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Ultimi bocconi amari

15 settembre 2007
Nicoletta De Cillis
Fonte: Il Manifesto (http://www.ilmanifesto.it)

La Svizzera sperimenta grano modificato in campo aperto
Tre coltivazioni sperimentali di grano Gm sono state appena autorizzate in Svizzera dall'Ufficio federale dell'ambiente (Ufam). I ricercatori dell'università di Zurigo e del Politecnico federale si propongono infatti di osservare il comportamento in campo aperto di piante di grano nel cui genoma sono stati inseriti alcuni tratti di resistenza a diversi funghi patogeni. I test si svolgeranno dal 2008 al 2010 nei pressi di Zurigo e Losanna e dovranno far luce, oltre che sulla produttività delle nuove varietà transgeniche, anche su alcuni aspetti relativi alla biosicurezza. Il programma di ricerca, finanziato dalla National Science Foundation, e il cui costo si aggira intorno a 12 milioni di franchi svizzeri, ha riaperto il fronte delle contestazioni. Dal novembre 2005 in Svizzera vige infatti una moratoria di 5 anni, decisa attraverso un referendum popolare, ma in realtà dopo il voto le autorità non hanno affatto bloccato le sperimentazioni al fine di chiarire gli effetti controversi della nuova tecnologia. Nel 2003 la decisione di effettuare esperimenti in campo aperto di varietà transgeniche di frumento è finito in una lunga battaglia legale e in una serie di emendamenti alla legge sull'ingegneria genetica. In base alle nuove norme, dalla fine del 2008 non sarà più consentito usare nel grano da sperimentare geni marcatori resistenti agli antibiotici. Tuttavia, il dipartimento all'ambiente ha stabilito alcuni limiti al diritto di opporsi ai campi sperimentali: potrà infatti presentare ricorso solo chi risiede entro un perimetro di 1000 metri dall'area autorizzata (Nicoletta De Cillis)

La Gran Bretagna dà un'altra leccatina al gelato transgenico
Il Regno Unito dice sì al gelato con meno grassi e più Ogm. Gli «esperti» britannici per gli Ogm hanno infatti approvato in via definitiva la novità della Unilever, proprietaria di grandi marche come Magnum, Algida, Sorbetteria di Ranieri, Eldorado e Carte D'Or: un gelato contenente una proteina derivata da lieviti transgenici. La particolare struttura dei cristalli di questa proteina sintetica permetterebbe infatti di ottenere gelati a basso contenuto di grassi. E anche a basso costo, visto che per l'azienda sarebbe sicuramente più vantaggioso produrla in laboratorio anziché ricavarla con metodi naturali. Il verdetto finale spetta ora ai ministri Ue che, trascorsi 60 giorni, dovranno approvare o bocciare con il proprio voto la richiesta avanzata dalla multinazionale. Già dopo il primo sì dell'Agenzia per la sicurezza alimentare britannica (FSA), nella fase di consultazione pubblica, ricercatori indipendenti dell'Indipendent Science Panel (ISP) avevano criticato la valutazione dei rischi condotta dall'agenzia, ritenendola insufficiente. Nel loro studio avevano infatti dimostrato che la proteina della Unilever non è equivalente a quella prodotta naturalmente, ma che anzi costituisce un allergene proprio per la sua derivazione da lieviti Gm.

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