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Una guida al rischio nucleare

Domande e risposte sullo stoccaggio delle scorie radioattive

Questa è una FAQ (Frequently Asked Questions, domande poste frequentemente). Qui trovate una serie di risposte alle domande nate con la protesta di Scanzano Jonico. Ed anche un elenco di siti per approfondire le vostre conoscenze.
25 novembre 2003
Daniele Marescotti

--- Chi si sta occupando delle scorie?
La Sogin Spa.

--- Cosa è la Sogin?
La Sogin Spa è la società statale, ex società Enel oggi del ministero del Tesoro, presieduta dal generale Carlo Jean, alla quale il premier Berlusconi ha dato l'incarico "speciale" di trovare una collocazione unica e definitiva per i 55 mila metri cubi di scorie delle centrali italiane, disattivate dopo il no al nucleare espresso dai cittadini con il referendum del 1987.
La società, nata nel 1999, ha 700 dipendenti.
(Fonte: http://notizie.tiscali.it/special/scorie/sogin.html)

--- Quali sono i compiti assegnati alla Sogin?
Essi sono fissati nel DM 07-05-2001 che indica gli "Indirizzi strategici ed operativi alla Sogin - Società gestione impianti nucleari S.p.a., ai sensi dell'art. 14, comma 4 del decreto legislativo 16 marzo 1999, n. 79, di liberalizzazionedel mercato elettrico(G.U. 28-05-2001, n. 122, Serie Generale)".
Essa deve in particolar modo "trattare e condizionare, entro dieci anni, subordinatamente all'ottenimento dellenecessarie autorizzazioni da parte dei competenti Organi, tutti i rifiuti radioattivi liquidi esolidi in deposito sui suoi siti al fine di trasformarli in manufatti certificati,temporaneamente stoccati sul sito di produzione, ma pronti per essere trasferiti al deposito nazionale".

--- Dove si può trovare la normativa a cui si deve attenere la Sogin?
Il testo del DM 07-05-2001 si può trovare sul sito
http://www.regione.piemonte.it/ambiente/simin/dwd/n11.pdf

--- La Sogin deve dare informazione alla popolazione sui rischi nucleari?
Sì, infatti nel DM 07-05-2001 si legge che alla Sogin spetta la "promozione dell'informazione della popolazione dei comuni sedi degli impianti nucleari sulle problematiche dello smantellamento e della energia nucleare in generale, dando, se del caso, vita ad uno specifico sistema informativo".

--- Dove si può trovare il Decreto Legge sullo smaltimento e stoccaggio dei rifiuti radioattivi che individua a Scanzano Jonico il deposito nazionale per le scorie nucleari?
E' sul sito Internet del Parlamento all'indirizzo
http://www.parlamento.it/parlam/leggi/decreti/03314d.htm
In esso si legge che i rifiuti "nel rispetto delle condizioni di sicurezza e di protezione della salute umana e dell'ambiente previste dal citato decreto legislativo n. 230 del 1995" saranno destinati "presso il Deposito nazionale, opera di difesa militare di proprietà dello Stato, il cui sito, in relazione alle caratteristiche geomorfologiche del terreno, e' individuato nel territorio del comune di Scanzano Jonico, in provincia di Matera.

--- Il decreto n. 230 del 1995 che cosa prevede?
Prevede il diritto della popolazione all'informazione preventiva e alla conoscenza del piano di emergeza nucleare. Purtroppo si è potuto riscontrare - in occasione della campagna di Peacelink sul rischio nucleare nei porti militari dovuto al transito di sommergibili e navi a propulsione atomica - che l'informazione alla popolazione viene spesso negata a causa delle forti resistenze politiche. Infatti la popolazione dovrebbe prendere coscienza del piano di emergenza e partecipare ad esercitazioni di evacuazione che potrebbero generare allarme. Pertanto i vertici politici non hanno applicato integralmente il suddetto decreto vanificando di fatto due fondamentale diritti dei cittadini: quello all'informazione e quello alla sicurezza.

--- Come si misura la radioattività?
Per capire quanto pericolosa sia l'esposizione alle radiazioni, bisogna prima introdurre quali sono le unità di misura per l'esposizione alla radioattività: la prima è il Sievert. Il massimo ammesso nella scala di esposizione è pari a 6 millisievert l'anno, ovvero a quanto il lavoratore di una centrale può assorbire senza danni fisici. L'unità di misura va naturalmente commisurata al tempo di esposizione. Tanto per capirsi tra profani: 4 sievert assorbiti in due settimane possono seriamente uccidere un essere umano. Un'altra unità di misura utilizzata è quella del Millirem. In questo caso la dose di radiazioni che non causa danni alle persone è pari a 500 millirem l'anno. Occorre tener presente che una comune radiografia espone il corpo a una dose fra i 50 e i 120 millirem. Basterebbero dunque 5 lastre per portare un essere umano al limite di sicurezza nei termini della cosiddetta DMA (Dose Massima Assorbibile).
Fonte: http://notizie.tiscali.it/special/scorie/radiazioni_effetti.html

--- Qual è uno dei maggiori problemi delle centrali nucleari?
Il problema maggiore sta nella produzione di scorie nucleari radioattive, ovvero i prodotti della fissione come cesio, stronzio, iodio, rubidio. Tra i prodotti di scarto della produzione nucleare c'è anche l'uranio impoverito, residuo del processo di arricchimento dell'uranio naturale, classificato finora tra i meno pericolosi isotopi radioattivi ma al centro di furiose polemiche per i tumori che hanno colpito i militari che ne hanno fatto uso.

--- La questione dello stoccaggio ha un'unica soluzione?
La questione dello stoccaggio è controversa e ancora senza una soluzione ottimale. Sono stati proposti vari tipi di trattamento, dalla vetrificazione alla combustione nel "Rubbiatrone", uno speciale bruciatore ideato dal Premio Nobel per la Fisica Carlo Rubbia. L'unica soluzione finora adottata è quella di chiudere le scorie in contenitori adeguatamente schermati e portarli in depositi naturali geologicamente stabili e ben monitorati, esattamente come si fa per le scorie chimiche.
Fonte: http://notizie.tiscali.it/special/scorie/radiazioni_effetti.html

--- Come si suddividono le scorie nucleari?
Le scorie si suddividono in tre categorie: la prima (a più bassa radioattività), la secoda (media) e la terza (alta e altissima radioattività). Si va da tempi di decadimento di appena qualche anno, a centinaia di migliaia di anni.
Fonte: Corriere della Sera 19-11-03

--- Dove sono le scorie nucleari più pericolose?
I materiali più pericolosi in assoluto (terza categoria) si trovano concentrati a Caorso (1.032 barre di combustibile), a Trino (47 barre) e alla Fiat di Saluggia (370 barre).
Fonte: Corriere della Sera 19-11-03
Mappa dei siti nucleari in Italia (fonte: Corriere della Sera 10-11-2003)

--- Perchè vi sono le scorie nucleari in Italia?
Perchè sono state costruite in passato le centrali nucleari di Caorso, Trino Vercellese, Latina e Garigliano. Gli impianti in cui si trattava il combustibile (biossido di uranio) per alimentare le centrali erano cinque: Eurex-Saluggia, Fn Bosco Marengo, Opec Casaccia e Itrec Trisaia. Oltre a questi centri esistono una dozzina di altri centri di ricerca scientifica nucleare. Vi sono inoltre i rifiuti radioattivi degli ospedali.
Fonte: Corriere della Sera 19-11-03

--- Quali sono gli effetti delle radiazioni sull'organismo umano?
Nella prima fase chi è stato esposto avverte malessere, cefalea, disturbi intestinali, dopo la prima settimana si ha la distruzione delle cellule riproduttive del sangue e cominciano i decessi. Nella seconda settimana si hanno ulcerazioni, emorragie e ulteriori decessi causati da infezioni del sangue. Chi supera la fase critica e riesce a guarire, può essere soggetto, anche a decenni di distanza, a leucemie e tumori. Forti dosi di radiazioni possono provocare mutazioni genetiche nel soggetto esposto e nei suoi figli. Le cellule più sensibili alle radiazioni sono quelle riproduttive, del tessuto linfatico, del midollo osseo, delle lenti cristalline oculari e del sistema nervoso.
Fonte: http://notizie.tiscali.it/special/scorie/radiazioni_effetti.html

--- C'è una pagina web che riassume gran parte dei siti web sul problema dello stoccaggio delle scorie nucleari?
Si, basta cliccare su http://italy.peacelink.org/ecologia/articles/art_2406.html

--- C'è una pagina web che riassume gran parte delle informazioni su Scanzano Jonico?
Sì, basta cliccare su http://italy.peacelink.org/ecologia/articles/art_2314.html
Qui sono linkati i siti web della protesta in Lucania, la rassegna stampa aggiornata e altre informazioni utili tratte da Internet.

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