Il decreto che Sblocca il cemento
Il primo servizio, trasmesso da TV7 (Rai1), è andato in onda il 25 ottobre scorso e prende le mosse dal presidio al quale hanno aderito circa 200 associazioni chiedendo di fermare il decreto, il 15 e 16 ottobre in piazza Montecitorio.
http://www.tg1.rai.it/dl/tg1/2010/rubriche/ContentItem-27790a2d-e71f-4655-a8eb-da13b315ca4a.html
TANTE STORIE ALLARMANTI
Non capita spesso di ascoltare ciò che hanno da dire, riunite nello stesso posto, tante persone impegnate per la difesa di territori diversi, minacciati e spesso già feriti a morte da incuria e inquinamento e dalle stesse dolorose conseguenze per la popolazione. La loro serietà parla di una lotta impari, affrontata da più o meno tempo, sapendo che è in gioco il futuro delle loro terre e delle loro vite. Le denunce riassunte dalle interviste riescono a gettare luce anche su tante situazioni non ancora o non più sotto i riflettori, ma purtroppo sorprendentemente allarmanti.
L'autrice del servizio - Maria Grazia Mazzola - approfondisce uno dei tanti aspetti che hanno fatto meritare al decreto n. 133 - che sta per essere convertito in legge con il voto al Senato previsto il 30 ottobre - l'appellativo di "Rottama Italia", nome anche del libro-denuncia di "Altreconomia" scaricabile on line.
Anche il Manifesto ha dedicato ampi servizi al fenomeno delle costruzioni abbandonate:
http://www.inu.it/wp-content/uploads/manifesto_29_ottobre_2014.pdf (oppure http://ilmanifesto.info/il-belpaese-affoga-in-un-mare-di-case/)
E' sorprendente vedere tanti palazzi di proprietà pubblica e privata abbandonati nel cuore delle nostre città, in parte pericolanti, in parte occupati da persone senza casa. Non si capisce come possano autorizzarsi nuove imponenti costruzioni anche a pochi metri daquesti immobili. Si lascia occupare un nuovo pezzo di terra come si lascia devastare, a un ragazzino incontrollabile, una stanza dopo l'altra.
Grandi estensioni di terra continuano così a diventare specie di immensi tappeti sulla terra, "tappi" di cemento e asfalto. Non respirano più, non assorbono acqua. "Come un malato terminale", si dice nel servizio di TV7. Solo a Roma vengono cementificati 360 ettari in più ogni anno. Un inutile e pericoloso scempio, come dimostrano alluvioni e frane che nessuno sta veramente provando ad arginare. Tutt'altro.
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