Polveri sottili, in Puglia Brindisi batte tutti
Polveri, Torchiarolo batte tutti. E' sempre più un giallo ambientale il record regionale di polveri sottili detenuto da Torchiarolo, il centro del Brindisino con poco più di cinquemila abitanti al confine con la provincia di Lecce. Le Pm10 costituiscono un grave rischio per la salute.
L'Arpa, dopo due indagini condotte nel 2006 e nel 2007, in questi giorni ha concluso una nuova campagna straordinaria di misurazioni assieme a ricercatori della Statale di Milano.
La direzione dell'Agenzia regionale di protezione ambientale ha infatti stipulato con l'Università milanese una convenzione per sottoporre campioni di aria prelevati non solo a Torchiarolo, ma anche in altri centri della zona a cavallo delle due provincie, ad analisi ancora più approfondite.
Nel caso specifico, sarà un particolare tracciatore, il levoglucosano, a stabilire se le Pm10 di Torchiarolo sono derivate dalla combustione di biomasse (caminetti a legna), oppure sono prevalentemente di origine industriale (centrale Enel di Cerano). I risultati si conosceranno tra alcune settimane.
Il levoglucosano è un tracciatore della combustione delle biomasse: «Abbiamo potuto condurre la campagna dalla fine dell'inverno e l'inizio di aprile - spiega il dottor Elio Calabrese, direttore del Dap Arpa di Brindisi - proprio quando i valori a
Le cifre
Nel 2005 i superamenti sono stati 55; nel 2006 è stata toccata la quota di 93; nel 2007 il tetto massimo di concentrazioni di Pm10 a Torchiarolo ha toccato quota 56. Nei primi 4 mesi del 2008, ci sono stati già 37 sforamenti.
Ambientalisti
Il fronte ambientalista attribuisce alla centrale di Cerano la responsabilità del fenomeno; l'Enel ribatte con una indagine commissionata al Cesi, che individua nella combustione di legna e nelle emissioni dei veicoli la causa principale degli alti valori di polveri sottili. Le Pm10 costituiscono un grave rischio per la salute, perché raggiungono la parte più profonda degli alveoli polmonari.
Torchiarolo tendono a regredire. Mi auguro di possano ottenere ugualmente risultati significativi, altrimenti dovremo ripetere l'indagine l'inverno prossimo».
Un fatto è comunque certo: dal primo gennaio al 24 aprile, Torchiarolo ha già superato con trentasette sforamenti il tetto annuale di emissioni di polveri sottili, che è fissato in trentacinque superamenti. La percentuale di polveri sottili da non oltrepassare è di 50 microgrammi per metro cubo di aria.
Torchiarolo ha più Pm10 delle città industriali e portuali: Taranto è a 28 «sforamenti» sino al primo maggio, Bari (20 sforamenti), Brindisi (centralina di Bozzano, 8 sforamenti). Al terzo posto in Puglia nello stesso periodo, ci sono Lecce-Via Grassi e Molfetta, con 27 superamenti del limite di 50 microgrammi. Quarto un altro centro del Brindisino, San Pancrazio, con 21 superamenti. «Abbiamo stabilito un valore di fondo per le misurazioni, individuandolo nel dato - rilevato con una centralina mobile - di Santa Maria a Cerrate (agro di Squinzano), che si trova pure nel cono del camino della centrale di
Ma le aziende proprietarie di aree private che intendono giungere a transazione, riceveranno uno sconto del 50% sui costi di bonifica oltre allo scomputo dagli stessi del valore degli investimenti in corso o in programma. Non è bastato ad evitare il braccio di ferro con i grandi gruppi (il protocollo è invece un vantaggio per le piccole e medie imprese). Sempre Enel ha chiesto al ministero dell'Ambiente la sottomissione a procedura di Valutazione di impatto ambientale per i precipitatori elettrostatici dei gruppi 3 e 4 di Cerano, per sostituirli entro il 2011 con sistemi più efficienti di filtraggio delle Pm10. (m. o.)
Al terzo posto in Puglia ci sono Lecce e Molfetta Bari ha superato i limiti 20 volte, Brindisi 8 Cerano, ma presenta invece valori di Pm10 bassi. E' possibile, dato l'andamento dei picchi, che gli alti valori di polveri sottili a Torchiarolo siano collegabili alla combustione di legna. Anche in altri centri, in inverno, come Manduria, abbiamo misurato valori di Pm10 superiori ai modelli di ricaduta. Ma aspettiamo che i laboratori universitari milanesi ci trasmettano gli esiti delle analisi, prima di collegare questi fenomeni locali ad una causa precisa», conclude Calabrese.
L'Arpa Puglia intanto che ha un'emergenza nel caso Taranto - si organizza meglio per il monitoraggio atmosferico, e vara con provvedimento del direttore generale Giorgio Assennato il Gruppo di lavoro «Aria», affidato al coordinamento del dottor Roberto Giua.
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