Vogliono distruggere la Riserva!
Un giorno, guidati da stelle sicure, ci ritroveremo in qualche angolo di mondo perduto, tra i musicisti e gli sbandati, o sui sentieri dove corrono le fate. Sono alcuni dei versi più poetici dei Modena City Ramblers. Improvvisamente, nelle nostre giornate, irrompe la poesia. Una poesia lirica, commovente, che colora le giornate e scende come balsamo nelle corde del cuore. Una poesia piccola, quotidiana ma bellissima. Perché ci sono angoli di mondo, lontani dalla frenesia, quasi espulsi da questo mondo impazzito, dove domina la poesia e regna la fantasia, dove l'umanità è ancora se stessa. Il mite Alexander Langer diceva che dovevamo rovesciare il motto olimpico, e vivere "più lentamente, più soavemente, più dolcemente". Oggi appare impossibile, ma in questi luoghi incontaminati e magici tutto si realizza.
La Riserva Naturale di Punta Aderci, a Vasto, è uno di questi. Perché le sue dune, i suoi sentieri, vanno attraversati lentamente, aprendo il cuore e la mente alla magia e alla bellezza. Perdendosi in questo strepitoso paradiso è possibile scoprire la poesia che colora la terra, momenti dove veramente si è convinti che fate e folletti si rincorrano spargendo polvere magica come Campanellino, l'amica di Peter Pan. E, forse solo l'innocenza dei bambini può capire realmente cos'è questo posto. Ed è commovente, riconcilia con se stessi e il mondo, vedere l'estate bambini e bambine (di ogni età!) giocare e allietare con le loro voci. Il Piccolo Principe diceva che l'essenziale è invisibile agli occhi perché non si vede bene col cuore. I bambini questo lo sanno e devono ripeterlo continuamente agli adulti.
Bisognerebbe farlo capire, in questo momento drammatico e tremendo, a coloro che questa magia vogliono spezzare e distruggere. Uno scellerato progetto della Regione Abruzzo, finanziato con 21 milioni di fondi CIPE e affidato alla ditta MODIMAR srl, distruggerà la spiaggetta di Punta Penna. Sarà un colpo tremendo per l'intera Riserva, che ne risulterà indebolita lasciando praterie sconfinate alla speculazione. Da alcuni anni la Regione è preda di un'ubriacatura da ripascimenti, gli inutili lavori annuali per riportare sabbia nelle spiagge erose (e, infatti, puntualmente la sabbia dopo 2 mesi circa viene totalmente eliminata dall'erosione). Quest'anno una cava, potenzialmente di 3 milioni di metri cubi, verrà impiantata pochi chilometri al largo della spiaggia di Punta Penna. Verranno creati fenomeni erosivi devastanti e questo mostro dei nostri tempi deturperà per sempre la zona (una volta aperti, questi impianti non abbandoneranno più l'area finché potranno essere attivi e funzionanti!).
Assurde le modalità con le quali il progetto è diventato pubblico. Il 18 novembre scorso il sindaco di Vasto, Luciano Lapenna, si reca in Regione per una riunione (definita pomposamente "conferenza dei servizi", ma che era tutt'altro!) dove viene a conoscenza del progetto. Tornato a Vasto informa gli operatori della cooperativa che gestisce la Riserva, ignari di tutto (chi è stato portato a conoscenza, chi ha partecipato, chi ha approvato questo scempio?). La domenica la notizia diventa di dominio pubblico tramite i giornali. Inizia una prima mobilitazione pubblica. La Regione risponde con una nota dai toni accesi, dicendo che la cava di Vasto potrebbe anche non realizzarsi (è solo ipotetica) e che è a disposizione per incontri e chiarimenti. In ogni caso si ipotizza l'apertura della cava tra qualche mese. Alcuni giorni fa, in un'intervista l'assessore Mauro Febbo, smentendo di fatto tutto, afferma che la cava aprirà il 10 febbraio. C'è di che riflettere sul senso di democrazia che anima questi signori!
In questi giorni decisa e fortissima sta prendendo corpo la mobilitazione cittadina e ambientalista. Nei prossimi giorni saranno messe in cantiere nuove iniziative, mentre per domenica 24 alle 11 è fissato il primo presidio in piazza. Nulla rimarrà di intentato per fermare questo sperpero di denaro pubblico a danno della collettività. La classe politica non potrà rimanere inerte e accettare passiva quanto sta accadendo. I rappresentanti alla Regione del Vastese (i consiglieri eletti all'Emiciclo, di cui tutti gli abruzzesi conoscono nomi e cognomi), coloro che stanno rimanendo fermi (tanti, troppi, anche tra coloro che si definiscono ambientalisti!), coloro che stanno irridendo le preoccupazioni e le mobilitazioni in difesa di Punta Penna (come gli autori di un noto quotidiano di free - press cittadino), dovranno rispondere alla città e al futuro dei loro comportamenti. Saranno loro i colpevoli, su di loro cadrà quest'abominio realizzato alle spalle della collettività. Se un domani, al posto di un paradiso incontaminato e magico, troveremo la landa desolata e deserta de "Il Vecchio e il Bambino" di Francesco Guccini, qualcuno, anche se si crederà assolto, sarà per sempre coinvolto.
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