C'è chi tuona: via Pecoraro Scanio!
Uno «sforzo di solidarietà nazionale» per uscire dall'emergenza. Romano Prodi si rivolge alle forze politiche e agli amministratori locali perché siano messe da parte le divisioni e tutti concorrano alla soluzione del problema dei rifiuti in Campania. All'appello del presidente del Consiglio fa da contraltare il severo giudizio di Silvio Berlusconi: «Uno Stato che non garantisce la legalità e tollera una situazione come quella di Napoli, pericolosa per la salute dei cittadini e dannosa per il turismo – ha detto il leader di Forza Italia al «Corriere della Sera» – e quindi per l'economia dell'intero Paese, non è più degno di chiamarsi Stato, in quanto ha perso la sua legittimazione».
Poche decine di deputati hanno assistito alle comunicazioni del ministro per i Rapporti con il Parlamento Vannino Chiti e al dibattito che ne è seguito. Nonostante le scarse presenze, i rappresentanti dell'opposizione hanno protestato con fischi e cori per l'assenza di Prodi, impegnato nella riunione di Palazzo Chigi con le Regioni. Invano Chiti ha cercato di difendere il premier. Le sue parole («le critiche sono ingiuste, il presidente del Consiglio è personalmente impegnato a risolvere l'emergenza») sono state sommerse dalle proteste, e tutti i deputati del centrodestra intervenuti dopo l'informativa non hanno perso l'occasione di accusare Prodi di aver disertato il confronto con il Parlamento.
In aula, Chiti si è rivolto ai cittadini campani affinché isolino la camorra e all'opposizione perché seppellisca l'ascia di guerra. «Questo – ha detto il ministro – non è il momento delle polemiche». Chiti ha anticipato chi chiede la testa di Antonio Bassolino in Campania promettendo che «verrà il momento in cui, fuori dall'emergenza, bisognerà valutare le responsabilità».
Gli appelli di Prodi e Chiti hanno avuto un successo solo parziale. La polemica contro il governo si è alzata di tono. Sandro Bondi ha preannunciato la presentazione di una mozione contro il ministro dell'Ambiente Pecoraro Scanio, sostenendo che il leader ambientalista «non può restare un minuto di più al suo posto».
L'ostilità contro Pecoraro, indicato come il responsabile della mancata costruzione dei termovalorizzatori in Campania, ha rimesso d'accordo Forza Italia e Udc: Casini, ha proposto un documento comune di tutta l'opposizione. «Credo che non si possa marciare contro i termovalorizzatori – ha detto Casini – giocare sui dissensi locali per bloccare qualsiasi iniziativa sui rifiuti e poi invocare come, fa Pecoraro Scanio, l'invio dell'esercito». La Lega più che chiedere dimissioni è preoccupata che i rifiuti campani prendano la via delle regioni del Nord.
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