«I pugliesi meritano di avere energia a prezzo più basso»
BARI — La Puglia e i pugliesi si meritano uno sconto in bolletta. La motivazione? Il cospicuo contributo offerto alla produzione energetica nazionale. Il tema non è nuovo. Ma, se fino a ieri è stato spesso sollevato dalla giunta regionale, ora riceve la sanzione da parte di un esponente di governo. Il ministro allo Sviluppo economico, Pierluigi Bersani, ne ha parlato ieri a Bari. Seguito dallo stesso governatore Nichi Vendola. I due hanno duettato per l'intera giornata. Il ministro è tornato a chiedere l'insediamento di un rigassificatore in Puglia, il governatore ha replicato con un sì condizionato. Vendola ha escluso che i termovalorizzatori possano essere inseriti nel ciclo energetico; il secondo si è detto d'accordo, ma considera quegli impianti indispensabili nel ciclo dei rifiuti.
Il luogo di questo dialogo, talvolta a distanza e per il tramite dei giornalisti, è stata la Fiera del Levante. La Campionaria barese ha ospitato un convegno, organizzato proprio dal dicastero di Bersani, sulla «nuova politica di sviluppo» della Unione europea. Al centro della discussione: il quadro strategico dei sostegni di Brux elles per il settennio 2007-2013 e il tema «dell'energia sostenibile, competitiva e sicura».
Ospite di prestigio la commissaria europea Danuta Hubner, responsabile della Politica regionale. La Puglia - ha spiegato - è l'autorità di gestione del Programma operativo interregionale dedicato all'energia sostenibile ed è chiamata assieme ad altre tre regioni meridionali ad utilizzare 1,7 miliardi di euro. «L'Europa ha chiarito Hubner - contribuirà per la metà dell'importo. È molto importante che la politica energetica italiana sia diretta ad utilizzare al massimo le possibilità offerte dall'Europa ». Musica per le orecchie di Vendola che ha candidato la Puglia ad essere «distretto dell'energia rinnovabile» e considera quell'industria «una delle più importanti prospettive future per la Puglia e il Sud».
Non solo per i parchi energetici, ma anche per «le industrie della componentistica. Per esempio le industrie per le pale eoliche, i pannelli solari, il silicio: sono aziende e posti di lavoro ». Bersani da un lato commenta benevolo «il ruolo della Puglia sul terrenno delle rinnovabili ». Dall'altro spiega che «in una prospettiva medio-lunga, non è detto che l'energia debba costare allo stesso modo » in tutta Italia. Il discrimine è rappresentato dal «contributo offerto al fabbisogno nazionale ». E siccome la Puglia, dice Vendola, «fornisce al sistema Paese il 60% dell'energia che produce» occorre cominciare a porsi il tema di «una possibile compensazione» con il costo dell'acqua sopportato dalla Puglia (magari alleggerendo la bolletta dell'industria agroalimentare).
Bersani chiede poi alle Regioni un contributo a «mettere il Paese in condizioni di sicurezza » sul piano energetico. In questa chiave torna a sollecitare la localizzazione in Puglia di un rigassificatore. Vendola replica («come un disco incantato ») che la Regione è pronta, a condizione che prima arrivi «la validazione scientifica e domocratica ». Ossia: il giudizio favorevole del procedimento di Via (valutazione di impatto ambientale) e la preventiva consultazione della popolazione. Ultima questione: i termovalorizzatori. Vendola, che li ha cancellati dal Piano rifiuti, si indispone quando vengono considerati funzionali alla produzione di energia. Bersani concorda. Gli impianti di incenerimento e di recupero di energia, «non rientrano nelle politiche energetiche, ma sono intrinseci» al trattamento dei rifiuti. In pratica: si incenerisce per «chiudere il ciclo dei rifiuti » ma non per produrre energia
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