Sito inquinato, finanziamenti garantiti
L’accordo di programma fra Regione e ministero dell’Ambiente, sulla messa in sicurezza e la bonifica del Sito inquinato di interesse nazionale, sarà firmato la prossima settimana.
L’autorizzazione alla firma è stata deliberata ieri mattina dalla giunta regionale, nell’ultima seduta di questa legislatura, dopo che gli uffici della Regione hanno esaminato nei minimi dettagli (dando parere favorevole) il documento, pervenuto una ventina di giorni fa, con cui il ministero ha messo per iscritto il proprio impegno a stanziare oltre 61 milioni di euro, dei 122 previsti dall’accordo.
A siglare l’intesa sarà, su mandato della giunta, l’assessore regionale all’Ambiente Gianfranco Moretton. Già ieri gli uffici dell’assessorato si sono messi in contatto con il ministero, per esaminare la possibilità che il direttore generale Gianfranco Mascazzini venga a Trieste nei prossimi giorni, appunto per l’attesa sigla. Da ambienti ministeriali la firma viene comunque data per certa entro la prossima settimana.
«L’importante è che l’accordo si firmi – commenta l’assessore regionale al Lavoro, formazione e ricerca, Roberto Cosolini – perchè con esso si pone un decisivo punto fermo, dal quale inizia un lavoro, che non sarà né facile né breve, per la soluzione del problema del Sito inquinato. Con questa intesa, ampiamente condivisa – aggiunge – si sono poste le premesse per iniziare a lavorare. Adesso tutti gli enti coinvolti nell’accordo devono rimboccarsi le maniche perchè si entra nella fase più complessa».
E il fatto che la prossima settimana si conoscerà l’esito delle elezioni regionali non dovrebbe costituire un ostacolo alla firma. «E’ un atto esecutivo, di normale amministrazione – spiega Cosolini – e quindi finchè l’attuale giunta è in carica la firma può tranquillamente avvenire».
Quanto agli altri enti interessati all’accordo (i Comuni di Trieste e Muggia, la Provincia, l’Ezit e l’Autorità portuale) non è ancora stato deciso se saranno chiamati a siglare l’intesa contestualmente a Regione e Ministero, o se potranno farlo separatamente, posto che tutti i rispettivi consigli hanno dato il via libera da tempo.
Un dato è certo: anche se l’accordo dovrà passare al vaglio della Corte dei conti (cosa che richiederà una ventina di giorni), gli uffici dei vari enti potranno iniziare a operare subito dopo la sigla. Lo precisano fonti ministeriali, rilevando l’urgenza della predisposizione del bando di gara per la progettazione della messa in sicurezza delle falde acquifere che percorrono il Sito inquinato, oltre a quella di avviare le caratterizzazioni di nuove aree.
Proprio in tema di caratterizzazioni, in questi giorni l’Ezit sta selezionando le imprese che verranno invitate a partecipare alla gara per la caratterizzazione e le analisi dei terreni di un’area di 180 mila metri quadrati, nella parte nord della Valle delle Noghere, in cui è insediata una settantina di aziende. Entro i termini per la preselezione, scaduti una decina di giorni fa, ben 32 imprese hanno inviato la manifestazione di interesse per partecipare alla gara d’appalto, il cui bando sarà pronto prima della fine del mese.
Tornando all’accordo, il quadro finanziario è completo già da una ventina di giorni, dopo che il ministro dell’Ambiente Pecoraro Scanio ha firmato la direttiva che ha assegnato 50 milioni di euro per gli interventi nel Sito inquinato.
Su un totale di oltre 122 milioni di euro previsti dall’accordo, a carico del ministero dell’Ambiente ce ne sono 61,3: di questi 50 saranno attinti dalla risorse programmatiche e 11,3 dal programma nazionale di bonifica e ripristino ambientale.
La Regione dovrà invece sborsare 59,3 milioni (inseriti nella programmazione unitaria 2007-2013), mentre i restanti 2 milioni dovrebbero essere a carico dell’Ezit.
In una fase successiva, e al momento ancora da definire, ulteriori fondi saranno stanziati dal ministero dello Sviluppo economico, in seguito al decreto Bersani, per «il recupero economico produttivo dei siti industriali inquinati». Il via libera è stato dato una settimana fa dal Cipe, che ha sbloccato il trasferimento di 450 milioni di euro per le aree inquinate del Centro Nord, senza però precisare la ripartizione di questo ingente stanziamento fra i numerosi siti inquinati di interesse nazionale.
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