«Test a Servola bloccati, medici senza istruzioni»
Ai medici di base della zona di Servola e Valmaura arrivano le prime richieste di analisi del sangue da parte dei cittadini che abitano vicino alla Ferriera. Si vuole verificare la presenza più o meno cospicua di benzoapirene e altri metalli (cromo, nichel, cadmio, piombo, zinco, ferro, rame, mercurio, ferro e manganese), ma gli stessi dottori non sanno ancora come muoversi. I residenti vogliono sapere se e quanto l’inquinamento prodotto dallo stabilimento li stia avvelenando. Dovranno però attendere per avere delle risposte.
Le indicazioni per la compilazione delle prescrizioni, infatti, non sono ancora arrivate, ma l’Azienda sanitaria provvederà a breve. Ad affermarlo è il direttore generale Franco Rotelli in persona: «Ci serve ancora un momento per valutare - spiega - e capire quale dovrà essere l’atteggiamento corretto da tenere. Stiamo preparando una serie di indicazioni che possano essere il più chiare possibile. Appena le avremo in mano in via definitiva, e credo che ciò avverrà nel giro di due o tre giorni, informeremo immediatamente la cittadinanza».
Dal canto suo l’Azienda ospedaliera, per voce del direttore sanitario Luca Lattuada, conferma la disponibilità delle strutture a sottoporre i richiedenti agli esami. Una posizione già espressa qualche giorno fa, in risposta alla petizione presentata a metà dicembre e sottoscritta da 110 residenti della zona di Servola e dintorni all’Azienda sanitaria.
Basta ci sia l’impegnativa del medico di base, dunque. Peccato però che ai vari studi non sia stata recapitata alcuna informazione in merito. «Fino a questo momento non ci è giunta nessuna comunicazione dall’Azienda - racconta la dottoressa Lucia Orlando Zon, il cui studio si trova in via di Servola 34 -, ma devo anche ammettere che personalmente i pazienti non mi hanno sottoposto richieste in merito». L’atteso boom, in effetti, non si è verificato. Almeno ieri, ma la situazione potrebbe cambiare già nelle prossime ore. «Gli esami legati alla questione Ferriera? Fin qui nessuno mi ha domandato l’impegnativa. In ogni caso, attendo una circolare, qualche indicazione di carattere ufficiale», conferma Massimo Lovisato, altro medico che condivide l’ambulatorio di via di Servola 34 con la collega.
Qualche servolano si è comunque presentato nel proprio studio di riferimento, ponendo la fatidica domanda. Di file, però, non se ne sono viste. «Siccome la richiesta mi è stata fatta ho contattato gli ospedali per avere qualche notizia in merito», afferma Walter Zennaro, che riceve sempre in via di Servola ma al numero civico 80: «Mi piacerebbe avere delle comunicazioni ufficiali su tutto: come devono essere fatti questi esami, per esempio». Identica la posizione di Mario Balestra, medico che esercita in via Valmaura 15: «Qualcuno mi ha chiesto di potersi sottoporre a queste analisi. Però, tecnicamente dobbiamo ricevere delle spiegazioni».
In centro città, non si è verificata alcuna corsa all’esame neanche nei laboratori privati specializzati (come quelli siti in via Gallina o viale XX Settembre), strutture che garantiscono risposte in tempi più brevi.
Articoli correlati
- Un altro caso di contaminazione della catena alimentare
La Asl di Trieste vieta di mangiare mangiare le cozze di Muggia perché contaminate da BenzoApirene
Tracce fuorilegge di benzoApirene nelle cozze. La Asl di Trieste vieta di mangiare le cozze di Muggia. Notizia pubblicata su Il Piccolo di Trieste oggi22 gennaio 2020 - Fulvia Gravame Trieste 16 novembre 2016: Ferriera e Legami di ferro
I volti, le storie, la vita degli abitanti di Servola e Valmaura raccontati in 14 scatti22 novembre 2016 - Beatrice Ruscio- Incontro con l'autrice Beatrice Ruscio
"Legami di ferro" a Trieste
Presentazione del libro all'Università di Trieste. Incontro voluto ed organizzato dall'associazione NOSMOG. - Il disastro ambientale a Taranto
Qualcosa di più di una catena umana
Le associazioni avevano chiesto ai cittadini di stringersi intorno al Tribunale, il 17 febbraio. Era lì anche un giornalista britannico che ne ha potuti contare tanti. E le prossime volte...18 febbraio 2012 - Lidia Giannotti
Sociale.network