Le 40mila case abusive di "Berlusconia"
Legambiente: +41% le costruzioni illegali nel 2003 a causa del condono edilizio
«Immaginate una città molto più grande di Agrigento o di Catanzaro. E poi provate anche a immaginare che è nata dal nulla, in 12 mesi esatti. Quarantamila abitazioni, capannoni industriali, attività produttive, addirittura stalle». Come si chiama? "Berlusconia", una città nata e cresciuta grazie al condono edilizio varato dal governo di centrodestra. La denuncia arriva da Legambiente che registra nel 2003 un boom di costruzioni illegali: sono aumentate del 41%. In dodici mesi si sono aggiunte 40.000 case fuorilegge, l'equivalente appunto di una città grande come Agrigento.
Lo studio di Legambiente sul mattone illegale, fatto insieme al Cresme, è stato presentato ieri a Napoli nell'ambito del convegno "Io non condono", organizzato dall'associazione ambientalista per discutere con i governatori (a partire da Bassolino) e i sindaci che si sono opposti alla sanatoria le nuove azioni volte a «bloccare questa aggressione al territorio, questo regalo ai furbi, questo lasciapassare alle ecomafie».
«Questo nuovo centro urbano abusivo va sicuramente intitolato a Berlusconi - suggerisce Roberto della Seta, presidente nazionale di Legambiente - che per due volte è stato al governo e per due volte ha lasciato, con il condono edilizio, il segno sul territorio. Erano anni che non si registrava un così consistente boom dell'abusivismo. Anzi dal 1998 il trend dell'edilizia illegale, grazie anche a una stagione di demolizioni portata avanti coraggiosamente dai sindaci, era in costante calo. Oltre al danno c'è anche la beffa: era stato prospettato un introito per lo stato di 3,8 miliardi di euro, non è entrato nemmeno un decimo di quella cifra».
Il condono, sottolineano i dati di Legambiente e Cresme, porta con sé un effetto annuncio e un effetto trascinamento. La semplice attesa del condono edilizio sia all'epoca del provvedimento del governo Craxi (nel 1985), sia all'epoca del primo governo Berlusconi (nel 1994) determinò i maggiori picchi di abusivismo. Negli anni in cui si discusse il primo condono le costruzioni abusive superarono nel 1983 il tetto delle 105mila, nel 1984 la cifra di 125.000.
Erano state 70mila nell'82 e scesero a 60mila nel 1985. Lo stesso è avvenuto nel 1994, seconda legge di sanatoria urbanistica. Durante i mesi di discussione delle legge furono costruite 83mila abitazioni fuorilegge (l'anno prima erano state 58mila, l'anno successivo scesero a 59mila).
E così è successo adesso: tra il 2001 e il 2003, infatti, l'incremento della produzione abusiva è stato superiore al 41%, con un numero assoluto che nell'anno appena trascorso si attesta vicino alle 40.000 unità, mentre dal 1996 al 2001 il trend vedeva una costante diminuzione degli abusi. Nel 2004 poi, nessun dato incoraggiante visto che si attendono valori simili a quelli dello scorso anno.
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