Notizia bomba: la Campania “Maxi Forno” d’Italia
“Oggi l’Italia con tutti i suoi inceneritori ha una portata complessiva che non arriva a 4 milioni di tonnellate di rifiuti all’anno. Ebbene, tenendone all’oscuro i cittadini, si è deciso e già finanziato una quantità di impianti di incenerimento nella sola Campania pari a circa 4 milioni di tonnellate, fra i quali rientrano anche le “ecoballe” piene di sostanze tossiche che l’ultima ordinanza governativa, come una bacchetta magica, ha reso all’improvviso perfettamente combustibili”.
Mentre sta emergendo in maniera sempre più allarmante la contaminazione di grosse fette del territorio campano che avrebbero bisogno di un solo intervento, la bonifica, come ha denunciato, dunque, Marfella, se il piano regionale per l’incenerimento dei rifiuti - in parte mascherato come piano energetico per la produzione di energia da biomasse – non sarà in qualche modo bloccato, i campani sono destinati a diventare gli ebrei del 2000 da sacrificare al business dei forni di Santa Maria La Fossa, Acerra, San Salvatore Telesino, Reino e così via… Come nella favola di Cappuccetto Rosso, infatti, anche in questo caso c’è un lupo travestito da nonna: è il piano PASER 2007 o “piano di sviluppo economico della Regione Campania” che dietro una serie di grossi impianti di incenerimento cosiddetti a biomasse – materiale che in realtà sul territorio campano è disponibile in quantità irrisorie rispetto alle dimensioni degli impianti progettati – si intreccia con il piano sui rifiuti anche nella scelta dei siti di stoccaggio delle cosiddette ecoballe riqualificabili in “biomasse” inceneribili”.
Risultato: il piano Pansa sugli inceneritori sommato al Paser farà della Campania il “maxi-forno” d’Italia. “Il tutto – sottolinea Marfella - su una situazione di “disastro gestionale e ambientale unici al mondo… che risulta - beffa finale - persino deliberatamente sottovalutato e sottostimato nelle sue conseguenze di danno gravissimo alla salute pubblica… ”
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