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Semplici considerazioni di un cittadino

Caro senatore, purtroppo sono drammi veri ...

Scontro di ideologie? Lotta di classe a Taranto?
Alcuni interventi di ministri e parlamentari sulla vicenda ILVA mostrano quanto sia pericolosa la lontananza tra chi amministra la cosa pubblica in questi anni e la vita (e il dolore) dei cittadini. Ne abbiamo avuto un esempio durante l'informativa al Senato dei Ministri Passera e Clini
11 settembre 2012
Emanuele De Gasperis

LOTTE CITTADINE. Nel nostro paese, sappiamo di doverci impegnare tutti sulle questioni decisive per la nostra vita e per il futuro: gli amministratori pubblici sono spesso lontani, hanno sempre un motivo per restare immersi nei pregiudizi e una spiegazione che dimentica il nostro dolore (foto LG,Taranto aprile 2011)

Il 5 settembre 2012 il Ministro dello sviluppo economico, delle infrastrutture e dei trasporti Corrado Passera e il Ministro dell'ambiente, della tutela del territorio e del mare Clini hanno reso in Senato un'informativa sui più recenti sviluppi della vicenda dell'ILVA di Taranto.

Indipendentemente dal contenuto dell'informativa stessa, quello che a me è sembrato interessante e dirimente riguardo il comportamento della politica è stato l'ascolto degli interventi che si sono susseguiti da parte dei Senatori, alcuni dei quali a mio avviso disarmanti... Parole che fanno comprendere la lontananza di chi ci rappresenta dalla realtà che oggi i cittadini stanno vivendo.

Sono stato illuminato dagli interventi della Senatrice Poli Bortone (CN), del Sen. Amoruso (PdL) e del Sen. Quagliariello (PdL).

Per quanto riguarda la prima, sul sito del Senato - dove si riassume l'intervento - è scritto: "la quale ha criticato il presidente della Regione Puglia Vendola, invocando per il Mezzogiorno lo sviluppo di un'economia più rispondente alle peculiarità del territorio". Vorrei sottolineare che è stato nominato soltanto il turismo, ignorando l'agricoltura. Personalmente, inoltre, ho recepito un pretestuoso attacco all'attuale presidente della Regione Puglia ed un'accusa ai popoli del nord che colonizzano il sud...

Si è distinto molto anche il sen. Amoruso (PdL) che "ha posto l'accento sul protagonismo eccessivo della magistratura e sull'inazione del governo regionale di centrosinistra". Ascoltando la registrazione si evince come il Senatore non risparmi nessuno: "... gruppi ambientalisti con campagne ossessive di autentico terrorismo psicologico, la reazione delle forze sociali e del mondo del lavoro è arrivata obiettivamente tardi rispetto a tali campagne, cioè quando avevano messo già in moto nell'opinione pubblica e negli uffici giudiziari un processo ormai difficilmente reversibile... con la doccia scozzese di provvedimenti giudiziari contraddittori...giustizia schizofrenica".

Un lungo cammino per i cittadini

Anche se l'emergenza ambientale e sanitaria a Taranto è diventata di dominio nazionale solo dopo il sequestro giudiziario degli impianti più pericolosi dell'acciaieria Ilva (agosto 2012), l'impegno delle associazioni dura da anni. Anche le indagini penali - seguite sempre da sentenze di condanna - sono numerose e risalgono a molti anni fa (le prime al 1982). A metà degli anni 2000, è iniziato un processo inarrestabile di coinvolgimento e di mobilitazione della cittadinanza, che comprende moltissimi giovani. Le iniziative, le informazioni e le denunce si sono moltiplicate. In questo contesto, anche gli imprenditori agricoli che hanno perso i frutti di decenni di lavoro e di dedizione hanno trovato la forza di chiedere giustizia, e quindi di accertare le responsabilità dell'azienda. Pur sapendo che non sarebbe stato facile...

Quindi la colpa è sempre dell'avversario politico!

Ma la ciliegina sulla torta la mette il senatore Quagliariello che afferma testualmente: "la storia di queste settimane ci dice che dietro i drammi veri ... c'è spesso lo scontro delle ideologie, colpendo l'Ilva si pensa di annientare in un solo colpo l'inquinamento e quello sterco del diavolo chiamato profitto al quale la nuova ideologia ecologista ha dichiarato guerra puntando sulla decrescita come frontiera più avanzata attraverso la quale perpetuare il mito antico della lotta di classe. Vi è un dato che balza agli occhi di tutti: quando l'ILVA si chiamava Italsider ... l'inquinamento era superiore ad oggi, ma non ci furono allora grosse proteste perché si trattava di inquinamento di stato e dunque è come se in qualche modo quell'inquinamento facesse meno male, poi la privatizzazione ha salvato la città, ha introdotto nella gestione dell'ILVA la dimensione del profitto che ha diminuito le emissioni nocive pur non eliminandole, ma è come se le avesse rese, per l'opinione pubblica e per alcune forze politiche, più inaccettabili. Questo non senso ha reso il terreno fertile per l'intervento della magistratura sollecitata ad entrare in campo - diciamoci le cose come stanno - anche da una parte della stessa politica, che in qualche modo ha negato la sua stessa funzione. Ovviamente la magistratura non ha quella elasticità dell'intervento politico e forse anche in qualche caso manca anche della volontà di misurare talune iniziative con il metro della ragionevolezza e del bene comune. A questo ci ha portato il gioco pericoloso di chi ha ideologicamente soffiato sul disagio...".

Scontro di ideologie? Lotta di classe? Caro Senatore, dove vive? Purtroppo sono i drammi veri a trovarsi dietro a tutto quello che accade a Taranto. Ma quale lotta di classe! 

Ditelo a chi è stato imprenditore agricolo da una vita ed ha gestito centinaia di lavoratori nel corso degli anni, a chi dopo aver lavorato anni per un profitto ottenuto, questo sì, "con il metro della ragionevolezza e del bene comune", grazie a voi oggi si ritrova privato non solo del proprio lavoro, ma della dignità e dei diritti.  E' forse un caso che questo imprenditore nel 2008, dopo che il suo gregge è stato abbattuto, si sia rivolto a chi "non ha quella elasticità dell'intervento politico"? Già, perchè quella elasticità chi scrive la conosce bene. Prima e dopo la distruzione del gregge perchè contaminato da diossina, ci siamo rivolti a moltissimi politici (lettere e richieste di aiuto sono state inviate a politici locali, al Ministero dell'Ambiente e a quello delle Politiche Agricole e Forestali, a molti membri delle commissioni ambiente e agricoltura. Dopo diversi contatti personali, in alcuni casi ci è stato anche detto: "non possiamo fare niente... ".

Almeno chi lo ha detto ha manifestato coerenza, visto che chi si era impegnato ad occuparsene, non ha mai mantenuto la promessa.

Non le viene il dubbio, Senatore, che le persone non si siano ribellate quando c'èra l'Italsider semplicemente perchè è nel tempo che si manifestano le patologie correlate all'inquinamento e, forse, perchè le persone hanno nel frattempo acquisito un maggior numero di strumenti per informarsi (già! cari illuminati forniti di elasticità politica: informazione ed istruzione per tutti possono fare la differenza!). Sono quattro anni che a Taranto si abbattono animali, si distruggono allevamenti e nel raggio di 20 km dall'area industriale è vietato il pascolo...

MASSERIA pugliese nei dintorni di Taranto. Nella foto, una delle sette Masserie più vicine all'area occupata dall'Ilva. Già all'epoca in cui sorse l'acciaieria (inizio anni '60) l'azienda subì un esproprio rilevante di pascoli e di terreni coltivabili

E la mitilicoltura? Un fiore all'occhiello per l'economia Tarantina? Forse questo può aver fatto sorgere qualche domanda in più? E la denuncia dei pediatri e degli ematologi sulla situazione di Taranto? Mi spiegate che cosa ha a che fare con il profitto e la lotta di classe?

Purtroppo ogni volta vediamo una politica che arriva tardi ed è capace soltanto di accusare di assassinio chiunque, pur di liberarsi delle proprie responsabilità, quelle responsabilità che gli resteranno comunque addosso. "Fortunatamente" in Italia abbiamo politici molto zelanti che fanno continuamente riferimento alle radici cristiane! Sarebbe bello se per una volta pensassero ai contenuti invece che alle parole soltanto... Sarebbe bello leggere il valore di queste parole nel risvolto pratico delle politiche economiche, sociali ed ambientali ...

Qualcuno, molto autorevole in materia, ha detto che l'albero con radici ben salde ma che non fa buon frutto è tagliato e gettato nel fuoco...

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