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Guatemala. La società italiana ENEL e le autorità governative hanno cercato di ignorare i diritti delle comunità Maja sul territorio e le decisioni che lo riguardano

Lettera aperta delle comunità di Cotzal (Quiché, Guatemala)

"Noi esigiamo i nostri diritti sulle montagne, i fiumi e i boschi che sono quelli che danno vita alle nostre comunità indigene, alle nostre figlie e ai nostri figli, alle future generazioni, questo è quanto stiamo esigendo dall’ENEL ed il Governo deve rispettare i nostri diritti legittimi"
8 agosto 2011

LETTERA APERTA DELLE COMUNITÀ DI COTZAL
ALLA COMUNITÀ NAZIONALE E INTERNAZIONALE, AI SIGNORI AMBASCIATORI PRESENTI NEL NOSTRO PAESE, AL SIGNOR AMBASCIATORE D’ITALIA, AL POPOLO ITALIANO.

LE COMUNITÀ DI SAN JUAN COTZAL FANNO SAPERE LA LORO POSIZIONE IN RELAZIONE ALLA PRESENZA DELLA CENTRALE IDROELETTRICA PALO VIEJO 1 E PALO VIEJO 2 DELL’IMPRESA ENEL.

Villaggio nel distretto di Quichè (Guatemala)


"1. Le nostre comunità di San Juan Cotzal sono state danneggiate seriamente dalle politiche di stato della terra bruciata: questi danni non sono stati riparati. Oggi dopo 14 anni dalla firma degli accordi di pace, noi popoli indigeni siamo stati nuovamente violentati nei nostri diritti, lo stato ha agito senza consultare i popoli indigeni, come dovrebbe fare se rispettasse la Convenzione 169 dell’Organizzazione Mondiale del Lavoro, ratificata dallo Stato del Guatemala e la Dichiarazione delle Nazioni Unite sui Diritti dei Popoli Indigeni. Le imprese multinazionali si sono installate nel nostro territorio senza consultarci e senza il nostro permesso, LA DITTA ENEL, DOPO DUE ANNI DI PRESENZA NEL NOSTRO TERRITORIO HA VIOLATO I NOSTRI DIRITTI DI COMUNITÀ INDIGENE.

2. Secondo i diritti che sono stabiliti nella Costituzione Politica della Repubblica del Guatemala e nelle Convenzioni Internazionali e specialmente in virtù all’Articolo 45 della Costituzione Politica della Repubblica del Guatemala, NOI, CHE SIAMO LE COMUNITÀ DI COTZAL ABBIAMO DECISO IL 3 GENNAIO DI INIZIARE UNA RESISTENZA PACIFICA AFFINCHÉ LA DITTA  ENEL NON CONTINUI AD INGANNARE LE NOSTRE COMUNITÀ, AFFINCHÉ L’ENEL ASSUMA LA SUA RESPONSABILITÀ DI RISARCIRE I DANNI PROVOCATI DALLA COSTRUZIONE DELLA CENTRALE IDROELETTRICA PALO VIEJO NEL TERRITORIO DI COTZAL, danni causati per aver usurpato il nostro territorio, i nostri fiumi, le nostre montagne, i nostri boschi, la nostra forma di vivere in comunità. L’ENEL HA L’OBBLIGO DI ASCOLTARE LA POPOLAZIONE CHE È LA PROPRIETARIA LEGITTIMA DEL TERRITORIO.

3. Di fronte a questa situazione e per cercare di aprire un dialogo con l’ENEL, sono state organizzate tre riunioni nei giorni 3, 17 e 31 gennaio del 2011. In queste riunioni abbiamo constatato una mancanza di volontà da parte dell’ENEL di rispondere alle richieste legittime dei legittimi proprietari delle montagne, dei fiumi e dei boschi. Il governo attuale del Guatemala, approfittandosi delle necessità dettate dalla povertà e dalla povertà estrema delle nostre comunità, è venuto a offrire progetti, per sviare l’attenzione e con l’obiettivo reale di difendere l’ENEL con la quale ha fatto accordi senza informare ne’ consultare le comunità. Adesso il Governo viene a offrirci di fornire entro 15 giorni i risultati di studi (sull’impatto ambientale e sociale della centrale idroelettrica), quando per centinaia di anni lo Stato del Guatemala ha lasciato nell’abbandono le nostre comunità. Se facciamo richieste all’ENEL è perché lo Stato ed il Governo del Guatemala non compiono i loro obblighi però vendono le nostre risorse naturali. È un’altra violazione ai nostri diritti ereditati dai nostri antenati Maya. Noi esigiamo i nostri diritti sulle montagne, i fiumi e i boschi che sono quelli che danno vita alle nostre comunità indigene, alle nostre figlie e ai nostri figli, alle future generazioni, questo è quanto stiamo esigendo all’ENEL ed il Governo deve rispettare i nostri diritti legittimi.

4. Le comunità di San Juan Cotzal hanno dato l’opportunità alla ditta di un accordo, ma DI FRONTE ALLA MANCANZA DI VOLONTÀ DELL’IMPRESA ENEL DI UN DIALOGO IN BUONA FEDE, NUOVAMENTE LE COMUNITÀ SI AVVALGONO DEL DIRITTO DI RESISTENZA PACIFICA NEL TERRITORIO CONCENTRATI A PARTIRE DA QUESTA DATA NELLA COMUNITÀ DI SAN FELIPE CHENLA.

5. CHIEDIAMO AL GOVERNO DELLA REPUBBLICA DEL GUATEMALA DI AGIRE IN DIFESA DEI NOSTRI DIRITTI COME COMANDA LA COSTITUZIONE POLITICA E NON AGIRE SOLO NELL’INTERESSE DELLE GRANDI IMPRESE CHE VENGONO AD APPROPRIARSI DELLE RISORSE NATURALI DEI NOSTRI TERRITORI INDIGENI. Le istituzioni del governo debbono vigilare affinché si rispettino i diritti dei popoli indigeni.

 6. CHIEDIAMO AL GOVERNO DEL GUATEMALA DI NON INVIARE SOLDATI NE’ DISTACCAMENTI MILITARI perché sono quelli che causarono massacri e terra bruciata durante il conflitto armato. Quello di cui hanno bisogno le nostre comunità è il rispetto delle loro vite, della loro dignità, dei loro diritti, NON PIÙ ESERCITO, NON PIÙ VIOLENZA NÉ TERRORE DA PARTE DELL’ESERCITO NEL TERRITORIO IXIL, NON VOGLIAMO LO STATO D’ASSEDIO, SOLO VOGLIAMO CHE SI RISPETTINO I NOSTRI DIRITTI.

7. FIN DA ADESSO CONSIDERIAMO RESPONSABILI LA DITTA ENEL, IL COMUNE DI SAN JUAN COTZAL E LO STATO DEL GUATEMALA DI QUALUNQUE ATTENTATO CHE POSSANO SOFFRIRE I NOSTRI DIRIGENTI, LE AUTORITÀ COMUNITARIE E LA POPOLAZIONE IN GENERALE, IN BASE ALLA DENUNCIA RESA PUBBLICA DELLE MINACCE DI CUI È STATA VITTIMA LA COMUNITÀ BUENOS AIRES.

8. ALLA COMUNITÀ INTERNAZIONALE CHIEDIAMO APPOGGIO, solo stiamo chiedendo che rispettino la nostra vita, la dignità dei nostri figli, stiamo chiedendo il rispetto dei nostri diritti sulle risorse dei nostri territori. VI CHIEDIAMO DI STARE IN ALLERTA PERCHÉ PER IL SOLO FATTO DI CHIEDERE IL RISPETTO DEI NOSTRI DIRITTI POSSIAMO ESSERE VITTIME DI REPRESSIONE, SEQUESTRO PERSECUZIONE, COME È GIÀ ACCADUTO IN ALTRE REGIONI DEL PAESE".

San Juan Cotzal, Guatemala 31 gennaio del 2011

Un faticoso inizio di dialogo

Lo scorso 31 giugno, le «municipalità indigene e autorità ancestrali» che vivono nella zona di San Juan Cotzal, nel Quiché, hanno presentato le loro proposte all'azienda italiana Enel. Sembra vi sia un inizio di dialogo, dopo la violazione del diritto delle comunità locali ad essere informate e consultate, le proteste negli anni - e ancora una volta nei primi mesi del 2011 con la messa in atto di blocchi stradali - e la pesante reazione della polizia inviata dalle autorità governative

Note: Per maggiori informazioni:

5 agosto 2011 -Marina Forti sul Manifesto:
http://www.ilmanifesto.it/area-abbonati/argomenti/manip2n1/20110805/manip2pz/307917/?tx_maniabbonatimvc_pi2[sezione]=COMMUNITY&cHash=2ed28e1741fdf1b3397ec2f383fd349e

22 giugno 2011 - Interrogazione parlamentare della Senatrice Silvana Amati (n. 3-02257):
http://www.senato.it/japp/bgt/showdoc/showText?tipodoc=Sindisp&leg=16&id=601432

24 marzo 2011 - "Orizzonte Guatemala" sulla pesante reazione di polizia ed esercito:
http://orizzonte-guatemala.blogspot.com/2011/03/415-cotzal-chajul-e-nebaj-il-governo-e.html

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