Il primario di oncologia: «Rischioso l'inceneritore in città»
SALERNO — «Il termovalorizzatore a Salerno è una scelta molto rischiosa». Non usa mezzi termini Giuseppe Comella, primario di oncologia all'Istituto «Pascale di Napoli» che, nel corso del VI Congresso nazionale, aperto ieri e che si concluderà domani a Palazzo di Città di Salerno, dell'associazione «Luca Coscioni», ha affrontato la delicata questione della correlazione tra rischio ambientale da rifiuti, mortalità e malformazioni congenite.
Il professore è convinto che a nulla serve il termovalorizzatore. «Intanto — sottolinea Comella — c'è da dire che Salerno non provvede neanche alla raccolta differenziata. Nonostante ciò, il sindaco Vincenzo De Luca è, tra l'altro, anche molto fortunato perché ha l'unica discarica funzionante sul territorio che è quella di Serre.
Io sono convinto che, con una efficace raccolta differenziata e con dei siti di compostaggio a norma, alla fine rimarrebbe solo un 30% di rifiuti che verrebbe trattato come meccanico biologico reso inerte e che potrebbe essere smaltito tranquillamente nell'edilizia o in discarica ». Lo stesso discorso vale per la città di Napoli visto che «la raccolta differenziata porta a porta l'abbiamo inventata noi e tutto il mondo l'ha copiata.
Se partissimo con la differenziata, l'emergenza si arginerebbe in pochissimo tempo. Comunque su questo versante si sta muovendo molto bene il governatore Bassolino che sta dando un valido aiuto al commissario di Governo. E' quest'ultimo, a mio avviso, a non essere ben consigliato sui siti». Nel corso del suo intervento, il professore ha esposto anche tutte le conseguenze negative derivanti dall'emergenza rifiuti.
Mentre l'agricoltura ha subìto un danno del 30%, il turismo addirittura sfiora il 40%, non considerando il rischio, in alcuni comuni del napoletano e del casertano, di maggiore possibilità di tumori allo stomaco ed ai polmoni o malformazioni congenite. Dal «Registro tumori » della Asl Napoli 4, inoltre, sono state valutate, nel corso dell'ultimo aggiornamento, le incidenze delle neoplasie. Si è dedotto che la percentuale dei tumori nel Sud d'Italia è ancora inferiore rispetto al Nord.
Preoccupa, però, la scoraggiante previsione che la curva di incidenza dell'una tenderà a diminuire, mentre l'altra ad aumentare. Quindi nelle nostre zone è previsto un accrescimento dei tumori. «Questi dati — dichiara Comella — non sono, però, frutto di questa recente situazione, ma sono il derivato di trent'anni di sversamento di rifiuti tossici legali portati dal Nord Europa e dal Nord Italia».
L'autore ha raccolto una lunga serie di voci di studiosi dell'argomento rifiuti per confutare la diffusa vulgata, enfatizzatasi dopo l'ultima "emergenza" in Campania, che gli inceneritori (eufemisticamente definiti "termovalorizzatori") siano un modo corretto di affrontare questa materia.
In primo piano: La produzione esagerata di rifiuti e la loro gestione scorretta nelle nostre società malate di consumismo e aggressione al territorio; i rischi anche sanitari dell'incenerimento e il business sostenuto con sovvenzioni pubbliche; le menzogne continue sulla sostenibilità della cosiddetta "energia da rifiuti"; le potenzialità dimostrate da una seria raccolta differenziata e da politiche miranti al contenimento della quantità di materiale immesso nel mercato per finire rapidamente fra le "cose" da smaltire.
http://www.arcoiris.tv/modules.php?name=Downloads&d_op=getit&lid=9014&ext=_big.wmv
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