Prc: «sbagliata» l’AIA per Servola (Trieste)
In una nota il presidente del gruppo consiliare di Rifondazione, Igor Kocijancic ha precisato che «è sbagliato innanzitutto perchè in tutti questi anni la proprietà della Ferriera di Servola non ha dimostrato, nei fatti, di voler davvero attuare nello stabilimento quella serie di onerosi investimenti e interventi che potrebbero consentire la compatibilità ambientale con il territorio e garantire la salute dei cittadini e la salute e la sicurezza dei lavoratori».
Per Kocijancic «la Regione avrebbe potuto portare ad esempio una nostra realtà industriale, la Danieli, leader mondiale nel campo della produzione di acciai di qualità ma anche esempio e autentico termine di paragone (per gli altri) di quello che è il concetto di sostenibilità ambientale, ottenuto però a fronte di investimenti di decine di milioni di euro, cosa che la Lucchini Severstal finora si è ben guardata dal fare, anche di fronte all’intervento della magistratura».
Il rilascio dell’Aia in queste condizioni - secondo Rifondazione - rischia di essere l’ennesimo favore a una proprietà che, così come la Thyssen Krupp di Torino, intende arrivare soprattutto alla chiusura degli impianti con il massimo di profitto e pagando il minor prezzo possibile.
Secondo il sottosegretario Ettore Rosato è necessario un dialogo anche per risolvere diverse questioni, fra le quali l’inquinamento della Ferriera di Trieste. «Un tema - ha detto Rosato - che viene fuori a qualsiasi campagna elettorale. Il problema c’è e - ha concluso - tutti lo riconoscono, ma va affrontato senza slogan e con un percorso per il futuro».
E per il Circolo «Ercole Miani» di Trieste, la responsabilità politica del rilascio dell’Autorizzazione integrata ambientale (Aia) per la Ferriera di Servola «ricade sui tutti i partiti, nessuno escluso, che sostengono l’attuale presidente del Friuli Venezia Giulia, ma anche su di una opposizione assolutamente incapace di rivendicare ruolo e dignità a un Consiglio regionale che prima va a casa, meglio è per tutti».
Il Circolo - informa una nota - in risposta «alla vergognosa decisione della Regione» e «all’inerzia parolaia del Comune di Trieste», ha organizzato per il 6 gennaio una manifestazione cittadina, con corteo in partenza da piazza Unità. I particolari della manifestazione saranno resi noti il 2 gennaio nel corso di una conferenza stampa.
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