L’alleanza tra Taranto e la sua provincia può far parlare di futuro
Pochi giorni fa, in un farmer’s market (un mercato di vendita diretta) - tra un produttore che informava sulla provenienza delle nocciole e dei vasi di conserve sul suo banco e un altro agricoltore che segnalava con orgoglio i biscotti con cui ha vinto un premio regionale – qualcuno descriveva le sue terre, tra l’alto Lazio e la Toscana. Terre di calanchi, come quelle che occupano molte zone del Sud, dalla Calabria alla Basilicata. Una terra argillosa che, se trattata a dovere e destinata a piantagioni adatte, mostra proprietà utili alla coltivazione e rende prelibati gli alimenti.
Anche un luogo come questo oggi cambia. I consumatori sono più curiosi. Stanno assistendo al successo di iniziative imprenditoriali come quella di Eataly e ad una comunicazione vincente su temi come i prodotti della terra, l’allevamento e il recupero delle tradizioni. I punti vendita di prodotti a coltivazione biologica e biodinamica aumentano, e i cittadini più informati leggono e osservano, viaggiando, quanto vale nel mondo il solo e semplice marchio “Italia”. I luoghi di scambio di conoscenze, per arrivare a iniziative di vera e propria formazione, dovrebbero moltiplicarsi, creando un circuito virtuoso tra chi ha sofferto e rifiuta un modello economico di sfruttamento e spersonalizzazione, nelle città industrializzate, e chi, nei piccoli centri, è ancora vicino alla terra e al patrimonio di conoscenze dei più anziani.
I PROGRAMMI EUROPEI DI SVILUPPO RURALE
Si chiama Programma di Sviluppo Rurale e incoraggia e finanzia le attività agricole nei paesi dell'Unione Europea. Conclusa la fase europea, nelle Regioni si approva il Programma 2014 - 2020, mentre sono in corso le azioni del Programma 2016 - 2013
Ma quanti sanno, tra i non addetti ai lavori, che per l'Europa si è giovani agricoltori fino al compimento dei quaranta anni?
Molti adulti oggi confessano che, se tornassero indietro, non entrerebbero più in posti alienanti e a volte crudeli come certe fabbriche. Perché allora l'informazione sui fondi per l'agricoltura non riesce a diffondersi e ad essere meno approssimativa? In Italia metà delle aziende è guidata da over 65enni ed è rischio di abbandono, e sono previsti aiuti per chi ha meno di 40 anni e intende dedicarsi ad attività agricole. Il tema della produzione agricola e della piccola trasformazione può fare parte seriamente dell'orizzonte di vita e di lavoro di molti giovani nel Sud, e naturalmente di scelte politiche nazionali e locali più convinte.
Nel sito web che segue (Regione Puglia) c'è una consultazione pubblica diretta ai cittadini. Si può suggerire, indirizzare e fare proposte on line. Ma alla voce "giovani e agricoltura", fino ad oggi, gli interventi sono solo quattro. Le altre voci - tra cui "ambiente, foreste e acqua", "filiere e competitività" o "sviluppo locale partecipativo" hanno anche minore fortuna. E' segno che il sito viene visitato poco (del resto la rete è frequentata dai più giovani). Ma tutti gli interventi dei cittadini sono pertinenti. Se questi contenuti circolassero di più, ne nascerebbero curiosità e confronti costruttivi.
Per intervenire:
http://svilupporurale.regione.puglia.it/portal/pls/portal/PSR_PORTALE.DYN_FORUM.show
Misure di intervento 2006 - 2013:
http://svilupporurale.regione.puglia.it/portal/pls/portal/PSR_PORTALE.DYN_AREA_TEMATICA.show
Gli amministratori e gli stessi cittadini possono diventare più attivi nel ricercare contatti ed esperienze interessanti per indirizzare la progettualità dei più giovani, o nell'acquisire e diffondere istruzioni sull'utilizzo dei fondi europei. Le possibilità di lavoro e di crescita nell'agricoltura hanno un orizzonte concreto, più di altre operazioni dagli alti costi economici, ambientali e sociali, destinate a consumarsi nel giro di pochi anni. Non è poi da trascurare che, in controtendenza rispetto a possibili altri obiettivi personali o di categoria, per far conoscere e rilanciare le tradizioni e i prodotti del proprio territorio l'unione fa la forza.
Sullo stesso sito, a proposito del programma in corso e delle misure di intervento (aree tematiche), si legge dei fondi assegnati (anche voucher formativi e fondi per realizzare ammodernamenti), ma anche di casi di decadenza dagli aiuti già attribuiti per i nuovi insediamenti di giovani (misura 112), essendo mancati gli investimenti previsti da parte degli assegnatari. E' probabile che gli autori dei progetti e le persone che dovevano gestirli non fossero preparati, e abbiano solo colto in fretta l’opportunità di un finanziamento; ma può anche darsi che non abbiano potuto usufruire di un supporto adeguato sul piano amministrativo. Sarebbe utile approfondire, senza entrare nella spirale delle accuse o della dissimulazione ad ogni costo. Se la cattiva gestione dei fondi europei - che riguarda in modo pesante quattro regioni del Sud, ma anche il resto d'Italia - perdura da anni, è anche perché non si riesce ad affrontarne i nodi semplicemente lavorando di più e meglio, in modo meticoloso e senza presunzione.
Per favorire la nascita di progetti imprenditoriali dai presupposti solidi, dovrebbero essere offerte più occasioni di confronto e di approfondimento e dati conoscitivi chiari e di facile elaborazione. In questi mesi, l’ISMEA ha organizzato in 10 città italiane un seminario itinerante, che avrà come ultima tappa Viterbo, il 14 maggio. E' un'attività informativa che forse dovrebbe essere più capillare.
http://agronotizie.imagelinenetwork.com/agricoltura-economia-politica/2014/03/13/i-soldi-dei-giovani/37155
http://www.ismea.it/flex/cm/pages/ServeBLOB.php/L/IT/IDPagina/79
Approvata la Politica Agricola Comune (PAC )
http://www.europarl.europa.eu/news/it/news-room/content/20131118IPR25538/html/Approvata-politica-agricola-UE-2014-2020-sar%C3%A0-pi%C3%B9-equa-e-pi%C3%B9-ecologica
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