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I costi delle scorie nucleari

La bolletta elettrica aumenta per colpa del decommissioning nucleare

Le vecchie scorie nucleari italiane continuano ad appesantire le nostre bollette La bolletta elettrica aumenta da quest´anno di un altro 4,5%. E intanto continuiamo a pagare per lo smaltimento dei rifiuti radioattivi che a più di vent´anni dal referendum che disse no al nucleare, non sappiamo dove mettere
4 gennaio 2008
Daniele Rovai

- LIVORNO. Elettricità +4,5%. Questo il regalo di natale dell’Autorità elettrica per le famiglie italiane. La colpa, dice l’Autorità nel suo comunicato di fine anno, è dovuta all’aumento del gas che importiamo per l’85% del nostro fabbisogno, alimentando “un grado di dipendenza” dalle forniture estere “ben superiore alla media europea”.

Sarà anche vero, però l’Autorità non dice tutto. O se lo dice non lo pubblicizza. Perché verrebbe fuori che l’aumento della bolletta elettrica è in parte dovuto all’aumento del gas ma la colpa maggiore è dei continui aumenti degli “oneri” che ci gravano sopra. Oneri che insieme al prezzo pagato per la distribuzione e il trasporto dell’elettricità verso le nostre case, determina il 30,3% del costo della bolletta.

Uno su tutti di questi oneri, quello per lo smantellamento dei siti nucleari che in 7 anni ha generato un finanziamento di 500 milioni di euro. Soldi interamente gestiti dall’azienda pubblica Sogin salita alla ribalta della cronaca sopratutto per i faraonici stipendi dei suoi dirigenti non certo per i progetti realizzati, visto che a dicembre 2007 pur con una struttura operativa di 800 dipendenti lo smantellamento nucleare, la sua unica attività industriale, è ferma ad un misero 10% di avanzamento della commessa pubblica.

Ma questo è solo il secondo aumento della bolletta in due anni, dice sempre l’Autorità Elettrica, visto che nel 2007 il prezzo è rimasto stabile registrando “un solo incremento trimestrale, nell’ottobre scorso (energia elettrica +2,4%).

Anche qui non si dice tutto! Perché a gennaio 2007 pur restando invariato il costo dell’energia elettrica varia, nuovamente, l’onere nucleare che in una notte viene triplicato passando da 0,05 a 0,16 centesimi per Kwh portando “un aumento dell’ordine di un punto percentuale sulla tariffa domestica” come dice il comunicato stampa dell’Autorità Elettrica di fine dicembre 2006.

Il motivo dell’aumento? Servono ancora più soldi alla Sogin. 277 milioni, per l’esattezza, per mandare le scorie radioattive in Francia. Ma spulciando tra le delibere dell’Autorità si può leggere anche un’altra notizia! A gennaio 2007 c’era addirittura la possibilità di diminuire la bolletta, visto che lo Stato aveva pagato l’energia elettrica 13,19 centesimi di euro facendo segnare, dice sempre quel comunicato stampa dell’Autorità Elettrica, una riduzione della tariffa media nazionale “pari a 0,21 centesimi di euro per kWh (-1,6%)” .

Invece, senza dare alcuna spiegazione, non solo si aumenta l’onere nucleare ma la tariffa elettrica per le famiglie “e la relativa spesa restano invariate. In particolare la tariffa, al lordo delle imposte, resta pari a 15,60 centesimi di euro per kWh.”

Ma c’é di più. C’é la tassa sulla tassa, cioè il pagamento dell’IVA includendo insieme al costo della corrente elettrica gli oneri del sistema. Un’anomalia tutta italiana che l’Autorità Elettrica fece notare pubblicamente al parlamento inviandogli, il 19 maggio 2007, una lettera dove si precisava come essendo gli “oneri generali di sistema […] prestazioni patrimoniali imposte per l’acquisizione di mezzi economici destinati a specifiche finalità” cioè tasse per finanziare delle attività ben precise “rende evidente l’anomalia di assoggettarli all’imposta sul valore aggiunto, che incide peraltro in maniera molto consistente sui costi per gli utenti finali con un impatto complessivo di circa 670 M€ l’anno”.

La nostra bolletta elettrica è la più cara d’europa? Diciamo che è la più tassata con buona pace di quelle persone che ancora credono nella nuova favola nucleare.

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