Ambiente: «Inaccettabili i continui rimpalli di competenze»
In preparazione della manifestazione di protesta legata all'emergenza ambientale nella Piana, fissata per il 22 dicembre a Gioia, il Movimento per la difesa del territorio (Mdt) considera «inaccettabili i continui rimpalli di competenze e scarichi di responsabilità tra il commissario per l'emergenza rifiuti e il ministro all'Ambiente da una parte e il presidente della Giunta regionale e l'assessore regionale all'Ambiente dall'altra».
«Constatato il rifiuto netto del presidente Loiero alla richiesta di moratoria cautelativa sia della costruenda centrale turbogas di Rizziconi che del raddoppio dell'inceneritore – prosegue il comunicato di Mdt, rappresentato dall'avv. Renato Bellofiore –, come atto preliminare per un corretto confronto e un'accurata analisi della situazione che nelle more delle lungaggini burocratiche potrebbe dimostrarsi tardiva, risultando già da dati ufficiali dell'Arpacal che l'aria della Piana è inquinata, e considerando inaccettabili le motivazioni addotte che parlano, in caso di sospensione dei lavori di raddoppio dell'inceneritore, di penali altissime da pagare per la Regione e ritenendo che dette penali debbano essere pagate da chi ha stipulato i contratti mentre che gli unici soggetti che dovrebbero essere risarciti sono i cittadini che vedono messa a rischio la loro salute» il Movimento per la difesa del territorio lancia con forza per il prossimo 22 dicembre lo sciopero generale «per la tutela della salute dei cittadini, per la salvaguardia dell'economia e per il rispetto della peculiarità territoriale della Piana, contro i due mega inceneritori, le tre mega centrali turbogas, il mega rigassificatore, il mega elettrodotto, le nuove mega discariche, gli odori nauseabondi del mega depuratore».
Il Movimento si appella «al senso di responsabilità, alla dignità e all'orgoglio che hanno sempre contraddistinto il popolo della Piana di Gioia Tauro e calabrese in generale contro chi avalla queste scelte irresponsabili e contro i vecchi e nuovi colonizzatori che, con il ricatto del lavoro, spingono l'acceleratore solo verso il profitto, infischiandosene delle sorti dei cittadini della Piana», per cui chiede «l'aiuto attivo della cittadinanza calabrese, dei lavoratori, dei sindacati, dei medici, delle associazioni di volontariato, della Chiesa e di tutti gli Enti Locali a sostegno di questa lotta di civiltà».
Da parte loro Alberto Conia e Giovanni Maiolo, rispettivamente a nome del coordinamento nazionale delle/i giovani comuniste/i e portavoce regionale dei giovani del Pdci, preannunciano: «Noi ci saremo e chiediamo a tutto il popolo della Piana e a tutti i calabresi sensibili di partecipare in massa per dimostrare il nostro rifiuto all'utilizzo della Calabria come territorio da sfruttare.
Questa regione deve conservare la sua natura e puntare su uno sviluppo turistico. Quello che si vuole fare nella Piana punta invece a rovinare ogni possibilità residua di sviluppo e a sottomettere le popolazioni locali a decisioni già prese e che ignorano i rischi per la salute. Il 22 dicembre dobbiamo riprenderci la parola. E per farlo serve lo sforzo di tutte e tutti».
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