Ecologia

Lista Ecologia

Archivio pubblico

«Inquinamento e diossina, no ad ulteriori ritardi»

«Non sono ammissibili ulteriori ritardi per ridurre le emissioni in atmosfera». Una nota di Alessandro Marescotti & Biagio De Marzo di Peacelink
16 gennaio 2009
Peacelink (Alessandro Marescotti & Biagio De Marzo)
Fonte: Corriere del Giorno

«Arrivata l' Alta Marea a qualcuno è venuta la tremarella: c'è poco tempo per costruire argini e protezioni innovative». Comincia così una riflessione di Alessandro Marescotti e Biagio De marzo di Peacelink secondo i quali sulla questione inquinamento e diossina, qualcuno vorrebbe alzare cortine fumogene.
ILVA Taranto (1)
«E'questa la sensazione che hanno evocato in noi - scrivono - le recenti comunicazioni aziendali dell'Ilva a proposito della diossina. Noi intravediamo cosa vorrebbero offuscare le argomentazioni incentrate sull'approfondimento degli aspetti sulle tecniche utilizzate, ancorché in fase sperimentale, in ambito europeo su impianti similari, della necessità di approfondire gli aspetti giuridici ad essa collegati, dell'ostacolo al raggiungimento degli obiettivi prefissati con il crono-programma di adeguamento dello stabilimento alle B.A.T.».

Marescotti e De Marzo ricordano le tante omissioni degli anni scorsi in ordine «all'impianto Airfine (Voest Alpine Stahl Linz) che è in funzione dal 1993, con una capacità di 600.000 Nm3/h, con una efficienza di riduzione delle emissioni di diossina fino a 0,2-0,4 ng TE/m3.

Non hanno saputo che, al contrario delle astrusità delle norme italiane, nella normativa europea le emissioni dei vari congeneri dei PCDD e dei PCDF sono espresse in equivalenti di tossicità (TE) rispetto alla 2,3,7,8-tetracloro-dibenzo-p-diossina?

Non hanno saputo che nel valore limite di emissione, le unità di misura scelte, in ogni caso, dovrebbero essere chiaramente definite, preferibilmente riconosciute a livello internazionale e adatte ai relativi parametri, applicazioni e contesti e che le caratteristiche di affidabilità e confrontabilità dei dati devono essere garantite e verificate?

Non hanno saputo che sull'agglomerato, tra i parametri da controllare con frequenza annuale, ci sono anche metalli pesanti, IPA e PCDD/F (come TEQ)? Non hanno saputo che fin dal 1996 la normativa europea, per rimuovere resistenze interessate, stabilisce che gli stati membri garantiscono che l'autorità competente si tenga aggiornata o sia informata sugli sviluppi nelle Migliori Tecniche Disponibili?

Ci sembra impossibile che nessuno abbia saputo tutto ciò. Governanti e industriali, a braccetto uniti oggi in uno stonato coro che dice: Aspettate, non siamo ancora pronti. Eppure quelle ed altre notizie sono ufficiali e sono pubblicate/ripubblicate nella CEE/CEEA/CECA n. 259 del 19.2.2004, nell'enciclopedico D.M. (Ambiente) 31.1.2005 e nella recente Direttiva 2008/1/CE che rinnova la 1996/61/CE, oltre che nella marea di norme europee ed italiane in tema di diossina e altri inquinanti (vedi riquadro accanto).

In conclusione, negli 11 anni a disposizione per adeguare gli impianti alle Migliori Tecniche Disponibili per abbattere l’inquinamento e in particolare la diossina, a Taranto si è fatto molto poco. Ora basta: quando in ballo c’è la salute dei cittadini e dei lavoratori, si chiede scusa alla comunità per l’ignoranza e l’inerzia pregresse, ci si impegna con determinazione e a portafoglio aperto e si prendono provvedimenti seri, efficaci ed urgenti. Tutto il resto è chiacchiericcio e panna montata».

Articoli correlati

  • Il balsamo d’acciaio che tutela l’ambiente
    Taranto Sociale
    L'unguento che lenisce le affezioni delle vie respiratorie con un tocco di polveri sottili e benzene

    Il balsamo d’acciaio che tutela l’ambiente

    I 400 milioni che erano destinati alla tutela ambientale e alla bonifica delle aree contaminate vengono dirottati per sostenere la produzione dell’ILVA. Il DDL 1359 evidenzia che "il rischio chiusura dello stabilimento sia quello più rilevante e significativo anche dal punto di vista ambientale".
    13 febbraio 2025 - Alessandro Marescotti
  • Grazie Meloni!
    Editoriale
    Trasferiti fondi dalle bonifiche ambientali alla produzione di acciaio ILVA

    Grazie Meloni!

    Da Vicks VapoRub a ILVA VapoRub, il nuovo unguento per uso inalatorio è pronto per tutti i bambini di Taranto. Il governo stanzia 400 milioni per questo trattamento balsamico nelle affezioni delle vie respiratorie. La motivazione è che chiudere l'ILVA provocherebbe un "rilevante rischio ambientale".
    12 febbraio 2025 - Alessandro Marescotti
  • "Includere i lavoratori ILVA nella valutazione del danno sanitario"
    Ecologia
    Comunicato stampa di PeaceLink sulla sottrazione di 400 milioni di euro alle bonifiche

    "Includere i lavoratori ILVA nella valutazione del danno sanitario"

    Il decreto è in contrasto con il principio “chi inquina paga”, destinando a finalità produttive fondi per la decontaminazione di terreni e falde. Occorre poi dare all'ISS l'ultima parola nella Valutazione di Impatto Sanitario e includere i lavoratori ILVA nella verifica dei danni alla salute.
    11 febbraio 2025 - Redazione PeaceLink
  • L'azione civile inibitoria contro l'inquinamento dello stabilimento ILVA di Taranto
    Taranto Sociale
    La conferenza stampa del 3 febbraio 2025

    L'azione civile inibitoria contro l'inquinamento dello stabilimento ILVA di Taranto

    L'azione ha una funzione preventiva in quanto non attende che il danno si concretizzi completamente, ma interviene per impedirlo, partendo dal principio di precauzione, fondamentale nel diritto ambientale. L'azione legale è promossa dall'associazione Genitori Tarantini presso il tribunale di Milano.
    4 febbraio 2025 - Redazione PeaceLink
PeaceLink C.P. 2009 - 74100 Taranto (Italy) - CCP 13403746 - Sito realizzato con PhPeace 2.7.29 - Informativa sulla Privacy - Informativa sui cookies - Diritto di replica - Posta elettronica certificata (PEC)