Il Rigassificatore è una minaccia
A poco sono servite le rassicurazioni dell´Enel, della vigilia di Natale. Il fronte del no riaccende la protesta e torna a chiedere al governo nazionale, alla Regione e alla Soprintendenza di bloccare l´iter del progetto per il rigassificatore di Porto Empedocle. «Non avrà alcun impatto ambientale», ha annunciato l´Enel, presentando il progetto dell´impianto, un investimento di 600 milioni di euro, che porterà all´immissione nella rete nazionale di 8 miliardi di metri cubi di gas all´anno.
Ma il comitato per la salvaguardia della valle dei Templi, formato da cittadini, ambientalisti, intellettuali, studiosi, insorge di nuovo chiedendo che il territorio venga dichiarato «area marina del Mediterraneo particolarmente sensibile».
E che la valutazione d´impatto ambientale - che il ministero dell´Ambiente non ha ancora dato - prenda in considerazione la sicurezza degli impianti e del traffico navale «relativamente a tutti gli aspetti tecnici e scientifici che meritano di essere approfonditi», anche «eventuali eventi incidentali di azioni terroristiche».
«Noi riteniamo che all´Italia non servano dieci rigassificatori ma ne bastano meno. E che prima di dare le autorizzazioni a tutti, sia fatta una verifica sulla reale quota di energia che serve all´Italia - afferma Massimo Fundarò, coordinatore nazionale dei Verdi - Quello dei Verdi non è un no pregiudiziale.
Il ministro Pecoraro Scanio chiederà al ministro Bersani un´attenta valutazione, nel programma energetico nazionale per il 2008. Ma di certo fare degli impianti in una zona già fortemente inquinata come Priolo o in un posto come Porto Empedocle non è la scelta migliore».
Critica nei confronti del progetto è l´assessore regionale all´Ambiente, Rossana Interlandi, dell´Mpa. «La posizione mia è chiarissima. Non sono contro per pregiudizio. Io ne faccio una questione di sicurezza e di convenienza. Se questi impianti non sono convenienti per tutti i siciliani, perché farli? E perché farne due? Ne ho parlato col ministro Pecoraro Scanio. Ma ancora una sua risposta non l´ho avuta.
La Sicilia non può essere una terra di conquista, dove impiantare di tutto. Vorremmo capire con quali previsioni decidono di fare due impianti in Sicilia, dove produciamo già più energia rispetto al resto d´Italia, ma pagandola il doppio. Quello di Priolo, tra l´altro, è un sito che ha già dato troppi problemi di sicurezza». Ad opporsi al rigassificatore di Porto Empedocle, di cui paladino convinto è il presidente Salvatore Cuffaro, è il forzista Michele Cimino, il presidente della commissione al Bilancio dell´Ars, che ha chiesto varie volte di bloccare tutto.
Dello stesso avviso Gianni Puglisi che, in qualità di presidente della commissione nazionale dell´Unesco, ha scritto a Cuffaro chiedendo la sua attenzione sull´effetto deturpante che potrebbe avere l´impianto sull´area archeologica di Agrigento, «mettendo a rischio la permanenza del sito nella lista del patrimonio dell´umanità Unesco e arrecando grande pregiudizio all´attività turistica dell´area».
A capo della protesta da tempo c´è la presidente nazionale dei Fai Giulia Maria Mozzoni Crespi, pronta a mobilitare tutte le associazioni nazionali che si occupano di tutela dell´ambiente per far sì che l´area non perda la destinazione turistico - culturale a vantaggio di quella industriale. La Crespi si è già rivolta al Consiglio superiore dei beni culturali e paesaggistici, chiedendo così di fatto anche l´intervento del Ministero ai beni culturali nella valutazione di impatto ambientale, da tutti, con diverso spirito, attesa.
Articoli correlati
- Franca Rame e la campagna per Taranto
"L'interesse di molti politici è il loro tornaconto: soldi, soldi, soldi"
Sto pensando che se volete mi faccio promotrice della campagna, mettendo a disposizione blog, contatti e il mio nome30 maggio 2013 Parere interlocutorio negativo sul rigassificatore di Taranto
25 gennaio 2011 - Commissione Tecnica per la Valutazione di Impatto Ambientale- La nostra regione viene considerata determinante nella fase di uscita dalla crisi e nella riproposta di un modello di crescita per le aziende
Regione Puglia, la vera posta in gioco è la questione ambientale
L’attuale coalizione al governo regionale ha recepito molte istanze dei movimenti e associazioni ,recuperando, per quanto riguarda Taranto, molto sul terreno della sua credibilità negli ultimi due anni. Questa la vera anomalia che si vuole cancellare.Giancarlo Girardi «Meno carbone nelle centrali Enel»
Losappio: «Speriamo in un'intesa o faremo una legge». Confermato il no al rigassificatore. L'assessore annuncia la svolta per il 2009 e spiega il parere negativo di impatto ambientale della commissione regionale all'impianto28 dicembre 2008 - Marcello Orlandini
Sociale.network