Formigoni dice sì ai rifiuti campani
Come il Piemonte e l´Emilia Romagna. Solo una parte, comunque, delle 150mila dell´emergenza campana. Preferibilmente in ecoballe da trattare in loco prima di metterle nelle discariche, o in rifiuti pre-trattati da bruciare nei termovalorizzatori. In totale potrebbero arrivare in Lombardia, scortati dall´esercito, circa duecento camion entro un mese. Destinati a 17 dei 25 impianti sparsi in tutta le regione tra inceneritori e discariche.
La trattativa tra il governatore della Lombardia Roberto Formigoni e il presidente del Consiglio Romano Prodi, che ieri si sono sentiti più volte per telefono, dovrebbe sfociare domani in un accordo ufficiale dopo il via libera dei segretari regionali del centrodestra. Ma Formigoni, che fin dall´inizio aveva in realtà offerto uno spiraglio al governo, è fiducioso. Anche se pone delle condizioni. In primo luogo: niente rischi per il territorio e per la popolazione lombarda. «È chiaro che qualcosa va modificato, ma stiamo creando le condizioni tecniche per aprire uno spiraglio vero. Sia chiaro che non possiamo ricevere i rifiuti che vediamo tutto il giorno nei telegiornali sulle strade di Napoli».
E a due giorni dalla riunione del tavolo Milano il governatore chiarisce che non esiste alcun nesso tra la difesa del futuro di Malpensa e i rifiuti napoletani: «Tra la più grande e importante regione italiana e il governo non può che esistere un rapporto di alta collaborazione istituzionale. È chiaro che da cinque mesi mi sto sgolando per difendere Malpensa, ma sono chiaramente due questioni diverse. Non esiste alcun "do ut des". Vogliamo dolo dare alla politica italiana un altro segnale di collaborazione nell´interesse dei cittadini». Poi, un accenno alle possibili proteste della popolazione. «Conosco i sentimenti del popolo lombardo e sono sicuro che quando gli spiegheremo in dettaglio le nostre decisioni saprà, come sempre, dare prova di grande civiltà e generosità».
Prima di decidere il governatore si riserva, comunque, di prendere atto del rapporto dei responsabili degli impianti lombardi raccolto dall´assessore lombardo allo Sviluppo sostenibile Massimo Buscemi. «Occorre prima terminare la verifica tecnica, ma distribuiremo il carico secondo le effettive disponibilità - spiega l´assessore - tenendo conto che per noi sarebbe più facile ricevere ecoballe che siamo in grado di trattare. Purtroppo non ci aiuta il fatto che la terza linea del termovalorizzatore Silla di Milano sia chiusa fino a fine mese per manutenzione. Milano potrà fare ben poco, ma chiederemo a tutti di dare un contributo». Si sono già fatte avanti Lodi, Parona (Pavia)e Brescia.
La Lega annuncia gazebo in tutta le Lombardia e in particolare un presidio alla discarica di Trezzo d´Adda. Anche se il capo delegazione in giunta del Carroccio Davide Boni non chiude tutte le porte: «In questo momento la Lombardia potrebbe anche pensare di smaltire parte dei rifiuti campani ma ad alcune condizioni. Ad esempio, l´inizio delle trattative per il riconoscimento della piena autonomia delle regioni del Nord». Possibilista anche la coordinatrice lombarda di Forza Italia Mariastella Gelmini: «Il governo non può rivolgersi alla Lombardia solo per chiedere e non dare mai. Se c´è un´emergenza nessuno si tira indietro, ma gli amministratori campani devono pagare».
Più cauto il capodelegazione azzurro in giunta Giancarlo Abelli: «La posizione di Formigoni mi sembra la più saggia, nell´interesse dei cittadini e della solidarietà». Il leader di An Ignazio La Russa rivendica al suo partito di avere inaugurato la linea "aperturista": «Per noi l´interesse nazionale deve prevalere sempre». L´opposizione di centrosinistra plaude con i Verdi. «Bravo Formigoni - taglia corto Carlo Monguzzi - sembra si sia finalmente reso conto che i rifiuti campani non creano alcun problema sotto il profilo sanitario».
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