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Emergenze ambientali e industriali

Terra dei Fuochi: il voto della Camera è slittato al 21 gennaio

Dopo il voto previsto martedì, il decreto passerà in Senato, per essere votato e convertito in legge entro l'8 febbraio. Le novità riguardano anche la gestione dell'Ilva
20 gennaio 2014

Camera dei Deputati La Camera dei Deputati non ha ancora concluso l'esame del testo che dovrebbe  convertire in legge il decreto-legge 10 dicembre 2013, n. 136: "disposizioni urgenti dirette a fronteggiare emergenze ambientali e industriali ed a favorire lo sviluppo delle aree interessate".

La discussione prosegue il 21 gennaio (votazioni non prima delle ore 12,30), relatori BRATTI per la maggioranza (PD), relatori di minoranza DE ROSA (Movimento 5 Stelle) e GRIMOLDI (Lega Nord).

Al link che segue è possibile consultare i lavori parlamentari (le sedute in Commissione Ambiente tenutesi a dicembre e a gennaio e le sedute in Assemblea, a partire dal 14 gennaio):   

http://www.camera.it/leg17/126?tab=&leg=17&idDocumento=1885-A&sede=&tipo=

L'iter in Commissione Ambiente si è concluso il 14 gennaio. L'8 gennaio il presidente Ermete Realacci  (PD) ha comunicato che sono state presentate circa 350 proposte emendative e ha illustrato i profili di criticità che ne hanno fatto ritenere alcune inammissibili (ai sensi dell'articolo 96-bis,comma 7, del Regolamento che richiede la stretta attinenza alle materie oggetto dei decreti-legge all'esame della Camera). 

In una delle sedute precedenti (18 dicembre), il Ministro dell'Ambiente Andrea Orlando,  "quanto alla parte del decreto-legge relativa all'ILVA con la quale il Governo intende conseguire l'obiettivo di una rapida realizzazione delle prescrizioni dell'AIA", rilevava come fosse a suo avviso "difficile distinguere tra interventi di risanamento ambientale e interventi di conformazione delle attività produttive, trattandosi di livelli intersecanti", ritenendo che " la gestione degli impianti non può non avere ripercussioni sul profilo ambientale".

Per il Ministro, la difficoltà di realizzazione delle prescrizioni dell'AIA sarebbe "legata anche alla difficoltà di ottenere in tempi congrui autorizzazioni, per esempio di natura urbanistica, per la realizzazione di opere e di lavori indicati dall'AIA, dal piano ambientale e dal piano industriale. A tale questione il decreto intende fornire una risposta attraverso la previsione di norme dettate in applicazione del generale principio di semplificazione procedimentale."

Successivamente (l'8 gennaio) il Ministro Orlando aveva manifestato   "(...) la disponibilità del Governo ad accogliere, ove correttamente riferite all'oggetto del provvedimento d'urgenza, le proposte emendative coerenti con le misure in esso contenute e idonee a implementarne gli effetti positivi, a partire da quelle a sostegno delle produzioni agricole e a tutela della salute dei cittadini nei territori considerati dal decreto legge", e l'ulteriore disponibilità a considerare le proposte più generalmente dirette a rafforzare le politiche ambientali in occasione dell'esame del DDL in materia ambientale (cosiddetto «collegato ambientale») che sta per essere presentato in Parlamento, ovvero in occasione dell'esame in Assemblea del testo predisposto dalla Commissione Giustizia per l'inserimento dei reati ambientali nel Codice penale.

Nei documenti allegati si riportano alcuni stralci della discussione in Aula. Comprendono i pareri sulle proposte di modifica riguardanti la gestione commissariale dell'Ilva di Taranto (il D.L. 136/2012 infatti, in corso di conversione, è intervenuto sulla normativa introdotta poco prima dal D.L. 61/2012).

Note: Tutti gli emendamenti ammessi ad esame
(da pag 27, le proposte relative agli articoli 7 e 8, relativi all'Ilva):
http://parlamento17.openpolis.it/emendamenti_atto/20271

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