Rigassificatore in mare aperto nuovo progetto a Trinitapoli
FOGGIA - Massimo Orlandi, amministratore delegato di Sorgenia, ha descritto quella che potrebbe essere, oltre ad un´opera di grande portata (sarebbe il secondo impianto d´Italia dopo quello ligure realizzato dall´Eni), una fonte di lavoro per almeno seicento persone, 100 a regime, le restanti impiegate nei tre anni che occorrono alla realizzazione del rigassificatore.
L´investimento previsto da Sorgenia ammonterebbe a una somma che si aggira tra gli 800 milioni e un miliardo di euro: il rigassificatore sarà composto da una parte a terra, a cinque chilometri dalla costa, con tre serbatoi di stoccaggio e l´impianto di rigassificazione. La novità più importante è il molo di attracco per le navi, ipotizzato su una piattaforma off-shore a quattro chilometri dalla costa e da cui partirà una tubazione sottomarina e interrata, che porterà il gas naturale liquido dalla piattaforma all´impianto di rigassificazione.
L´impianto di Trinitapoli sarebbe costruito «limitando al massimo l´impatto ambientale, distante dai centri abitati, poiché sorgerebbe in quello che adesso è un fondo agricolo». Massimo rispetto è stato garantito anche per le zone umide e le aree protette, peculiarità morfologiche e naturalistiche dell´area di Trinitapoli. Col rigassificatore implementato da Sorgenia, le aziende che operano nel settore del freddo potrebbero usufruire delle frigorie del gas naturale liquido, ma sarebbe possibile anche produrre acqua dolce per usi irrigui tramite un dissalatore, o energia elettrica con un impianto solare termodinamico, che interagirebbe con lo stesso terminale di rigassificazione.
«Mentre a Brindisi deve essere ancora eseguita la valutazione d´impatto ambientale e a Taranto l´amministrazione comunale non vuole il rigassificatore nel porto – ha detto Michele Losappio, assessore regionale all´Ambiente – è interessante pensare a questo progetto a Trinitapoli, fatte le dovute valutazioni, così come ancor più interessante potrebbe essere l´idea della centrale elettrica che produca energia dal sole». All´incontro erano presenti gli amministratori dell´area interessata e delle zone limitrofe che, al contrario di quanto accaduto nel resto della Puglia, soprattutto la scorsa settimana a Modugno, non hanno chiuso la porta a priori al progetto.
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