardia, Piemonte, Emilia Romagna, Veneto e Toscana e arrivavano in discariche abusive localizzate in provincia di Caserta e in altre località di Umbria, Lazio, Calabria, Puglia e Sardegna. Diciotto aree sono state sequestrate insieme a 25 Tir adibiti al trasporto. Antonio Menga, comandante del reparto operativo dei carabinieri per la tutela dell’ambiente dice: “Nei confronti degli imputati, il gip del tribunale, Silvio Guarriello, ha fissato al prossimo 3 dicembre la data dell' udienza preliminare. "E’ la più grossa inchiesta mai fatta in Italia nel campo della gestione illecita dei rifiuti".
(6 NOVEMBRE 2003, ORE 9:20)
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