La grande Lucania si costruisce sui rifiuti
Il Cilento e il Vallo di Diano, che formano l’area sud della Campania, preparano le valigie e tornano in Lucania, Regione di cui anticamente erano parte. Quella che un tempo era solo un’idea vagheggiata, si fa ogni giorno più concreta. Il Sindaco di Castellabate, Costabile Maurano, lamenta la disparità di trattamento che si è creata rispetto ai grandi centri campani in quanto ai Comuni Cilentani, che sono usciti “puliti” dall’emergenza rifiuti, viene data la possibilità di conferire in discarica solo un’esigua quantità di indifferenziato.
Così, carta e penna, scrive al Governatore della Basilicata, Vito De Filippo, che non ha accettato i rifiuti di Napoli, affinché metta a disposizione di questi piccoli Comuni, ricadenti nel Parco Nazionale ed attivi nella raccolta differenziata, le discariche lucane. Il Comune di Camerota prepara realmente un referendum per lasciare la regione ed entrare in Basilicata. “Non esiste alcuna strategia per la crescita turistica del Cilento, anzi c’è chi contrasta ogni strategia” ha detto il Sindaco Troccoli, che poi ha spiegato di voler aderire al Progetto Grande Lucania, che ormai si avvale di abili promotori e di un numero crescente di aderenti.
Il Comune di Vallo della Lucania, invece, sigla un protocollo d’intesa con l’Università della Basilicata. “Questo accordo - dice il Sindaco Cobellis - ci consente una collaborazione, con la prospettiva di istituire una formazione a distanza, grazie al potenziamento di una piattaforma digitale, che consentirebbe la frequenza di corsi universitari”. Intanto ci si impegna a promuovere agevolazioni sui fitti per tutti gli studenti del Cilento che vorranno risiedere vicino all’Ateneo ed a potenziare i trasporti per favorire i collegamenti.
Un distacco, quindi, che si fa sempre meno ideale, un autentico congedo dalla Campania, dalla Napoli ingorda e dalla stessa Provincia di Salerno, troppo grande ed indifferente. Questa terra si è sentita abbandonata, tant’è che negli anni diversi Comuni, tra cui Battipaglia, Capaccio, Agropoli, Vallo, si sono candidati come sesta Provincia, sempre inutilmente. Il Cilento dà un segnale forte e lo fa proprio nel momento in cui questa Regione vive una delle sue fasi più drammatiche. Oltre all’emergenza rifiuti, ci si è imbattuti in una tempesta politica e giudiziaria che ha coinvolto alcune tra le più importanti figure istituzionali.
Al Governatore Bassolino, in qualità di ex Commissario, vengono contestati i reati di frode in pubbliche forniture, abuso d’ufficio e truffa aggravata. Il Presidente del Consiglio Regionale, Sandra Lonardo, attualmente agli arresti domiciliari, è accusata di tentata concussione, nell’ambito della stessa inchiesta in cui è coinvolto il marito, il Ministro dimissionario Clemente Mastella, indagato per concorso esterno in associazione per delinquere, concussione, abuso di ufficio e concorso in falso. Il Cilento prende le distanze da questi scandali, che non gli appartengono, che oltre tutto pregiudicano la capacità turistica di un territorio ricco di bellezze storiche e naturali. Sarà meglio probabilmente essere primi attori in Lucania che delle semplici comparse in una Campania, purtroppo, sempre meno felix.
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