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La Lucchini assume nuovi operai

Mentre continua la polemica dei residenti che ne chiedono la chiusura l’azienda annuncia un potenziamento: già 7 dipendenti in più a gennaio Ferriera. Una mossa salutata con entusiasmo dal mondo sindacale mentre il Sindaco denuncia: È solo un mezzuccio da quattro soldi per distrarre le persone dai veri problemi
4 marzo 2008
Maddalena Rebecca
Fonte: Il Piccolo di Trieste

Ferriera Lucchini TRIESTE - Nuove assunzioni in vista alla Ferriera di Servola. Mentre fuori dallo stabilimento infuria la polemica sulla pericolosità degli impianti e i residenti ne invocano a gran voce la chiusura, la Lucchini spa spiazza tutti e annuncia l’avvio di un piano di potenziamento della forza lavoro. Un segnale che fa chiaramente capire come l’azienda, forte anche della recente concessione dell’Autorizzazione ambientale integrata, non abbia alcuna intenzione di accelerare l’iter per la dismissione.

In questo momento, fa sapere la Servola spa, si cercano tecnici manutentori, elettrici, meccanici e di automazione. Figure altamente specializzate, dunque, da inserire subito in organico con la prospettiva di ottenere rapidamente un contratto a tempo indeterminato.

Un primo assaggio del nuovo piano di assunzioni si è avuto nel corso del 2007 con 46 nuovi ingressi. E anche il 2008 la «caccia» agli operai specializzati ha già dato i primi frutti: nel solo mese di gennaio, infatti, le porte dello stabilimento si sono aperte per sette nuovi operai.

New entry che andranno ad affiancare gli attuali 532 dipendenti, (di cui il 94% locali e il resto giovani tra i 31 e 40 anni provenienti soprattutto dall’Europa dell’Est), in un’ottica «di innalzamento dei livelli di qualificazione professionale, grazie all’organizzazione di corsi di formazione a medio-lungo termine». Quanto ai numeri, l’azienda non chiarisce con precisione quante persone ha intenzione di assumere nell’immediato, ma parla in ogni caso di «diverse unità».

Una mossa salutata con entusiasmo dal mondo sindacale. «Le assunzioni sono sempre positive - commenta il segretario della Fiom Cgil, Antonio Saulle -. Del resto è innegabile il fatto che la siderurgia sia ormai uno dei pochi settori in Italia a far crescere il numero dei dipendenti. Bisogna quindi decidere se nello sviluppo della città c’è posto o meno per la siderurgia».
Interpreta in maniera diversa il piano di assunzioni della Lucchini, invece, il sindaco Dipiazza. «Quest’annuncio serve solo per buttare un po’ di fumo negli occhi dei cittadini, che in questi giorni di blocco del centro si sono resi conto dell’inquinamento prodotto dalla Ferriera - tuona il primo cittadino -.

È solo un mezzuccio da quattro soldi per distrarre le persone dai veri problemi. L’azienda dovrebbe vergognarsi. Da parte mia quindi, appena si insedierà il Governo, andrò a Roma per stipulare un Patto per Trieste che avrà al primo punto la chiusura della Ferriera».

Oltre al piano di assunzioni, infine, l’azienda sta per adottare anche nuovi strumenti e incentivi per promuovere tra i dipendenti la cultura della sicurezza. Tra questi un «premio di risultato», un riconoscimento economico, pari a circa una mensilità di stipendio, da assicurare sulla base del rispetto di parametri relativi a produttività, qualità e sicurezza, per centrare l’obiettivo «Infortuni zero». L’attenzione alle politiche della sicurezza ha inoltre portato ad istituire, dall’inizio di gennaio, un presidio medico interno a disposizione del personale 24 ore su 24, e l’adozione di un protocollo d’intesa sulle linee di lavoro per il triennio 2006-2008.

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