La centrale elettrica della Ferriera chiede l'Aia a Roma
Primo incontro ieri a Roma all’Agenzia per la tutela del territorio e del mare del ministero dell’Ambiente al fine di esaminare la procedura per il rilascio dell’Autorizzazione integrata ambientale (Aia) ad Elettra, la centrale di cogenerazione collegata alla Ferriera che produce energia bruciando i fumi di scarto dell’impianto siderurgico e che gode - nell’ambito della politica nazionale per la produzione di energia rinnovabile - degli incentivi statali denominati Cip 6, che avranno durata fino al 2015, e ai quali la Lucchini ha già legato i tempi di sopravvivenza economica dello stabilimento di Servola.
Per Elettra la certificazione ambientale è di competenza del ministero, per la Ferriera è regionale: l’Aia è stata deliberata dalla giunta regionale a fine 2007, col «no» del Comune. E lo stesso assessore comunale Maurizio Bucci era ieri a Roma assieme a due funzionari della Provincia e al dirigente regionale Pierpaolo Gubertini per prendere visione del piano di Elettra. «Il documento - dice Bucci - è risultato ampiamente carente, ne hanno preso atto anche i funzionari del ministero, già a questo punto sono state depositate ben 37 osservazioni e richieste di integrazione».
I punti critici?
«Non si tiene conto dell’inquinamento acustico e delle vibrazioni di cui invece i residenti si lamentano molto, e non è nemmeno previsto un piano di emergenza ambientale». Non solo, Bucci afferma di aver scoperto che «Elettra scarica a mare 120 megawatt termici per raffreddare così i macchinari, c’è scritto che ’’tanto nel golfo non ci sono pesci’’, inoltre si produce anche gas compresso, praticamente abbiamo già una sorta di rigassificatore calcolando gli effetti negativi sul mare».
Bucci rincara: «Per avere i benefici Cip 6 bisogna riciclare almeno il 60 per cento dei fumi negativi, invece risulta che Elettra usa il 55 per cento di gas metano, quindi si tratta - afferma l’assessore - di un business grosso e non in linea con la legge».
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