Doppio sequestro all'ilva, denunciato Riva
Nuova denuncia con sequestro per Emilio Riva, presidente del Gruppo Ilva. Riguarda nuovamente le aree delle acciaierie di Cornigliano e, proprio come era accaduto ai primi di dicembre del 2008, il reato contestato è ancora quello di attività di gestione di rifiuti non autorizzata. E a firmare il verbale sono sempre i carabinieri del Noe, il Nucleo Operativo Ecologico presente ormai in molte delle indagini più delicate in materia ambientale in tutto l´arco ligure.
I militari hanno sequestrato due aree rispettivamente di 6 mila e 7 mila metri quadrati. Accoglievano circa 300 tonnellate di rifiuti provenienti dalle demolizioni in corso nelle acciaierie.
La discarica è abusiva poiché non sarebbero stati chiesti né ottenuti i permessi obbligatori della Provincia. I militari attendono ora di capire se qualche comunicazione fosse stata effettuata da parte dell´azienda nei confronti delle pubbliche amministrazioni. Altro aspetto oggetto degli accertamenti è la composizione della montagna di detriti. Gli investigatori vogliono verificare quale sia la composizione. Se vi siano rifiuti pericolosi frammisti ad altri pericolosi. Ipotesi non fantasiosa visto che la demolizione riguarda strutture che hanno ospitato per anni impianti fortemente inquinanti. Altro punto da approfondire sono le eventuali responsabilità dell´Ilva e delle imprese che hanno in appalto i lavori di demolizione.
Le due aree sequestrate distano poche centinaia di metri dalla distesa di 105 mila tonnellate di "polverino" messa sotto sequestro a dicembre dai militari del Noe. Il polverino è uno scarto delle lavorazioni dell´acciaio ed è considerato un rifiuto speciale e più che una montagna si tratta di uno scandalo a cielo aperto. Infatti, lo smaltimento del polverino rientrava tra i punti contemplati dall´accordo di programma che la stessa Ilva aveva firmato con le varie Istituzioni nazionali e locali nel 2005. Da allora sono passati quattro anni e la collina nera non si è mai mossa nonostante anche una precedente segnalazione della guardia di finanza. Il sequestro disposto dal Noe è stato seguito dal coinvolgimento degli altri enti sanitari e amministrativi competenti e nelle prossime settimane si dovrebbe finalmente sapere quando e come verrà rimosso.
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