Ecologia

Lista Ecologia

Archivio pubblico

Latte: 18 aziende a rischio, sul Pcb prorogati tutti i divieti: «C’è pericolo»

Brescia fra diossine e Pcb

Resta bloccata la produzione di 4 allevamenti. Ipotesi sul destino dei terreni. Nessun orto, nè allevamento da cortile su 500 ettari di territorio che vanno dalla Caffaro a Castelmella, passando per via Labirinto e Fornaci
29 dicembre 2007
Fonte: Bresciaoggi

. Nell’agenda dell’assessorato all’Ambiente del Comune non c’è solo la questione dell’area Caffaro, ma anche il problema urgente del latte con tracce di pcb riscontrato negli allevamenti dell’hinterland.

Se ad oggi la Centrale del Latte ha bloccato il conferimento di 4 aziende zootecniche (Bettinzoli del Villaggio Violino, istituto Pastori di viale Bornata, Civettini e Zubani di San Zeno Naviglio) sono ben 18 gli allevamenti sotto osservazione, dove le tracce di Pop (inquinanti persistenti) riscontrate sono sotto il limite di legge (6 picogrammi/grammo di grasso) ma superiori alla soglia d’attenzione (2).

E’ indubbio che il problema nasce dalla coltivazione di foraggi su terreni inquinati. Il problema è: che fare? L’assessore comunale Ettore Brunelli propone con urgenza l’apertura di un tavolo tecnico che getti le basi per una riconversione a biomasse di tutte le aziende agricole dell’hinterland. «Proprio perchè penso alla tutela degli agricoltori - spiega - dobbiamo renderci conto che su quei terreni non è più possibile produrre foraggi. Concordiamo, insieme a Regione e Provincia, una riconversione a colture destinate a biomasse o biodiesel. Ci sono fondi per la riforestazione anche nel piano di Sviluppo Rurale. Sediamoci a un tavolo e parliamone. A meno che non si voglia cemetificare tutto, ma io non sono d’accordo».

Sulle cause dell’inquinamento dei terreni Brunelli sostiene che è sbagliato puntare il dito contro il termoutilizzatore Asm: «Dai monitoraggi Asl del 1994, 1996, 1998 sappiamo che tutti i terreni dell’hinterland presentavano tracce di pcb e diossine. Il problema è il passato industriale della città al quale si possono sommare altri fattori, dal traffico alle emissioni industriali».

Le associazioni agricole sono disposte a sedersi intorno a un tavolo istituzionale ma non sono d’accordo sulla riconversione a biomasse dei terreni, «a meno che non si trovino ingentissime risorse per compensare gli agricoltori dei danni subiti», spiega Annibale Feroldi, direttore Upa, che è d’accordo con Ettore Prandini, presidente Coldiretti, «nell’avviare una indagine approfondita per individuare i responsabili dell’inquinamento, che dovranno rimborsare i danni».

Solidarietà agli agricoltori arriva dalla segreteria provinciale della Lega Nord: «E’ un caso che gran parte delle aziende agricole coinvolte sono situate nelle vicinanze dell’inceneritore?», si chiede il segretario cittadino del Carroccio Fabio Rolfi in un comunicato stampa con il quale chiede l’attivazione di un tavolo istituzionale e misure di sostegno agli agricoltori. La Lega Nord chiede anche «la ricostituzione dell’osservatorio sul termoutilizzatore» e la riattivazione della centralina dell’Arpa a Bettole di Buffalora

Sui 500 ettari di territorio che vanno dalla Caffaro a Castelmella, passando per via Labirinto e Fornaci, i livelli di pcb e diossine sono tali da far dichiarare all’Asl «condizioni sanitarie di pericolo per la salute pubblica». Per questo con un’unica ordinanza che varrà fino al 30 giugno 2008, il sindaco Paolo Corsini vieta su questa grande fetta di città (dove risiedono oltre 10 mila bresciani) la coltivazione di orti, l’allevamento di animali da cortile, l’utilizzo delle acque delle rogge, l’asportazione e il contatto con il terreno. Questo l’aggiornamento principale sull’annosa vicenda «Caffaro» e relative aree a sud-est, illustrata ieri in Loggia dall’assessore all’Ambiente Ettore Brunelli.

Ma c’è anche una buona nuova. Grazie al via libera ministeriale e alla messa in mora della Caffaro, dal marzo 2008 la Loggia inizierà la bonifica di 17 mila metri quadrati di terreno tra il parco Passo Gavia e il giardino di via Nullo, mentre proseguirà la bonifica di 26 giardini privati del quartiere Primo Maggio (ad oggi sono stati messi in sicurezza in via sperimentale solo 3 giardini).

«La nuova ordinanza di fatto mette sullo stesso piano il sito di interesse nazionale della Caffaro e il territorio che si estende a sud-est, ovvero il quartiere di Chiesanuova, ma anche la porzione di territorio delimitato a sud dal comune di Castelmella, a ovest dalle vie Labirinto e Fornaci e ad est dal fiume Mella», spiega Brunelli. Su questi 5 milioni di metri quadri sono prorogati i divieti già espressi nelle precedenti ordinanze (2002, 2004 e giugno 2007). In buona sostanza: divieto assoluto di utilizzo del terreno, con esclusione delle aree dell’asilo nido «Lo Scoiattolo» e dell’oratorio di via Noce. Nel sito di interesse nazionale «Brescia-Caffaro» è vietato anche l’accesso alla strada alzaia del fiume Mella nel tratto compreso tra via Milano e la ferrovia Brescia- Edolo. Nelle aree agricole a sud-ovest della Caffaro (quindi tra Fornaci-via Labirinto, Castelmella e il fiume Mella) sono vietate le coltivazioni a foraggio. Sarà possibile coltivare cereali da granella dietro il costante monitoraggio di Arpa e Asl. Un divieto che coinvolge 4 aziende agricole.

A marzo si partirà con la messa in sicurezza delle aree pubbliche del Campo Calvesi, del parco Passo Gavia (10 mila metri quadri) e delle aiuole di via Nullo (7 mila mq). «La cosa importante - spiega Brunelli - è che il ministero ha dato mandato al Comune di attivare i poteri sostitutivi in danno alla Caffaro stessa, alla quale chiederemo conto dei costi della bonifica. Adesso dobbiamo mandare il progetto al ministero e poi fare l’appalto». I costi? Elevati. Circa 200 euro a metro quadro (quindi serviranno oltre 3,2 milioni di euro) «ma dobbiamo vedere se scorticare mezzo metro di terreno o scendere più in profondità - precisa l’assessore all’Ambiente -. Il problema è la pesante eredità industriale della nostra città; quando si inizia una bonifica non è detto che si trovino solo pcb e diossina, ma anche metalli pesanti. E’ quanto è successo con i giardini privati del quartiere Primo Maggio».

Altra novità: il Comune sui 100 ettari di terreni agricoli del sito nazionale Caffaro potrà sperimentare la tecnica innovativa della «bioremediation» (su tre lotti da 5 ettari): si tratta di batteri in grado di aggredire e digerire le sostanze inquinanti. Sulla restante porzione di territorio saranno piantumati alberi ed erba che in parte assorbiranno pcb e diossine.

Ancora difficile la quantificazione dei costi di tutte le bonifiche. Di certo serviranno diversi milioni di euro. Il ministero ne ha stanziati 6,5 (disponibili a febbraio) ma oltre all’area Caffaro serviranno per bonificare le due discariche di pcb e metalli pesanti di Passirano e Castegnato (rispettivamente la «Vallosa» e la «Pianera»). «Crediamo però - chiarisce Brunelli - che di questa cifra alla Loggia andranno circa 5 milioni, ai quali vanno aggiunti un milione e 450 mila euro: un milione reperito nell’ultimo assestamento di bilancio e i 450 mila euro in arrivo dalla Regione, stanziati grazie a un emendamento richiesto dall’ex consigliere del Prc Mirko Lombardi».

Proseguiranno i campionamenti dell’aria in sei postazioni cittadine (scuola media Kennedy in via del Santellone, la materna di via Passo Gavia, in via Villa Glori, la cascina Ronchi di via del Dosso, il quartiere I° Maggio e Sant’Eufemia). I risultati saranno analizzati dall’Istitutto Superiore della Sanità. Una prima campagna di monitoraggio dell’aria è già stata effettuata tra luglio e agosto scorso; i risultati a febbraio. Asl e Arpa proseguiranno il biomonitoraggio su persone e alimenti. Si è conclusa la caratterizzazione di una delle due discariche di scorie industriali scoperte in via Caprera, mentre l’altra terminerà a marzo. Ben 80 mila mq di area, per 6 metri di profondità «dove negli anni sono stati riversati rifiuti industriali contenenti pcb, diossine, metalli pesanti» chiude Brunelli. Enormi i costi della bonifica.

Che saranno ovviamente pubblici, visto che il reato è senza colpevole.

Note: Due video agghiaccianti sulla diossina e i rifiuti in campania....

http://tv.repubblica.it/home_page.php?playmode=player&cont_id=15719
http://tv.repubblica.it/home_page.php?playmode=player&cont_id=15721

Articoli correlati

  • E' a rischio il polo dei microinquinanti dell'ARPA Taranto
    Taranto Sociale
    L'inquinamento persiste ancora a Taranto

    E' a rischio il polo dei microinquinanti dell'ARPA Taranto

    La questione è stata sollevata da Antonio Lenti che ha ottenuto un voto unanime sulla mozione a sostegno del polo in consiglio comunale di Taranto e sarà oggetto di un'audizione nella commissione ecologia della regione Puglia.
    27 settembre 2024 - Fulvia Gravame
  • Salviamo il Polo di Specializzazione Microinquinanti dell'ARPA di Taranto!
    Taranto Sociale
    Comunicato stampa di Europa Verde Taranto

    Salviamo il Polo di Specializzazione Microinquinanti dell'ARPA di Taranto!

    Forte presa di Gregorio Mariggiò a difesa della struttura che svolge le analisi per cercare i microinquinanti, tra i quali le diossine, che danneggiano gravemente l'ambiente e la salute a Taranto. Sarà presentato un ordine del giorno al Comune di Taranto tramite il consigliere Antonio Lenti.
    31 luglio 2024
  • Latte materno, diossine e PCB
    Ecologia
    Slides

    Latte materno, diossine e PCB

    L’istituzione di un regolare sistema di biomonitoraggio da parte delle autorità competenti e un'accresciuta sensibilità dei cittadini possono promuovere un diverso modello di sviluppo che tuteli la salute delle generazioni future.
    29 febbraio 2024 - Paola Fioretti ed Elisa Lorenzini
  • Biobanca e inquinamento ambientale
    Ecologia
    Proposta di una biobanca a Taranto

    Biobanca e inquinamento ambientale

    In che modo una biobanca potrebbe essere utile a mantenere traccia nel tempo degli impatti sanitari delle emissioni industriali sulla popolazione più esposta e in particolare dei bambini? Potrebbe essere inclusa fra le prescrizioni di biomonitoraggio per l'AIA dell'ILVA?
    9 agosto 2023 - Associazione PeaceLink
PeaceLink C.P. 2009 - 74100 Taranto (Italy) - CCP 13403746 - Sito realizzato con PhPeace 2.7.26 - Informativa sulla Privacy - Informativa sui cookies - Diritto di replica - Posta elettronica certificata (PEC)