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Interessante iniziativa a Colleferro dedicata a tutti i SIN (siti a forte rischio ambientale)

Valle del Sacco - Le alternative di cui non si parla

L’esperienza della Rhur e della sua brillante riconversione è stato il motore di un'interessante iniziativa organizzata a Colleferro dal gruppo Logos e dalla Rete per la tutela della Valle del Sacco, due associazioni che operano in un'area interessata da pesanti fenomeni di contaminazione ambientale, nelle province di Roma e di Frosinone. Materiali e resoconti verranno diffusi nei prossimi giorni
25 novembre 2012

Dal sito della "Rete per la tutela della Valle del Sacco"

21 novembre 2012,  www.retuvasa.org

retuvasa.org

Comunicato Stampa Colleferro 1912-2012
LE ALTERNATIVE DI CUI NON SI PARLA
Valle del Sacco: dalla mappa dei veleni italiani alla sfida ambientalista e culturale della Ruhr.

Un ecologista non viene considerato “pericoloso” dalle anime conservatrici del sistema  solo se alza il tono delle dichiarazioni ma se è capace di mediazioni efficaci e in grado di produrre cambiamenti concreti: sulla sua incisività si valuta il suo operato. Come formiche coraggiose, tanti militanti ed associazioni portano sulle proprie spalle un peso superiore a quello che dovrebbero sostenere. L’impegno per la tutela ambientale di tanti comitati territoriali, spesso tra l’indifferenza della politica e dei mezzi di comunicazione, dimostra che l’integrazione europea sta procedendo molto più velocemente di quanto i governi siano disposti a comprendere.

Rhur (sito retuvasa.org)

 

Un mondo più sano, accompagnato da un’economia del benessere, è l’obiettivo politico immateriale che la comunità europea si è proposta di realizzare, mettendo a disposizione direttive, risorse e competenze. La Germania rappresenta sicuramente il caso più esemplare. L’Italia, ormai da decenni, accumula un ritardo cronico. Le comunità locali sono sempre più costrette ad essere autodidatte nella costruzione di politiche ambientali.

Sognare ... è già cambiare

Sette persone, nel Nord della Westfalia, hanno cominciato a sognare … E da allora l’area industriale più inquinata della Germania ha cominciato a trasformarsi in un posto diverso, in cui la qualità della vita è invidiabile e storia e cultura danno una grossa mano all’economia. Il modo in cui questo è avvenuto lo ha descritto Hanns-Dietrich-Schmidt - principale protagonista della prima giornata di lavori che su quel sogno ha puntato. La popolazione ne è stata infine coinvolta: ha riscoperto il rapporto con la sua terra e l'ha resa parte centrale del proprio futuro.

L'incontro di Colleferro può rappresentare lo start up di un progetto di più ampio respiro e di una collaborazione costante tra le tante associazioni, i comitati e i coordinamenti a livello nazionale che hanno partecipato ai lavori con un ricco patrimonio di esperienze e di informazioni

 Allora, prendere ad esempio le buone pratiche  dei nostri vicini di casa europei serve a dare forza alla mobilitazione ambientalista, troppo spesso reclusa nel recinto della protesta e dell'autodifesa.

In Italia, i disastri ambientali di varia natura e tipologia, interessati dalle bonifiche, sono 57, tra cui l’Eternit di Casale Monferrato e da ultimo l’Ilva di Taranto che hanno inevitabilmente catalizzato l’attenzione collettiva. Ma questi siti, seppur ognuno con i propri caratteri distintivi, rappresentano sulla mappa un unico coordinamento costituito da gruppi con  interessi diversi ma con un  obiettivo comune: riqualificazione e  riconversione dei siti industriali.

Per questo, dal 23 al 25 novembre, la Rete per la Tutela della Valle del Sacco e l’Associazione Culturale Gruppo Logos hanno chiamato a raccolta a Colleferro molti dei comitati ambientalisti dei Siti di Interesse Nazionale. Il contributo comparativo con la “letteratura esistente” sarà con il Distretto della Ruhr che in pochi anni ha dato vita al Parco Paesaggistico dell’Emscher. Gli items, che hanno portato a  questo successo di valenza europea, facendo scuola in Germania e favorendo una maggiore adesione ai valori ambientali e culturali grazie al raggiungimento dei risultati, saranno raccontati ed analizzati dal Prof. Hanns Dietrich Schmidt, Responsabile culturale della Ruhr per il distretto di Essen, nell'ambito del Convegno “Quando la volontà collettiva diventa progetto: come ricostruire un territorio”.
Una sfida ecologista alla politica, alle istituzioni e a chi si occupa di progettualità, che parte da Colleferro e chiama a raccolta le varie realtà nazionali interessate, con una mano tesa al partenariato europeo, per instillare la cultura della tutela ambientale come investimento civico e non come spesa collettiva.

Rhur, Germania (sito retuvasa.org)

L’obiettivo non ultimo è quello di ridurre il distacco tra protesta ambientalista e processo produttivo, mutando il proprio territorio da terra di conquista a distretto dell’innovazione e della ricerca basato su opportunità ed idee. La base di partenza, così come è accaduto per la Ruhr, è di considerare che la mobilitazione è figlia anche della presenza di verde pubblico e di eccellenze artistico-paesaggistiche da difendere quali referenti oggettivi. Enfatizzare poi l’importanza delle periferie, ponendo fine alla categoria sociologica della “marginalità globale” e sostituendola con il nuovo protagonismo della periferia delle città metropolitane, con la consapevolezza da parte dei cittadini di una propria centralità nella ristrutturazione e riqualificazione urbanistica dei siti industriali e del luogo in cui si vive. La strategia vincente sarà l’individuazione dei diversi interlocutori, istituzionali e non.

E se è culturalmente vero che “il cambiamento è prima nella testa delle persone”, come recita lo slogan scelto dalle Associazioni e mutuato da una celebre frase dell’architetto Wolfang Pent, il successo di questa iniziativa sarà quello di essere riusciti a creare una rete di relazioni tra tutti gli invitati: dagli amministratori locali ai rappresentanti delle categorie produttive, dai collegi professionali degli architetti ed ingegneri alle associazioni ambientaliste e alla cittadinanza attiva.

Nelle intenzioni degli organizzatori, l'iniziativa potrebbe essere lo start up di un progetto di più ampio respiro che, prendendo le mosse da una rivendicazione locale, quale quella della tutela ambientale e sanitaria della Valle del Sacco, arrivi a stabilire non soltanto una collaborazione costante tra le varie associazioni, comitati e coordinamenti a livello nazionale, ma soprattutto a mettere in campo una rete di competenze che dia vita a politiche ambientali e culturali di lungo termine, anticipando i problemi e proponendo prospettive.
Un monito per tutti gli amministratori locali e per lo Stato perché siano custodi del territorio e non proprietari di beni comuni. Si potrebbe dire, per essere chiari, che lasciar degradare l’ambiente è come prendere a prestito denaro da un usuraio, che un giorno ci chiederà di restituire con interessi enormi. L’appuntamento dunque è a partire dal 23 novembre nella sala Konver - presso BIC Lazio di Colleferro (RM) alle ore 17,00.

 
Valle del Sacco, 21 novembre 2012

Note: Materiali e resoconti degli incontri organizzati a Colleferro dall'associazione culturale Logos e da Retuvasa - Rete per la tutela della Valle del Sacco - verranno diffusi nei prossimi giorni. PeaceLink ha partecipato ai lavori insieme a realtà associative e comitati provenienti da vari territori italiani, compresi tra i siti "d'interesse nazionale" (SIN) segnati da gravissimi problemi di inquinamento. La notizia dell'iniziativa ha destato l'interesse anche della stampa pugliese.

Per saperne di più:

Il programma dei lavori (23-25 novembre 2012): http://www.retuvasa.org/acqua/quando-la-volont%C3%A0-collettiva-diventa-un-progetto-come-ricostruire-un-territorio

Notizie sull'iniziativa
http://bari.repubblica.it/dettaglio-news/21:33/4261222
http://www.pressenza.com/it/2012/11/la-rhur-e-taranto/
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La riconversione nella Rhur
http://nopiazzacraxi.blogspot.it/2012/08/ilva-bonificare-si-puo-lesempio-della.html

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La situazione nella Valle del Sacco
http://www.nonsprecare.it/news/se-natura-presenta-conto.html

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