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Il Sindaco: "A Gravina si assiste ad un disastro ambientale"

Corteo silenzioso per le vie di Gravina

Appello del sindaco a Nichi Vendola: «Questa enormità urbana, un secolo sull'altro, si mantiene e sostiene come scala di bicchieri di cristallo, gli uni sopra gli altri. In bilico. Le speranze solitarie si esauriscono sempre in rese incondizionate».
5 marzo 2008
Fonte: Corriere del Mezzogiorno

Gravina GRAVINA — «Ciccio e Tore non abbiamo ascoltato le vostre grida, ma ora ascoltiamo il vostro silenzio. In silenzio». La scritta enorme era impressa su un lenzuolo bianco all'inizio della sfilata. E c'era davvero tanto silenzio, centinaia di fiori e palloncini bianchi al corteo che ieri mattina ha sfilato tra le vie di Gravina in Puglia per ricordare la tragica morte di Francesco e Salvatore Pappalardi: i loro corpi sono stati ritrovati il 25 febbraio scorso in fondo ad un cisterna in via Consolazione, a pochi passi dal centro storico. Erano almeno cinquemila le persone che hanno partecipato alla manifestazione organizzata dal-l'Istituto Tecnico «Bachelet» e tra loro c'erano ragazzi delle scuole superiori di Gravina e di alcune scuole medie ed elementari e il sindaco, Rino Vendola, che ha invitato «la comunità a crescere» sottolineando tra l'altro che in questi mesi «il silenzio disperato» dei ragazzi di Gravina, di tutti ragazzi di Gravina ammutoliti dalla tragedia di Ciccio e Tore è stato spesso «scambiato per indifferenza».

Il corteo, partito dall'Istituto tecnico, si è fermato dinanzi alla scuola che frequentavano Ciccio e Tore, la Benedetto XIII, ed è sfilato anche in via Giovanni Consolazione, dinanzi alla casa padronale abbandonata nella quale sono stati ritrovati i corpi dei ragazzini. Il corteo si è concluso in piazza Cattedrale dove è stato allestito un palco e sono state recitate preghiere e poesie.

Intanto il sindaco Rino Vendola ha scritto al presidente della Regione Puglia per l'istituzione di una task force in grado di rassicurare i tumulti di sentimenti in disordine e di porre mano in tempi strettissimi alla realizzazione di sicurezze urbane. «Ti chiedo di valutare la estrema, eccezionale urgenza di un punto all'ordine del giorno del Consiglio regionale pugliese - scrive il sindaco di Gravina - più volte ho raccontato come qui si possa entrare su di una sorta di macchina del tempo per scendere giù, sempre più giù, fino agli inferi.

Così da piazza Arcangelo Scacchi, scendendo per via Matteotti sino alla punta di via Marconi, attraversata piazza della Repubblica e piazza Plebiscito, assisti ad un disastro ambientale. Una pavimentazione colabrodo con l'acqua che penetra, scivola rapidamente sotto a colmare cantine, prima o poi, anche le fondamenta dei palazzi circostanti».

Vendola sindaco a Vendola governatore: "Caro presidente, voglio dirti alcune cose"
Il primo cittadino di Gravina chiede aiuto per combattere il degrado

BARI - "Caro Presidente, ora che sono i giorni dei sentimenti spezzati dall'angoscia, per quel filo di speranza irrimediabilmente reciso,voglio dirti alcune cose". Comincia con queste parole una lettera inviata dal sindaco di Gravina Rino Vendola al presidente della Regione Nichi Vendola sul degrado di alcune aree della citta' clamorosamente denunciato nella cronaca dopo il ritrovamento dei corpi dei due fratellini in una casolare abbandonato praticamente in pieno centro cittadino.

"Ricorderai le mie riflessioni sulle straordinarieta' ed urgenze urbane del centro storico e del nucleo antico di questa citta' - scrive il sindaco di Gravina - ricorderai le mie insistenze perche' i rappresentanti delle istituzioni regionali scendessero qui per conoscere questa reale complicazione urbana. Piu' volte ho raccontato come qui si possa entrare su di una sorta di macchina del tempo per scendere giu', sempre piu' giu', fino agli inferi, per arrotolare o srotolare i secoli e guadagnare persino il com'era durante l'assedio saraceno, i giorni dell'arrivo di Silla o di Alessandro il macedone".

Secondo Rino Vendola "questa enormita' urbana, un secolo sull'altro, si mantiene e sostiene come scala di bicchieri di cristallo, gli uni sopra gli altri. In bilico. Le speranze solitarie si esauriscono sempre in rese incondizionate".

"Ti chiedo di valutare la estrema, eccezionale urgenza - aggiunge il sindaco di Gravina - di un punto all'ordine del giorno del Consiglio regionale pugliese perche' la questione etica ed istituzionale sulla conoscenza di questa citta', martoriata dagli abbandoni e dall'indifferenza, porti alla rapida istituzione di una taskforce in grado di rassicurare i tumulti di sentimenti in disordine e di porre mano in tempi strettissimi alla realizzazione di sicurezze urbane".ù"Da piazza Arcangelo Scacchi, scendendo per via Matteotti sino alla punta di via Marconi, assisti ad un disastro ambientale - sottolinea nella lettera il sindaco di Gravina - una pavimentazione colabrodo con l'acqua che penetra, scivola rapidamente sotto a colmare cantine,foggiane e grotte per sbriciolare,prima o poi,anche le fondamenta dei palazzi circostanti.

Il sindaco continua la sua lettera elencando il degrado della città che governa. Una lista lunghissima di interventi che sarebbero necessari.
"Qui abita l'ira - conclude il sindaco - una storia lunga, sofferta, ingiusta, e pure sconcia. Sconcia".

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