La casa «ecologica» vince in Europa
1.04.04
«La casa è il vostro corpo più vasto. Essa si espande nel sole e dorme nella quiete della notte, non è senza sogni» (Kahlil Gibran). Abitare non è solo scegliere un luogo dove stare e custodire tutte le nostre cose, ma deve rispondere ai nostri bisogni del corpo e dello spirito. E occorre procedere con la verifica se il luogo prescelto dove edificare, restaurare o semplicemente andare a vivere sia inquinato da perturbazioni e anomalie ricercando se ci si trovi in aree patogene determinate da faglie dalle quali il radon possa risalire (o che sia presente nei materiali utilizzati), corsi d’acqua sotterranei, se vi sia radioattività, disturbi provocati dall’alta tensione, da emittenti radio e radar, telefoniche, inquinamento chimico, elettrico, presenze di gas tossici.
Fin dall’inizio è necessario stabilire l’orientamento in relazione al clima e per poter utilizzare tutti i fattori energetici forniti gratuitamente dalla natura. «Case passive» si chiamano nell’Europa del nord, dove si stanno costruendo quei sistemi che sfruttano la radiazione solare per il riscaldamento e per il raffreddamento estivo senza utilizzare elementi motorizzati e con un uso di energia limitatissimo che potrebbe essere prodotta con fonti rinnovabili.
Per ottenere questi risultati occorre ridurre al minimo gli scambi termici tra l’interno e l’esterno dell’edificio. D’inverno non deve entrare il freddo e non deve uscire il caldo, e il contrario d’estate, installando finestre con telai coibentati e vetricamera termoisolanti, doppi o tripli in relazione alle caratteristiche climatiche della zona. Si dovranno inoltre coibentare sia i muri, che i tetti ed anche il pavimento utilizzando scambiatori di calore a ventilazione meccanica. Un isolante molto usato per la casa ecologica è la cellulosa in fiocchi, ricavata da carta di giornale sminuzzata. Naturalmente la scelta dei materiali non tossici è d’obbligo, ma anche le materie prime usate, come le calci naturali al posto del cemento.
Dopo gli aspetti fin qui esposti particolare importanza riveste il ricambio d’aria, perché ogni volta che si aprono le finestre entra il freddo d’inverno e il caldo d’estate. Per evitare ciò la casa passiva prevede un impianto di distribuzione e trattamento dell’aria sia esterna che interna la cui riammissione nella casa risulterà a temperatura ambiente. Con un rendimento del 75 per cento. Poi occorrerà anche pensare agli impianti elettrici e telefonici costruiti in modo da non rilasciare onde nocive alla salute e utilizzare materiali per la tinteggiatura senza arsenico, benzene, dicloroetano, etilene ossido ed altre centinaia di materiali tossici generalmente utilizzati.
Oggi nella bioedilizia si è tornati a produrre tinteggiature e vernici utilizzando pigmenti naturali, utilizzando colle fatte con albume e tuorlo d’uovo, caseina, cera d’api con coadiuvanti come il borace, borati di calcio, sali marini, aceto, estratti vegetali, saponi. Ancora, consiglierei la doppia conduttura di acqua per poter utilizzare per alcuni usi domestici l’acqua piovana dei tetti.
È troppo importante la casa per lasciarne la progettazione nelle mani di professionisti che hanno perso il senso di cosa fosse la natura e il nostro rapporto con essa. Poi, una volta finita la casa, attenzione alla scelta dei mobili e ai materiali con cui sono stati costruiti, e se questa casa fosse allietata dalle risa e dai pianti di un bambino, attenzione a cosa dargli per nutrirlo, con quali giocattoli farli giocare e di quale biancheria intima rivestirlo poiché suscitò scalpore nei mesi scorsi la denuncia di Greenpeace sui pigiami e i giocattoli fatti con materiali tossici. Lo so che è diventato difficile vivere e che il Distruttore gode per tutta questa zizzania - che è bravissimo a seminare - ma far finta che tutto vada bene non servirebbe a nulla.
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