Ecologia

Lista Ecologia

Archivio pubblico

Lettera alla Commissione Europea

Ilva, tempo scaduto

La direttiva europea 2010/75/UE prevede (articolo 8 comma 2) che "laddove la violazione delle condizioni di autorizzazione presenti un pericolo immediato per la salute umana o minacci di provo­care ripercussioni serie ed immediate sull’ambiente (...) è sospeso l’esercizio dell’installazione".
16 giugno 2014
Associazione PeaceLink

Il tempo è scaduto e il governo italiano non ha fatto sostanzialmente nulla per regolarizzare la situazione dell'ILVA.

 

PeaceLink ha inviato stamane una lettera alla Commissione Europea per chiedere che la procedura di infrazione lanciata dalla Commissione contro l’Italia sul caso Ilva, e aggiornata il 16 aprile scorso con una seconda lettera di messa in mora, sia portata alla stadio successivo e che si arrivi presto in Corte di Giustizia dell'Unione Europea

 

Oggi la situazione è drammaticamente uguale a quella nella quale si è pronunciata la Commissione Europea.

 

A distanza di due mesi siamo di fronte ad uno stallo totale, mentre la città di Taranto continua a pagare l’altissimo prezzo della salute umana

 

Nei mesi passati, PeaceLink ha aggiornato costantemente la Commissione Europea, fornendo materiale di diverso tipo, quali ad esempio l'aggiornamento dello studio epidemiologico Sentieri che conferma la gravità della situazione sanitaria già focalizzata con le due precedenti pubblicazioni. (1)

Sono stati inviarti alla Commissione Europea video, fotografie e materiale di documentazione fornito dagli stessi operai ILVA. La Commissione Europea ha potuto consultare materiale Inail e ricevere aggiornamenti sull’inquinamento ricevendo report di dati pubblicati sul sito del Ministero dell’Ambiente e altro ancora. 

 

PeaceLink ritiene che nessun sostanziale passo in avanti sia stato compiuto al fine di mettere in opera - secondo le scadenze del cronoprogramma - quei miglioramenti tecnici e procedurali previsti dall'Aia (Autorizzazione Integrata Ambientale). Attualmente diversi impianti dello stabilimento ILVA operano al di fuori delle prescrizioni dell'autorizzazione AIA che è un'autorizzazione europea finalizzata a garantire in tutt'Europa le stesse garanzie di protezione per la salute e l'ambiente, anche al fine di garantire una corretta concorrenza fra le imprese delle diverse nazioni. 

 

La Commissione europea aveva già detto ad aprile che l’Ilva di Taranto non rispetta le regole europee e che “rappresenta un pericolo immediato per la salute umana e rischia di provocare un immediato significativo effetto negativo sull’ambiente”. (2)

 

PeaceLink ha chiesto alla Commissione di portare la procedura di infrazione allo stadio successivo, dopo aver constatato con grande rammarico che il Governo Italiano non ha ancora avviato nessuno cambiamento sostanziale nella questione Ilva e Taranto.

 

Ricordiamo che la direttiva europea 2010/75/UE prevede (articolo 8 comma 2) che "laddove la violazione delle condizioni di autorizzazione presenti un pericolo immediato per la salute umana o minacci di provo­care ripercussioni serie ed immediate sull’ambiente e sino a che la conformità non venga ripristinata conformemente alle lettere b) e c) del primo comma, è sospeso l’esercizio dell’installazione". (3)

 

Questa direttiva è stata recepita dalla legge italiana nello scorso aprile. Questo significa che il governo italiano è tenuto ad applicare come legge la direttiva europea su citata. Il governo italiano è tenuto quindi a fermare gli impianti non a norma con l'AIA che possano minacciare la salute e l'ambiente.

 

 

Per PeaceLink

 

Antonia Battaglia

Luciano Manna

Alessandro Marescotti

 

www.peacelink.it 

 

 

Riferimenti e fonti

 

(1) http://www.epiprev.it/materiali/2014/EP2/S1/EPv38i2S1_SENTIERIind.pdf

(2) http://www.peacelink.it/ecologia/a/40022.html

(3) http://eur-lex.europa.eu/LexUriServ/LexUriServ.do?uri=OJ:L:2010:334:0017:0119:it:PDF

Articoli correlati

  • ILVA, continua la nostra lotta per l'ambiente e la salute pubblica
    PeaceLink
    Lettera ai sostenitori di PeaceLink

    ILVA, continua la nostra lotta per l'ambiente e la salute pubblica

    L’annullamento della sentenza di primo grado rappresenta un passo indietro, causato da questioni procedurali. Ma non equivale a un'assoluzione. La realtà dell’inquinamento dell’ILVA rimane comunque acquisita e il GIP di Potenza Ida Iura ha infatti emesso un nuovo decreto di sequestro degli impianti.
    29 ottobre 2024 - Associazione PeaceLink
  • Lettera di ottobre agli amici di PeaceLink
    PeaceLink
    Ottobre 2024

    Lettera di ottobre agli amici di PeaceLink

    Vogliamo porre al centro il tema del diritto alla felicità. È un tema che dovrebbe toccare ciascuno di noi, invitandoci a immaginare insieme una società futura che combatta la solitudine, che superi la rassegnazione individuale e che riaffermi il principio di speranza e felicità condivisa.
    29 ottobre 2024 - Alessandro Marescotti
  • La buffa cerimonia del ministro Urso
    Ecologia
    La riattivazione dell'altoforno 1 dell'ILVA di Taranto

    La buffa cerimonia del ministro Urso

    Si potrebbe paragonare l'inaugurazione di oggi all'assurdità di una cerimonia in cui la FIAT mettesse in piedi un evento per presentare con orgoglio una Fiat 1100 malconcia di sessant'anni fa, invece di un'auto elettrica moderna e all'avanguardia.
    15 ottobre 2024 - Alessandro Marescotti
  • Un futuro da costruire insieme a Taranto, la riconversione
    Taranto Sociale
    L'inquinamento dell'ILVA va oltre il cambiamento climatico

    Un futuro da costruire insieme a Taranto, la riconversione

    Al termine del corteo dei Friday For Future di Taranto, Roberto ha letto questo testo che esprime le sue preoccupazioni e le sue speranze e che si conclude così: "Uniti possiamo far sentire la nostra voce e costruire un futuro migliore per noi e per le generazioni a venire."
    11 ottobre 2024
PeaceLink C.P. 2009 - 74100 Taranto (Italy) - CCP 13403746 - Sito realizzato con PhPeace 2.7.21 - Informativa sulla Privacy - Informativa sui cookies - Diritto di replica - Posta elettronica certificata (PEC)