Industriarsi correttamente
Dalla fiera Ecomondo di Rimini riflessioni "verdi"
3 dicembre 2008
Fonte: il Paese nuovo_quotidiano del Salento - 29 novembre 2008
Se le politiche ambientali in Italia lasciano a desiderare, altrettanto non può dirsi per il mercato: Ecomondo, la più importante fiera della sostenibilità d’Europa, ha chiuso i battenti l’8 novembre, ma in realtà non è finita per niente. Per due motivi. A far da corollario alla dodicesima edizione di questo prodotto tutto italiano che si svolge a Rimini ci saranno le sortite in tutto il vecchio continente e l’attesa versione cinese di marzo 2009. Intanto si apre il dibattito su quello che si è visto, perché il mondo ha scrutato, ascoltato, studiato il futuro del business che, vuoi per la citizen-partnership sempre più pressante, vuoi per la crisi, dovrà trasformarsi sempre più in ecobusiness, con la perentoria aggiunta dell’aggettivo “etico”. Senza dimenticare che la vera impresa starà nel trovare il giusto equilibrio tra necessità economiche ed esigenze ambientali, per il complicato eppur semplice concetto di decrescita virtuosa.
“Industriarsi correttamente” è per l’appunto lo slogan della fiera, volta a governare la complessità ambientale per rendere sostenibili tutti i processi e le attività, attraverso norme, tecnologie, procedure di controllo semplici ma efficaci. Una mission decisamente impegnativa, che vedrà come strumenti principali l’apporto fondamentale dato in questi anni al segmento del recupero e del riciclo di tutti i materiali ed uno spazio sempre più sensibile alle politiche, ai progetti, ai piani di intervento di comuni, province, regioni ed enti.
Su questa falsariga si inseriscono tutte le novità che hanno caratterizzato l’edizione di quest’anno, dedicate in primo luogo alle amministrazioni pubbliche, con esempi concreti di tecnologie al servizio di una gestione attenta. Il primo “reclaim expo” italiano ne è un esempio: uno spazio dedicato alle tecnologie per la bonifica dei siti contaminati, per il monitoraggio e per la riqualificazione urbana.
Tutti gli italiani, poi, dovranno tenere d’occhio gli sviluppi delle tecnologie di gestione di tutta la filiera dell’acqua, esposto nello spazio “Oro blu”, una tematica fondamentale sulla quale si abbatterà una tempesta di azioni con finalità soprattutto lucrative che poco hanno a che vedere con l’amministrazione di un bene vitale e di tutti.
Il tema della sostenibilità energetica, sempre più al centro dello sviluppo economico mondiale, è affrontato e sviscerato per il secondo anno consecutivo da Key Energy, una fiera nella fiera, i cui attori principali sono ancora una volta gli enti locali, regioni in primis, che dovranno adeguare i loro piani energetici alle leggi italiane ed europee in ottemperanza al protocollo di Kyoto, quindi triplicare in tredici anni l’apporto delle energie rinnovabili alla propria efficienza energetica.
Messi poi da parte i grandi enti, pubblici e privati, è importante capire cosa arriva al cittadino, qui spesso inteso come consumatore, ma almeno un consumatore critico. La quantità di informazioni rischia di essere annichilente, ma l’area “Cooperambiente” di Legacoop parla una lingua pratica e vicina al quotidiano. Puntare all’efficienza energetica significa permettere ai cittadini di produrre nelle proprie case l’energia che serve loro, significa diffondere la cultura del riuso e del riciclo, diminuendo gli sprechi. Un esempio lampante è quello che i supermercati Coop stanno realizzando presso i loro centri, con i distributori di detersivi “alla spina”, che evitano la produzione di rifiuti in plastica.
Ma ecologia è anche ecologia degli spazi, ed “Ecofatto” ne è un esempio magistrale: un progetto dei principali consorzi italiani di recupero e riciclo dei materiali che ha saputo rivedere le aiuole, le piazze, i bidoni per l’immondizia e le isole ecologiche con grande gusto per l’ambiente urbano e con l’esclusivo utilizzo di materiali riciclati. Lo stesso processo con il quale sono state realizzate biciclette, divani, tavoli e tutto quello che può essere usato nelle abitazioni.
Il futuro è un riciclo, allora, che bussa alle porte di ogni casa. Chissà che prima o poi non avremo monumenti come quello che campeggia al centro della fiera: una gigantesca bicicletta di lattine usate in alluminio.
Note: Ecomondo: http://www.ecomondo.com
il Paese nuovo: http://www.ilpaesenuovo.it
Andrea Aufieri: http://duea.splinder.com
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