Peacelink e Cova Contro scrivono alla Commissione Europea sulla questione Basilicata
Menzionando anche le numerose discariche ed i centri di trattamento degli oli reflui,gli inceneritori come Fenice e dei cementifici di Matera e di Barile, i due siti SIN di Tito e della Val Basento, con i circa 390 a siti di interesse regionale affetti da contaminazioni, Cova Contro e Peacelink hanno chiesto che la Commissione verifichi il rispetto del diritto europeo in materia ambientale.
Le conseguenze della forte concentrazione di impianti industriali e soprattutto dell’attività di ricerca petrolifera potrebbero aver avuto ricadute molto importanti sulla salute umana e sulla catena alimentare. La Basilicata, inoltre, rappresenta un immenso serbatoio strategico per l’acqua potabile di tutto il Sud d’Italia e quindi per l’agricoltura.
La Convenzione di Aarhus stabilisce che è un preciso diritto dei cittadini essere informati e prendere parte ai processi decisionali quando è in gioco anche il proprio futuro, i propri diritti ad un ambiente sano e alla salute. I cittadini lucani, si augurano le due Associazioni, dovranno essere messi a conoscenza dei dati sull’inquinamento attuale e futuro.
Per Peacelink,
Alessandro Marescotti, Presidente
Antonia Battaglia, Rappresentante presso EU
per Cova Contro,
Giorgio Santoriello, Presidente
Gian Paolo Farina, Vice Presidente
in allegato la lettera originale
Allegati
Lettera Basilicata per Commissione Europea
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