Il Tar nega la Via per il cloruro a Marghera
E chi dice una cosa differente,
chi si occupa d'altro, scompare.
Non se lo fila nessuno.
Mi dia ascolto: chi è fuori dal coro, è fuori dal mondo !
Si omologhi anche lei. Fotocopia, Carta carbone
da “Io cammino in fila indiana” di Ascanio Celestini
Il TAR con le sue due sentenze sulla chimica del cloro a Marghera ha sposato le scelte dello stato e delle aziende.
Così sull'aumento produttivo del cancerogeno dicloroetano (DCE) da 100 a 170 mila tonnellate all'anno non serve la Via , il ministero dice che non cambiano le emissioni, in realtà non cambiano le concentrazioni a camino ad es. i mg/mc di DCE, ma purtroppo cambiano molto, quasi raddoppiano i metri cubi emessi e quindi le quantità di mg di DCE che ricadono sulle nostre teste. Si è scelto di essere deboli coi forti e forti coi deboli, il VIA lasciamolo fare con carte e costi e coinvolgimento della popolazione su un nuovo silos di mais a Ceggia, sull'aumento del 25 % di produzione di mangimi per cani a Portogruaro o su 2 km di strada a Jesolo o su una darsena da 50 posti barca a Cavallino, ma chi produce e sparge cancerogeni lasciamoli lavorare senza disturbarli. Anche se nella nostra provincia abbiamo record nazionali e internazionali di tumori alle vie respiratorie, del fegato, della pelle e delle mammelle, e la gente vede attorno a se esplodere sempre nuovi casi di cancro.
Cosi sul bilanciamento cioè aumento produttivo di CVM e PVC decide il consiglio dei ministri dopo che il ministero ambiente ha bocciato il progetto in commissione VIA e ne viene presentato un altro senza seguire le regole della legge. Ma come ribadisce anche la sentenza del TAR si è tenuto conto soprattutto “delle ripercussioni negative sull’occupazione, con conseguenti forti tensioni sociali, derivanti da una eventuale mancata autorizzazione del progetto di bilanciamento.”
È questo il nodo politico della sentenza , la legge sulla VIA viene superata da volontà politiche e partitiche chiare, che però poi cozzano contro le valutazioni economiche di mercato, perchè potenziare impianti obsoleti del 1970 è finanziariamente un suicidio ; e così non è la tutela dell'ambiente e della salute a fermare questi impianti ma la globalizzazione. Speriamo che vengano rimossi gli impianti e bonificate le aree e su quei terreni trovino posto lavorazioni ecocompatibili che diano ai lavoratori e ai nostri figli lavori sicuri e salubri.
NON presenteremo ricorso al Consiglio di Stato perchè :
- è troppo costoso per le nostre casse di associazioni di volontariato, la giustizia è una cosa per ricchi
- crediamo illusorio chiedere che il consiglio di STATO dia torto alle scelte di chi rappresenta lo stato ( min ambiente e consiglio dei ministri) e dia ragione ad associazioni ambientaliste che chiedono l'applicazione delle leggi
Ringraziamo gli avvocati Marco Giacomini e Silvia Manderino che ci hanno rappresentato impegnandosi senza risparmiare energie.
La giustizia ingiusta e i giochi del potere per sottometterla danno anche in questi giorni spettacolo inverecondo e mostrano a quali livelli di stravolgimento delle regole si può arrivare. La mancanza di fiducia nella giustizia porta solo a diventare sudditi- schiavi o a farsi giustizia da soli.
Noi non vogliamo condividere nessuna delle due strade, continueremo a lottare perchè la gente si ribelli e perchè siano difesi i diritti democratici fondamentali . Terremo conto di tutto e chiederemo conto di tutto.
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