Il colosso petrolifero statunitense ConocoPhilips spinto a scusarsi per le fuoriuscite di petrolio
Pechino - Il comitato di controllo oceanico cinese ha spinto la ConocoPhilips China, l'azienda responsabile di un paio di fuoriuscite di petrolio avvenute al largo della Baia di Bohai, a nord est della Cina , a scusarsi pubblicamente per la lentezza dei lavori di pulizia del fondale.
Secondo quanto affermato mercoledì, il colosso americano dell'energia dovrebbe infatti spiegare i motivi del suo ritardo nel trovare i fanghi di perforazione a base di petrolio sul fondale marino, e scusarsi pubblicamente con il Governo e la Divisione della SOA (Amministrazione Oceanica di Stato) per il Mar Cinese del Nord.
All'azienda è stato richiesto infatti di presentare una relazione di valutazione esaustiva riguardo i processi di pulizia dei fanghi petroliferi di perforazione e in maniera ancor più dettagliata riguardo l'espansione, lo spessore e il volume della zona fangosa, incluse le zone già ripulite o ancora da ripulire, e le varie misure per la bonifica e la prevenzione di questo tipo di perdite.
ConocoPhilips, dal suo canto, ha risposto, nella giornata di mercoledì, affermando che circa 269 metri cubi (1,695 barili) di fanghi petroliferi sono stati recuperati finora grazie a circa 900 impiegati del personale e 30 vascelli interessati in questa azione congiunta di risposta.
La nuova scoperta farà aumentare il totale di petrolio e fanghi di perforazione rilasciato in mare, rispetto alle stime precedenti che parlavano di 1, 500 barili.
In precedenza, l'Amministrazione Oceanica di Stato aveva richiesto alla ConocoPhilips di terminare l'opera di ripulimento del fondale entro lunedì di questa settimana, presentare entro mercoledì una relazione di stima e completare l'intera opera di pulizia prima del 31 Agosto.
Apparentemente il termine per la bonifica del fondale non dovrebbe coincidere con l'ulteriore scoperta di fanghi di perforazione petroliferi avvenuta il 3 agosto , giusto il giorno dopo il termine di scadenza fissato.
John McLemore , portavoce della ConocoPhilips, ha dichiarato ancora prima via mail al China Daily che i lavori di pulizia potrebbero durare più del previsto, il che appare ancora più plausbile data la scoperta di altro fango da perforazione.
Nonostante l'azienda dichiari di aver fatto il possibile e di essersi impegnata completamente, la Divisione per il Mar Cinese del Nord appare sempre più critica nei confronti dell'azienda per le sue “opere di ripulimento provvisorie/ temporanee e inefficenti”.
Un ufficiale anonimo, appartenente alla Divisione, ha dichiarato che l'atteggiamento negativo dimostrato dalla ConocoPhilips China mostra come la punizione inflitta all'azienda per il rilascio di petrolio non basti o non sia troppo severa- in realtà la massima pena inflitta è stata di solo 200.000 yuan ($30,800) -e come l'azienda si stia facendo poco carico della responsabilità sociale per l' ambiente marino cinese.”
Inoltre ha dichiarato come “La Cina sia carente nel controllo dello sviluppo marino , specialmente per ciò che riguarda i “sondaggi petroliferi” effettuati in mare aperto dalle multinazionali” aggiungendo che i supervisori si recano alle piattaforme presenti in alto mare solo una o due volte all'anno.
L'ufficiale ha inoltre aggiunto che migliorare la legge sull'ambiente marino appare quanto mai urgente per salvaguardare il delicato biosistema oceanico .
In seguito al rilascio di petrolio nell'oceano, altre tre Province e un Comune che circondano la baia – Hebey , Shandong , Liaoning e Tianjin - hanno segnalato fasce di petrolio fresco in acqua di mare o gocce di petrolio secco a riva.
Secondo le statistiche dell'Amministrazione Oceanica di Stato circa 3,240 metri quadrati di mare sono stati inquinati al momento culmine della fuoriuscita.
La popolazione delle aree colpite ritiene che le perdite di petrolio abbiano causato la crisi del turismo e del settore ittico e a Loating, per esempio, una cittadina nella provincia di Habei, ci si aspetta una perdita economica stimata di più di 200.000 yuan, secondo quanto affermato dalle varie imprese e associazioni d'acquacultura.
Molti ambientalisti, dal canto loro, reclamano maggiore trasparenza e accusano la ConocoPhilips di aver nascosto la verità.
Zhong Yu, coordinatore superiore d'azione di Greenpeace, organizzazione internazionale ambientalista, ha dichiarato al China Daily che in mancanza di maggiori dettagli riguardo le cause delle fuoriuscite di petrolio, risulta difficile stimare realmente il possibile disastro ambientale per le zone colpite e la situazione attuale delle zone contigue.
“L'inquinamento marino causato dalle perdite di petrolio potrebbe durare per anni”, ha aggiunto.
Cronologia delle fuoriuscite di petrolio
4 giugno: Chiazze segnalate a Sheen, a nord est del giacimento petrolifero di Penglai 19-3. ConocoPhilips China, l'operatore, denuncia la questione all'Amministrazione di Stato Oceanica (SOA) Divisione/ sezione per il Mar Cinese del Nord.
12 giugno: Fuoriuscita confermata dalla Piattaforma B del giacimento.
17 giugno: durante una trivellazione nella Piattaforma C, la ConocoPhilips China, a causa di un fiotto ferma i lavori di trivellazione e riferisce il tutto alla SOA.
19 giugno: fuoriuscita di petrolio dalla Piattaforma B che viene posta sotto osservazione.
21 giugno: Fuoriuscita di petrolio dalla Piattaforma C, posta sotto controllo.
La fuoriuscita di petrolio viene resa pubblica per la prima volta attraverso un micro blog.
30 giugno: un rapporto del Southern Weekly rivela nuovi dettagli sul riversamento di petrolio.
1 Luglio: La ConocoPhilips China e la China National Offshore Oil Corp emettono un comunicato ufficiale ai media, ammettendo per la prima volta la presenza di riversamenti di petrolio.
4 luglio: undici organizzazioni ambientaliste rilasciano una lettera pubblica, richiedendo
le scuse pubbliche da parte della ConocoPhilips per aver nascosto tali riversamenti per quasi un mese.
5 luglio: la SOA tiene una conferenza stampa nella quale fa il punto sugli ultimi sviluppi.
14 luglio: La ConocoPhilips stima il volume totale del petrolio fuoriuscito dal giacimento Penglai 19-3 a circa 1500 barili.
19 luglio: viene confermata la provenienza delle chiazze di petrolio disperse e rilevate lungo la costa delle province di Hebei e Liaoning. Provengono proprio dal giacimento petrolifero Penglai 19-3.
27 luglio: la Divisione pe il Mar Cinese del Nord ordina alla ConocoPhilips di fare il possibile per bloccare completamente le perdite di petrolio prima del 31 Agosto.
31 luglio: La Divisione per il Mar Cinese del Nord ha richiesto all'azienda di terminare le opere di ripulimento del fondale prima del 7 Agosto e presentare una relazione riguardo la situazione dei lavori prima del 10 agosto , in modo da prevenire un possibile secondo inquinamento.
3 agosto: La ConocoPhilips rileva altri fanghi di perforazione di petrolio sul fondale nei pressi della piattaforma C, il che porta la quantità totale di petrolio al di sopra delle stime precedenti di 1500 barili.
5 agosto: la SOA critica la ConocoPhilips per i suoi lavori di bonifica temporanei e inefficienti e chiede all'azienda di rispettare i termini previsti.
10 agosto : la Divisione per il Mar Cinese del Nord raccomanda la ConocoPhilips a scusarsi pubblicamente e a presentare ugualmente una relazione per fare il punto sull'andamento dei lavori di bonifica del fondale marino
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