Brescia: «L'aria profuma di Pcb e diossine»
Di solito nelle aree cittadine inquinate da diossine e Pcb c’è una contaminazione dell’aria, provocata dal risollevamento dal suolo delle polveri, che si aggiunge all’inquinamento normale derivante dagli scarichi dei veicoli, dai camini delle abitazioni e dalle ciminiere degli impianti industriali. Ebbene, se questo può consolare chi abita nei dintorni della Caffaro, in quella zona questo dato è "quasi" normale. Cioè, lo schifo composto da Pcb e diossine che si respira nel territorio più inquinato di Brescia non è molto peggio dello schifo che respirano gli altri abitanti del resto della città.
L’amministrazione di Palazzo Loggia ha investito circa 300 mila euro per monitorare la situazione dell’aria nel territorio contaminato, della quale si sapeva ben poco mentre quella al suolo è, purtroppo, ben nota.
Stando ai risultati della campagna estiva svoltasi dal 2 al 21 agosto 2007 con la collaborazione dell’Istituto Mario Negri di Milano, presentati mercoledì, la situazione dell’aria nella zona della Caffaro - se confrontata con altre località europee - è simile a quella tipica di tutte le realtà fortemente antropizzate, cioè con numerosi abitanti, molto traffico e la presenza di industrie.
Pur sapendo benissimo che le rilevazioni estive danno concentrazioni sempre più basse rispetto, per esempio, a quelle invernali, il dato viene presentato come abbastanza rassicurante o comunque "non preoccupante" dall’assessorato all’Ambiente di Ettore Brunelli. In realtà siamo solo ai primi passi visto che una valutazione è difficile non esistendo parametri standard di riferimento a livello nazionale e internazionale. Le rilevazioni perciò continueranno.
Consola il fatto che tra i 209 tipi di Pcb esistenti, sul sito sono stati trovati soprattutto quelli meno tossici. Il pericolosissimo Pcb 126-pentacloro è presente alle minori concentrazioni, contrariamente al Pcb 118-pentacloro, uno dei meno pericolosi tra i 12 Pcb dioxin like (quelli con caratteristiche simili alla diossina).
Inoltre le sei centraline di rilevamento piazzate a ridosso (due) e all’interno (quattro) del "Sito d’interesse nazionale Brescia-Caffaro", hanno individuato quantità di metalli cancerogeni come arsenico, cadmio e nichel a livelli inferiori rispetto agli obiettivi fissati per il 2010 dall’Unione europea.
I punti peggiori, dove le centraline hanno riscontrato la maggior presenza di diossine, sono uno all’esterno dalla zona contaminata, presso la scuola media Kennedy del villaggio Badia, e l’altro all’interno, in via Villa Glori.
L’Organizzazione mondiale della sanità considera "normali" per le aree urbane le concentrazioni di diossine fino a 100 fentogrammi per metro cubo d’aria (tra i 100 e i 300 è il livello d'attenzione, oltre è quello d'allarme): alla Kennedy ne sono stati rilevati 200,30, mentre in via Villa Glori, presso la sede della Quarta circoscrizione, 145,35. Invece la quantità più elevata di Pcb nell'aria è stata riscontrata senpre alla sede della Quarta (8.723,90), all'esterno del sito Caffaro in via Tebaldini a Sant’Eufemia (6.428,80) e alla cascina Ronchi di via del Dosso (5.795,85).
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