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Un vademecum anticancro per gli operai sul sito di PeaceLink

Se gli studenti imparano e insegnano la sicurezza

Preparare gli studenti e gli operai alla sicurezza, focalizzando l’attenzione sulla prevenzione e sulla salute, è un esercizio che andrebbe sperimentato di continuo a scuola e in fabbrica perché altamente formativo e interdisciplinare
7 novembre 2014
Fonte: Quotidiano di Puglia, 7 novembre 2014

Giornata per la sicurezza sui luoghi di lavoro

 

Un vademecum anticancro per gli operai sul sito di PeaceLink

 

Manuale di autodifesa

Ho avuto la possibilità di recarmi, con una troupe di Report, da un operaio Ilva malato di cancro. E’ stato intervistato. Ha raccontato al sua storia. E alla fine gli è stata fatta la domanda: “Ma lei sapeva quali sostanze cancerogene c’erano nel suo reparto di lavoro?”

La risposta è stata: no. Eppure avevamo di fronte una persona preparata, precisa, con la tessera della FIOM. Quello che lui non aveva avuto era l’informazione sulle sostanze cancerogene.

Questo operaio, prendendomi per un braccio, mi ha chiesto: “Ma esiste davvero il benzo(a)pirene?”

“Certo”, gli ho risposto.

“Secondo me non esiste, in fabbrica non ce ne hanno mai parlato”, ha borbottato, scuotendo il capo.

Gli ho allora chiesto: “Ma voi nel consiglio di fabbrica non avete mai studiato la legge 626 del 1994, quella che prevede l’informazione ai lavoratori sulle sostanze cancerogene?”

“Era troppo lunga da leggere”, mi ha risposto sconsolato.

 

Questo episodio lo racconto spesso ai miei studenti, specie a quelli che pensano di vivere meglio facendo il minimo indispensabile, leggendo solo i riassuntini di venti righe e gettando la spugna quando si trovano di fronte a testi ampi e articolati. L’Europa ci ha già bacchettato per la nostra formazione scolastica che non prepara a leggere e a comprendere testi “lunghi”.

 

Questo episodio l’ho raccontato anche quando abbiamo cominciato a prepararci per la Giornata della Sicurezza sui luoghi di lavoro, che si tiene a Taranto alla Facoltà di Giurisprudenza.

 

Preparare gli studenti e gli operai alla sicurezza, focalizzando l’attenzione sulla prevenzione e sulla salute, è un esercizio che andrebbe sperimentato di continuo a scuola e in fabbrica perché altamente formativo e interdisciplinare.

La domanda che molti si pongono è: in fabbrica vi possono essere emissioni di sostanze cancerogene? La normativa è chiara: le sostanze cancerogene non devono entrare in contatto con i lavoratori e vanno mantenute all'interno di ambiti confinati; se ciò non è tecnicamente possibile, esse vanno efficacemente aspirate ed eliminate nei punti più vicini alla sorgente. L'articolo 237, comma 1, lettera c), del dlgs 81/2008 prevede che il datore di lavoro abbia delle responsabilità in tal senso; infatti il datore di lavoro "progetta, programma e sorveglia le lavorazioni in modo che non vi è emissione di agenti cancerogeni o mutageni nell'aria. Se ciò non è tecnicamente possibile, l'eliminazione degli agenti cancerogeni o mutageni deve avvenire il più vicino possibile al punto di emissione mediante aspirazione localizzata". La prima cosa che verrebbe da chiedersi è: ma all’ILVA di Taranto questo articolo di legge è applicato?

In occasione della giornata della sicurezza, sul sito di PeaceLink abbiamo deciso di mettere a disposizione un “vademecum per gli operai” in cui vengono date informazioni sui loro diritti, dalla sorveglianza sanitaria alla conoscenza dei cancerogeni presenti nei reparti. Sono cose di cui per troppo tempo non si è parlato. Incuria e negligenza possono causare malattia e morte. Per questo abbiamo deciso di fare informazione per gli operai. Proprio dal sito di PeaceLink.

Note: Ecco il link http://www.peacelink.it/ecologia/a/40949.html

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