Genova - Inquinamento a Cornigliano, ora Riva paga
Accordo in vista e fine della storia per la vicenda Ilva di Cornigliano. Al processo d´appello, i difensori dei tre imputati ancora sotto giudizio - Emilio Riva e i figli Fabio Arturo e Claudio - hanno riproposto la domanda di oblazione - respinta in prima istanza - per fare uscire definitivamente di scena i loro assistiti. Il sostituto procuratore generale Pio Macchiavello ha dato il suo assenso, subordinandolo però all´accordo fra le parti.
La Corte - presidente Giorgio Odero - ha disposto un rinvio fino all´undici luglio prossimo per consentire la trattativa fra i legali e le controparti, rappresentate dagli avvocati Stefano Savi e Stefano Bigliazzi (di Genova) e Paola Balducci (di Roma) cioè Lega Ambiente, Associazione per Cornigliano, Federazione dei Verdi e numerosi privati cittadini della Delegazione.
Si ricorderà che per l´inquinamento atmosferico e ambientale causato dallo stabilimento il Tribunale aveva deciso con numerose assoluzioni e alcuni «non luogo a procedere per intervenuta prescrizione, ma aveva condannato i tre Riva a un anno e quattro mesi di arresto ciascuno (pene condonate) e all´indennizzo alle parti civili da liquidarsi con un giudizio separato.
Il giudice Luisa Carta aveva sostanzialmente accolto le richieste dei piemme Francesco Albini Cardona e Vittorio Ranieri Miniati, magistrati che avevano profuso non poco impegno in una lunga inchiesta ricca di colpi di scena, di ordinanze a catena, di vertici politici a Genova e a Roma, di decine di ricorsi e perizie.
Gli stessi piemme avevano messo sotto sequestro la cockeria delle acciaierie, per impedire che la prosecuzione dell´attività dell´impianto avesse l´effetto, inaccettabile, di gravi conseguenze per la salute dei dipendenti dello stabilimento e degli abitanti di Cornigliano.
Senza dimenticare che nel 2002 a Genova morirono 351 persone per inquinamento ambientale. La vicenda Ilva approdò in tribunale, dopo una lunga istruttoria e non poche vicissitudini, il 18 novembre 2004 e che sul primo processo, che vedeva alla sbarra i Riva e direttori del complesso industriale che si erano succeduti nel tempo, dal 1995 in poi, calò il sipario ai primi di ottobre del 2006.
Articoli correlati
- L'ISS ha sollevato puntuali obiezioni sulla metodologia adottata per la VIS
E’ stato sottostimato l’impatto sanitario dell'ILVA
Acciaierie d'Italia aveva commissionato uno studio per valutare l'impatto sanitario in uno scenario di 6 e di 8 milioni di tonnellate di acciaio annue sostenendo che grazie all'adozione delle migliori tecnologie le emissioni "post operam" sarebbero rientrate sotto la soglia di rischio.28 febbraio 2025 - Alessandro Marescotti - Ha raccontato l'Ilva dal punto di vista delle vittime
Domenico Iannacone a Taranto: la vita che si fa racconto
Le storie non esistono se non vengono raccontate. Questo è il cuore del suo lavoro: portare alla luce le esistenze sommerse, le lotte quotidiane, i dolori nascosti ma condivisi. Ha la capacità di entrare in punta di piedi nelle vite degli altri e di restituirle con rispetto e profondità.27 febbraio 2025 - Alessandro Marescotti - L'unguento che lenisce le affezioni delle vie respiratorie con un tocco di polveri sottili e benzene
Il balsamo d’acciaio che tutela l’ambiente
I 400 milioni che erano destinati alla tutela ambientale e alla bonifica delle aree contaminate vengono dirottati per sostenere la produzione dell’ILVA. Il DDL 1359 evidenzia che "il rischio chiusura dello stabilimento sia quello più rilevante e significativo anche dal punto di vista ambientale".13 febbraio 2025 - Alessandro Marescotti - Trasferiti fondi dalle bonifiche ambientali alla produzione di acciaio ILVA
Grazie Meloni!
Da Vicks VapoRub a ILVA VapoRub, il nuovo unguento per uso inalatorio è pronto per tutti i bambini di Taranto. Il governo stanzia 400 milioni per questo trattamento balsamico nelle affezioni delle vie respiratorie. La motivazione è che chiudere l'ILVA provocherebbe un "rilevante rischio ambientale".12 febbraio 2025 - Alessandro Marescotti
Sociale.network