Ortona, mercoledì si discute del Centro Oli
ORTONA - A qualche mese dalla sospensione (fino al nuovo anno) della questione il Centro Oli torna a far parlare. Per mercoledì prossimo, infatti, è previsto un consiglio comunale in cui si chiederà l'abrogazione della legge regionale faticosamente approvata.
Quella che, per chiarire, aveva deciso di fermare tutto fino al prossimo 31 dicembre. Un colpo al cuore per i centinaia di appartenenti ai comitati spontanei e ambientalisti che pensavano di poter stare tranquilli almeno fino al nuovo anno ma che in questi mesi stanno sempre all'erta.
Si ricorderà come all’indomani della approvazione della legge si scoprì come a causa del solito emendamento frettoloso l’impianto delle norme di fatto impediva nuovi insediamenti produttivi in tutti i comuni della costa teatina.
Un effetto collaterale non voluto (forse) e non previsto (forse) che di fatto ha sollevato moltissime voci proprio nel senso di cassare la legge.Nulla di fatto. Il consiglio regionale d’altronde è abituato a passi falsi e svarioni e questo ultimo impegnerà forze, risorse e tempo per porre rimedio. Nel frattempo a dare uno scossone e magari ad approfittare dell’empasse arriva il consiglio comunale di centrodestra del sindaco Fratino (Fi).
E a preoccupare non tanto la richiesta di bloccare la legge quanto l’iniziativa della stessa amministrazione di rivalersi sui “contestatori” anche con azioni legali. E se la cosa inizialmente sembrava una boutade, una cosa estemporanea tanto per fare gioco, ora le cose rischiano di prendere una piega ufficiale.
Sarebbe dunque il primo caso in cui una amministrazione comunale (espressione del popolo) si ribella contro chi si dice contrario alle scelte della stessa amministrazione. Una situazione che sembra preludere ad un corto circuito democratico dal quale potrebbe essere difficile uscire. E infatti non è sfuggita la convocazione del consiglio comunale che sta però seminando un po' di timori.
Preoccupatissimi anche i giovani del Comitato Punto Ortona, nato nel 2006. «Riteniamo che le istituzioni non debbano rivalersi con azioni legali contro chi, spontaneamente e pubblicamente, si batte per ciò in cui crede – dicono , tra i fondatori del Comitato Punto Ortona – questo non farebbe altro che aumentare il divario tra amministratori e cittadini che esiste nel nostro territorio e, soprattutto, colpirebbe le fasce più esposte nella protesta che ormai ha raggiunto i confini regionali»
«Pur capendo la necessità di tutelare l'immagine del nostro territorio, noi del Comitato ne facciamo un punto di principio – aggiunge D'Anchini – e non capiremo chi voterà a favore di questo provvedimento, in quanto i Consiglieri sono stati eletti anche con il voto dei cittadini che ora sono fermamente contrari alla realizzazione dell'impianto petrolifero ad Ortona». Probabilmente la seduta di mercoledì prossimo sarà affollata dai cittadini che faranno sentire ancora una volta la propria voce.
Articoli correlati
- Meloni più audace di Putin
Si condanna l’occupazione russa dell’Ucraina mentre si continua ad occupare l’Iraq
Nessuno sembra farci più caso ma i militari della NATO, ora sotto comando italiano, stanno sempre occupando illegalmente il Nord Est dell’Iraq, zona grande quanto il Donbass. Più audace di Putin, la Premier Meloni, in tuta mimetica, è andata sotto Natale a rendere loro visita. Nessuno ha fiatato.1 gennaio 2023 - Patrick Boylan - Azione nonviolenta a Roma davanti all’ENI
Solidarietà agli attivisti di Extinction Rebellion
Gli attivisti chiedono di incontrare i ministri Patuanelli e Gualtieri, che detengono la Golden Share con cui si può indirizzare l’ENI verso la fuoriuscita dal fossile e verso nuove politiche sostenibili in Italia e nel mondo9 ottobre 2020 - Alessandro Marescotti - Un contratto da 871,7 milioni di euro per 32 elicotteri 24 AW149 e 8 AW189
Stop all’export di armi italiane agli Stati che violano diritti umani? Chiedetelo all’Egitto
Alcune fonti del governo italiano hanno parlato di “missione del secolo”, visti i valori politici, commerciali e industriali7 giugno 2020 - Rossana De Simone - “Intanto io lo so...”
La pubblicità “verde” di ENI smascherata da due gruppi ecologisti
A sostegno della loro denuncia, gli attivisti mettono a disposizione online un prezioso documento ricco di infografiche. Inoltre, organizzano un webinar il 14 maggio per presentarlo.12 maggio 2020 - Patrick Boylan
Sociale.network