Commissario Gnudi, dove sono le benne ecologiche del porto di Taranto?
Dalle fotografie si notano, al secondo e quarto sporgente, le benne "vecchio sistema" che ogni giorno scaricano materiali dalle navi, le stesse benne che provocarono nel corso di tutto il 2013 le violazioni notificate dal Ministero dell'ambiente a Ilva a seguito delle ispezioni trimestrali di Ispra.
Ad esempio a dopo l'ispezione di maggio 2013 Ispra scriveva quanto segue:
"La soluzione tecnica implementata da ILVA per l’adempimento della prescrizione 5, relativa ai sistemi di movimentazione dei materiali trasportati via nave, presso gli sporgenti 2 e 4 del porto, non rientra tra quelle espressamente previste dall'autorizzazione, classificabile come rispondente alla BAT 11, come confermato, su richiesta di ISPRA, dal Ministero con prot. DVA 12006 del 24/05/13; tale violazione è stata accertata con nota ISPRA prot. 24524 del 11 giugno 2013 ed è stata notificata a ILVA".
Ma cosa è cambiato sino ad oggi? Nulla, sono cambiate solo le leggi che oggi consentono operazioni che l'anno scorso non rispettavano la stessa legge.
Come si può notare dalle fotografie al quarto sporgente si può notare un tipo di "benna ecologica" che però pare sia stata montata tra il 2008 e il 2009 dalla Tenova spa (documento in allegato), ci chiediamo pertanto se questa tecnologia risponda alle specifiche tecniche attualmente richieste dall'AIA e dal piano ambientale. Inoltre, da fonti interne al porto, pare che questa sia usata raramente, altri operai dicono di non averla mai vista in funzione.
Altra informazione proveniente da operai del porto riguarda i "dragaggi fai da te" che le benne tradizionali, specialmente di notte, opererebbero sui fondali in prossimità sporgenti a seguito delle notevoli quantità di minerali che cadono in mare. Questo accadrebbe a causa delle dispersioni di minerali durante le operazioni di scarico dove il minerale caduto in mare creerebbe problemi alle navi e pertanto si rendono necessarie queste operazioni per consentire alle navi l'attracco in sicurezza.
Le scadenze rimodulate dal piano ambientale iniziano a ripresentarsi, puntuali, così come si presentavano quelle dell'AIA del 2012, pertanto non possiamo far altro che chiedere spiegazioni alla persona che il governo italiano ha scelto per il commissariamento dell'Ilva di Taranto.
Lettera inviata il 14.11.14
Gentile Dott. Gnudi
con la presente intendiamo chiedere delucidazioni in merito ad alcuni punti del crono programma dettato nel decreto del Presidente del Consiglio dei Ministri 14 marzo 2014 che approva il piano delle misure e delle attività di tutela ambientale e sanitaria per lo stabilimento ILVA di Taranto , entrato in vigore e pubblicato sulla GU l’8 maggio 2014.
Nello specifico chiediamo un chiarimento in merito al rispetto delle scadenze che interessano l’installazione di benne ecologiche nel porto di Taranto per lo scarico dei materiali di vario genere dalle navi per soddisfare l’approvvigionamento dello stabilimento Ilva.
Le scadenze del piano ambientale inerenti le benne ecologiche riportano quanto segue:
Per la movimentazione dei materiali trasportati via mare, dovranno essere installate benne chiuse (ecologiche), gestite in automatico, con la seguente tempistica dall'entrata in vigore del decreto che approva il presente piano:
scaricatore A e B entro 5 mesi;
scaricatore C: entro 8 mesi;
scaricatore D: entro 11 mesi;
scaricatore E: entro 14 mesi;
scaricatore F: entro 17 mesi.
Chiediamo quindi evidenza della conformità e dell’osservanza della prima scadenza da parte di Ilva: “scaricatore A e B entro 5 mesi” e cioè ottobre 2014.
Inoltre, in virtù della prossima scadenza “scaricatore C: entro 8 mesi” e cioè gennaio 2015, chiediamo evidenza degli ordini e dei preparativi logistici per ottemperare questo ulteriore punto del crono programma.
Cordiali saluti
per Peacelink, Luciano Manna
Allegati
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