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Raffinerie in Sicilia, il popolo inquinato chiude il cerchio

Il prossimo 18 ottobre l'incontro ad Augusta che unirà il popolo inquinato di Siracusa, Priolo, Melilli, Augusta, Gela e Milazzo
11 settembre 2014
Fonte: Il popolo inquinato siciliano

La raffineria di Gela

Il Popolo inquinato di Siracusa, Priolo, Melilli, Augusta, Gela e Milazzo sabato 18 ottobre ad Augusta organizza un evento regionale dal titolo " Le Soluzioni Possibili per il principio Chi Inquina deve Pagare civilmente e penalmente". Tale evento, sarà alle ore 16 e si terrà nella chiesa Madre di Augusta piazza Duomo e per l'ospitalità Ringraziamo padre Palmiro Prisutto.

Con l'avv. Giardina illustreremo i contenuti di un'azione giudiziaria collettiva da promuovere contro le emissioni odorigene e cancerogene di derivazione industriale dell'aria che noi respiriamo. Tale azione collettiva prevede una doppia tutela:
1) inibitoria delle puzze, intesa a chiedere la cessazione immediata di tali fenomeni molesti e inquinanti;
2) risarcitoria di tutti e diversi profili di danno (psicofisico, comportamentale, morale, esistenziale, biologico, agroalimentare, abitativo, economico e turistico).

L’inquinamento industriale dell’aria cattiva del quadrilatero industriale Siracusa, Priolo, Melilli e Augusta, così come quello di Gela e Milazzo, un tempo considerato un aspetto secondario rispetto ad altri impatti, non viene più sottovalutato in quanto sempre più spesso causa principale di malcontento e di lamentele da parte delle comunità circostanti le sorgenti di emissione.

Ai cattivi odori spesso si associano condizioni di “non salubrità” dell’aria; anzi, molte volte ad essi si attribuisce una valenza superiore poiché presenti concentrazioni significative di inquinanti cancerogeni (Bertoni et al, 1993; Stuetz et al., 2001; Van Harreveld, 2002; Frechen, 2003).

L’esposizione prolungata ai cattivi odori industriali non solo può comportare una modifica dell’equilibrio psicofisico di una persona e influire negativamente sui suoi comportamenti, ma a breve/medio termine può generare patologie tumorali, malformazioni, aborti spontanei, infertilità e abbandono delle abitazioni e dei suoli da coltivare. In ambito internazionale, europeo, nazionale e regionale poche o nulle sono le leggi che fissano i limiti tabellari di emissione di odore dalle sorgenti industriali e/o definiscono criteri di qualità attinenti all’odore, così come poco sufficienti sono i sistemi di controllo e gestione delle emergenze.

Solo la Germania è il Paese che più di altri si è dotato di un’organica normativa sugli odori, costituita da una legge quadro sulle emissioni (BundesImmissionschutzgesetz - binsche) a cui si affiancano le TA Luft (Linee tecniche per la prevenzione dell’inquinamento dell’aria) e la Direttiva sugli odori GOAA (Guideline on Odour in Ambient Air) approvata dal Comitato dei Lander il 13 maggio 1998.

In Italia, invece, non esistono norme nazionali ufficialmente riconosciute ed univocamente condivise che regolamentano tali sostanze industriali odorigene e cancerone , che ogni ora del giorno alterano lo stato di salute delle popolazioni limitrofe alla fonte di emissione.

Infatti, secondo il decreto legislativo n. 155 del 13 agosto 2010 (So n. 217 alla Gu 15 settembre 2010 n. 216), attuazione della direttiva 2008/50/CE (derivante a sua volta da quella del 2004 CE) relativa alla qualità dell'aria ambiente e per un'aria più pulita in Europa, gli inquinanti che raggiungono il valore limite ovvero il livello fissato in base alle conoscenze scientifiche, incluse quelle relative alle migliori tecnologie disponibili, al fine di evitare, prevenire o ridurre gli effetti nocivi per la salute umana o per l'ambiente nel suo complesso, che deve essere raggiunto entro un termine prestabilito e che non deve essere successivamente superato, sono quelli di derivazione da traffico veicolare come le concentrazioni di biossido di zolfo (SO2), biossido di azoto (NO2), monossido di carbonio (CO), ozono (O3), piombo (Pb), PM10 (polveri sottili), PM2.5 (polveri ultrasottili), metalli pesanti (tra cui: arsenico (As), cadmio (Cd), nichel (Ni), mercurio (Hg), benzo(a)pirene (BaP) e benzene (C6H6) annuale.

Questo decreto però non prevede dei limiti tabellari per tutte quelle sostanze odorigene e cancerogene di derivazione petrolchimica come acido solfidrico, idrocarburi non metanici, mercaptani e benzene orario, che stanno compromettendo e modificando lo stato di salute delle popolazioni del quadrilatero industriale Siracusa, Priolo, Melilli e Augusta, così come quello di Gela e Milazzo.
In pratica in Italia è come se l’inquinamento di origine delle raffinerie non fosse mai esistito, malgrado nelle aree 3 a rischio e in crisi ambientale siciliane: Gela, Milazzo e Priolo-Melilli-Augusta è evidente un elevato numero di mortalità per tumori (Atlante sanitario regionale: 2004-2012) al di sopra della media nazionale.

I dati al 2009 (Sentieri 2013) attestavano una percentuale di incidenza di tumori maggiore a Priolo e ad Augusta di circa il 20% in più rispetto alla media attesa della provincia.
Da febbraio ad oggi Padre Prisutto, arciprete della chiesa madre di Augusta, sta dimostrando al mondo intero che ad Augusta ogni 2 funerali officiati 1 è per cancro!
Per tale ragione il popolo inquinato siciliano dice basta e vi aspetta numerosi per lottare contro questa a strage silenziosa tutti insieme sabato 18 ottobre 2014 ore 16 ad Augusta.

WE SHALL OVERCOME!!!

Saranno presenti i seguenti relatori: 1) Padre Palmiro Prisutto arciprete della chiesa madre di Augusta, 2)Gioacchino Genchi, chimico, già dirigente della regione siciliana 3)Mara Nicotra, ricercatore esperto in problematiche ambientali, referente IV Commissione Ambiente parallela Ars del meetup costruiamo insieme M5S Siracusa 4)L'Avv. Antonio Giardina, Il legale delle azioni giudiziarie civili e penali già promosse nei siti ad alto rischio di crisi ambientale Milazzo e Gela. 5)Giuseppe Marano Popolo inquinato di Milazzo 6)David Melfa Popolo inquinato di Gela 7)Claudia Mannino arch. on. alla Camera dei deputati (M5S) Commissione Ambiente Moderatore Arturo Andolina referente de il "popolo inquinato del quadrilatero industriale siracusano"

i cittadini, i comitati, i movimenti sono invitati ad aderire

Note: http://www.peacelink.it/ecologia/a/39274.html Eni cita Marano
http://www.peacelink.it/ecologia/a/40247.html Eni cita Melfa
http://www.peacelink.it/ecologia/a/40307.html Milazzo e Gela denunce per inquinanti
http://www.peacelink.it/ecologia/a/39477.html Milazzo esposto a procure
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