Ecologia

Lista Ecologia

Archivio pubblico

Affermazione-choc di Andrea Drago: «In altri Paesi è già realtà da tempo»

I cementifici della Bassa bruceranno rifiuti

Il dirigente afferma che il «combustibile» sarà selezionato con grande attenzione. Avevano ragione. Quando gli ambientalisti puntavano il dito sui cementifici paventandone la trasformazione in inceneritori, avevano ragione.
8 dicembre 2007
Fonte: Il Mattino di Padova

Italcementi Il «futuro» è stato svelato ieri mattina dal direttore dell’Arpav Andrea Drago: «In Germania copertoni usati, oli esausti e plastiche vengono utilizzati nel processo di combustione. Non possiamo pensare di rimanere a guardare a lungo. Con le dovute precauzioni, anche noi andremo in quella direzione». Il dirigente ha ghiacciato la platea, facendo rimanere sbigottiti tutti i relatori. Ma nessuno ha smentito. Anzi.

«Inspectem». E’ il nome del progetto presentato ieri mattina nella Cementeria di Monselice. Lo scopo è quello di formulare, entro un anno, indicazioni innovative per la normativa europea sul monitoraggio dell’impatto ambientale del ciclo del cemento. Propone inoltre di creare una rete europea per il confronto delle informazioni sul processo produttivo, analizzando le tecnologie, l’impatto ambientale e i rapporti con il territorio. Arpav sarà il coordinatore. I Paesi coinvolti sono Italia, Francia, Polonia, Portogallo, Romania, Slovenia, Regno Unito, Belgio, Croazia, Danimarca, Grecia, Germania e Lettonia.

Colpo di scena. «E’ emerso che nei cementifici di Germania, Spagna e Olanda, paesi che utilizzano le tecniche più avanzate per quanto concerne le ricadute sull’ambiente, il combustibile viene ricavato per l’80 per cento dai rifiuti, una risorsa con alto potere energetico». E’ stata la premessa fatta da Andrea Drago prima di paventare, anche per la Bassa, l’utilizzo dei medesimi rifiuti nel processo di combustione. E non è una rivelazione da poco, perché è l’ammissione di quanto gli ambientalisti sospettavano da anni. Ma la circostanza è sempre stata allontanata con forza, sia dai cementieri che dagli enti controllori.

«Siamo già attrezzati per bruciare questo tipo di rifiuti - conferma Clemente Bellin, direttore della Cementeria di Monselice - i colleghi degli altri paese europei ci chiedono come mai non usiamo questi combustibili alternativi. Anche perché l’alternativa è la discarica, dove si decompongono inquinando forse anche di più». L’assessore provinciale Roberto Marcato, preso in contropiede, ha sottolineato la necessità di conoscere l’impatto ambientale dell’ operazione: «Non accetteremo - ha detto - i rifiuti da tutt’Italia». Il particolare più allarmante è che in dieci chilometri quadri, tra Este e Monselice, ci sono ben tre impianti.

Italcementi bacchettata. Dopo aver decantato la certificazione ambientale «Emas» ottenuta da Cementeria di Monselice, Drago ha tirato in ballo l’altro cementificio monselicense: «Auspichiamo che anche Italcementi faccia uno sforzo così grande. Perché si tratta di un impianto con emissioni in atmosfera superiori a quella che è la somma data da Cementeria di Monselice e Cementizillo.

Articoli correlati

  • Il comunicato di PeaceLink sul latte vaccino contaminato
    Ecologia
    Diossina nei bovini a Massafra, in provincia di Taranto

    Il comunicato di PeaceLink sul latte vaccino contaminato

    Fino a ora la diossina era stata considerata solo un problema delle pecore e delle capre che avevano pascolato attorno all'ILVA: Adesso si scopre che la contaminazione è arrivata a oltre dieci chilometri, nelle campagne di Massafra. Ma come è arrivata lì la diossina?
    27 gennaio 2015 - Alessandro Marescotti
  • Gestione pubblica rifiuti: in Abruzzo periodicamente è emergenza. Non si può continuare così!
    PeaceLink Abruzzo

    Gestione pubblica rifiuti: in Abruzzo periodicamente è emergenza. Non si può continuare così!

    Anno nuovo, notizie vecchie. A cavallo tra la fine del 2014 e l’arrivo del 2015 ancora una volta i titoli dei quotidiani hanno visto una accanto all’altra le parole rifiuti, emergenza e strada. Anche stavolta ci sono stati dei Comuni che potevano rischiare di veder rimanere i rifiuti per strada, l’ennesima situazione recuperata solo all’ultimo, questa volta (e non è la prima volta!) nel lancianese.
    27 gennaio 2015 - Alessio Di Florio
  • Raccolta differenziata a Taranto: bisogna pretendere di più.
    Ecologia
    La raccolta differenziata dovrebbe essere un obiettivo per il Comune di Taranto

    Raccolta differenziata a Taranto: bisogna pretendere di più.

    La raccolta differenziata dev'essere insegnata ai cittadini.
    Le istituzioni devono "comunicare" bene come e perché differenziare per riuscire a cambiare la mentalità di tante persone che considerano il differenziare uno sforzo inutile.
    22 luglio 2014 - Gianpaola Gargiulo
  • Rifiuti in Abruzzo: (solo per il privato) "la monnezza" è oro
    PeaceLink Abruzzo
    Nuovi capitoli di Sodoma

    Rifiuti in Abruzzo: (solo per il privato) "la monnezza" è oro

    I privati consolidano i loro monopoli, l'illegalità si diffonde mentre la gestione pubblica è un'emergenza continua
    8 novembre 2012 - Alessio Di Florio
PeaceLink C.P. 2009 - 74100 Taranto (Italy) - CCP 13403746 - Sito realizzato con PhPeace 2.7.26 - Informativa sulla Privacy - Informativa sui cookies - Diritto di replica - Posta elettronica certificata (PEC)