Pale eoliche in mare, ecco il mega piano della Trevi Energy
BRINDISI — Assediati anche dalla parte dell'Adriatico. Mentre si prepara, con la sponsorizzazione della Provincia, un convegno per valutare l'impatto dei progetti di parchi eolici e fotovoltaici sul territorio brindisino, ed assumere contromisure politiche ed amministrative, si scopre per caso che il problema si allarga anche al mare, per una fascia molto estesa che va dalla costa subito a sud del capoluogo sino alla provincia di Lecce compresa. Il progetto è della società Trevi Energy Spa di Cesena, controllata interamente da Trevi Finanziaria Industriale Spa (quotata in Borsa), e già titolare di un analogo progetto che interessa il Golfo di Manfredonia.
Il ministero dell'Ambiente ha infatti inviato per conoscenza alla Regione Puglia, alle Province di Brindisi e Lecce, ai Comuni di Brindisi, Lecce, Torchiarolo, S.Pietro Vernotico, nonché al ministero dei Trasporti, direzione Infrastrutture, un documento con cui rileva una serie di carenze nella documentazione per il rilascio della Valutazione di impatto ambientale alla stessa Trevi Energy. Inoltre il ministero rammenda all'azienda che deve depositare la documentazione necessaria anche presso le amministrazioni interessate dalla procedura di Via.
In altre parole, le due Province e i Comuni non dispongono di alcun dato in relazione al progetto stesso. Ma non solo. Manca l'autocertificazione di veridicità delle informazioni contenute nella documentazione da parte del responsabile dello Studio di impatto ambientale (Sia). Manca la dichiarazione giurata sul valore delle opere e l'attestazione dell'avvenuto pagamento dello 0,5 per mille in base a tale valore. Manca la copia dei quotidiani sui quali doveva essere pubblicato l'avviso del deposito della documentazione di Via presso gli uffici della Regione Puglia per la consultazione pubblica ed eventuali osservazioni. E non basta ancora.
Il previsto elettrodotto di collegamento tra i campi eolici galleggianti e la terraferma attraversano un Sito di importanza comunitaria in mare, e un altro a terra. Si suppone, da immediate verifiche cartografiche effettuate ieri dall'ufficio di presidenza della Provincia di Brindisi, che si tratti di una vasta estensione di posidonia al largo di Punta della Contessa-Spiaggia delle Saline, e della stessa riserva naturale delle Saline, a sud della zona industriale di Brindisi. In tal caso, rileva ancora il ministero dell'Ambiente, la Trevi Energy deve munirsi anche di una valutazione di incidenza, che è di competenza della Regione. Ma sarà molto difficile che da oggi la notizia non scateni le reazioni degli enti locali e degli ambientalisti
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