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Un rapporto tra cambiamenti climatici e i tornado di Joplin? Niente affatto

Dal fondatore della campagna globale sul clima "350", una sarcastica riflessione sui legami tra catastrofi ambientali e cambiamento climatico.
7 luglio 2011
Bill McKibben
Fonte: www.seismologic.com - 17 giugno 2011

joplin tornado

Attenzione: è di vitale importanza non stabilire connessioni. Quando avete di fronte immagini di macerie come negli scatti di questa settimana fatti a Joplin, Mo., non dovreste chiedervi: “Tutto ciò è in qualche modo collegato con la serie di tornado che si è abbattuta tre settimane fa a Tuscaloosa in Alabama, o con quell’altra, enorme serie che ha preceduto questa di un paio di settimane? (che, messe insieme, dànno come risultato l’aprile più attivo, quanto a tornado, nella storia degli Stati Uniti)”. No, non significa niente.

 

È molto meglio pensare che siano eventi isolati, imprevedibili, distinti tra loro. Non è consigliabile provare a collegarli nella mente con, che so, gli incendi che infiammano il Texas dappertutto – incendi che ad oggi hanno distrutto l’America quest’anno più di qualsiasi altro furioso incendio negli anni passati. Il Texas e le aree adiacenti dell’Oklahoma e del New Mexico sono più secche di quanto non siano mai state – questa siccità è peggiore di quella della Dust Bowl. Ma non chiedetevi se siano in qualche modo collegate.

 

Se doveste porvi il problema, ecco, vi chiedereste anche se le nevicate e le piogge straordinarie di quest’anno in tutto il Midwest – che hanno stabilito il record di alluvioni lungo il Mississippi – possano in qualche modo essere collegate. E allora potreste sorprendervi a farvi domande su, uh, il riscaldamento globale, e sul fatto che sono anni che i climatologi prevedono che saturando l’atmosfera di carbonio, inizieremo anche ad inaridire il pianeta da un lato, inondarlo dall’altro, visto che l’aria calda contiene più vapore acqueo di quella fredda.

 

È molto meglio ripetersi il mantra rassicurante che nessun singolo evento meteorologico può essere mai direttamente legato al cambiamento climatico. In passato ci sono stati tornado e alluvioni – questo è l’importante. Solo fate attenzione ad assicurarvi che non avrete modo di domandarvi il perché di tutti questi record – eventi che li superano stanno accadendo con una tale frequenza – tutto qui, perché l’anno scorso ci siano state alluvioni massicce e senza precedenti in Australia, Nuova Zelanda e Pakistan. No, meglio concentrarsi sulle perdite immediate, guardare i video girati dalle videocamere del negozio quando gli scaffali vengono spazzati via. Guardare l’inviato del telegiornale in piedi nei suoi stivaloni nel fiume che cresce mentre l’acqua gli arriva al petto.

 

Perché se vi chiedeste che cosa vuol dire che il Rio delle Amazzoni abbia attraversato la sua seconda siccità con periodo di ritorno di cento anni solo negli ultimi cinque anni, o che, nell’ultimo decennio, le foreste di conifere lungo tutto l’ovest di questo continente siano state annientate da un coleottero – beh, c’è la possibilità che dobbiate farvi altre domande. Per esempio: il presidente Obama avrebbe davvero dovuto aprire un enorme varco del Wyoming per nuove estrazioni di carbone? È necessario che il Segretario di Stato Hillary Clinton firmi un documento, quest’estate, che permetta a un gigantesco nuovo oleodotto di trasportare greggio dalle sabbie bituminose di Alberta? Potreste anche essere costretti a chiedervi: abbiamo un problema più grande della benzina a 4 dollari al gallone?

 

Meglio accodarsi alla Casa dei Rappresentanti degli Stati Uniti, che questa primavera ha votato, 240 a favore e 184 contrari, per abrogare una risoluzione in cui si diceva semplicemente che “il cambiamento climatico si sta verificando, è causato in larga parte dalle attività umane e comporta rischi significativi per salute pubblica e benessere”. Proponete la vostra personale scienza della natura; ignorate la fisica nel suo complesso. Basta che non iniziate a chiedervi se possa esserci qualche relazione tra il mancato raccolto di grano dell’anno scorso per l’ondata di caldo in Russia e il mancato raccolto di grano nel Queensland a causa delle alluvioni da record, e gli attuali fallimenti delle colture in Francia e Germania causati dalla siccità, e la morte del raccolto invernale di frumento in Texas, e l’impossibilità per i contadini del Midwest di piantare il granturco nei loro campi allagati. Di sicuro i prezzi da record del cibo sono solo strane anomalie, non sintomi di qualcosa di strutturale.

 

È fondamentale restare calmi. Se vi agitate per ognuna di queste cose, potreste dimenticare quanto sia importante non interrompere i profitti record delle nostre compagnie di combustibile fossile. Male che vada, è confortante ricordare ciò che la Camera di Commercio americana ha detto all’Agenzia per la Protezione Ambientale in un recente documento: che non bisogna preoccuparsi perché “la popolazione può adeguarsi a climi più caldi attraverso una serie di adattamenti comportamentali, fisiologici e tecnologici”. Sono quasi certo che gli abitanti di Joplin si stanno dicendo proprio questo, oggi.

Note: Questo articolo è stato inizialmente pubblicato sul Washington Post. Viene ripubblicato su:

http://www.seismologik.com/journal/2011/6/17/psa-a-link-between-climate-change-and-joplin-tornadoes-never.html

per gentile concessione dell’autore.

Per saperne di più sulle "Dust Bowl", vedi:http://it.wikipedia.org/wiki/Dust_Bowl

La campagna "350" per contrastare il cambiamento climatico la trovi su:http://www.350.org/
Tradotto da Silvia Mastropierro per PeaceLink. Il testo è liberamente utilizzabile a scopi non commerciali citando la fonte (PeaceLink) e l'autore della traduzione.

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