Ecologia

Lista Ecologia

Archivio pubblico

Sotto le polveri dell'Ilva

21 luglio 2016
Cristina Sgobio

Dal nome originale, perché in inglese fa sempre più chic. Dal significato agghiacciante, perché tradotto in italiano fa sempre più ribrezzo. Il loro nome rimanda alla freschezza e alla libertà, ma anche a qualche manifestazione inedita, a metà tra una rassegna di musica estiva e un incontro grillino. Ma no, purtroppo, non è niente di tutto questo. Più che di freschezza, si tratta di avvelenamento. Più che di libertà, si tratta di prigionia.
Sono i “wind days”, le “giornate del vento” tanto temute dai tarantini. Perché il vento, in questo caso, non porta un po’ d’aria fresca, ma provoca la dispersione dai parchi minerali (scoperti!) di benzoapirene, Pm10 e altre sostanze tossiche. E quindi che si fa? Si proclama l’alle

Fumo dal camino E-312 la sera del 20/07/2016 dal pub Joice

rta, si consiglia ai tarantini di starsene a casa, di chiudere le finestre, di non uscire, di tutelarsi dall’inquinamento. Già, tutelarsi. Chiudendosi in casa. Temendo il vento, non solo il “mostro”. Il quartiere più a rischio è Tamburi, ma l’allarme si allarga a tutte le aree vicine all’Ilva. Eppure, siamo nel 2016, siamo nel millennio del futuro, nell’era della sperimentazione, travolti dalla moda di tutto ciò che è green, dal cibo all’economia.

In un mondo che passa per quello che non è, c’è ancora chi è costretto a barricarsi in casa, ma questo non basta perché le polveri dell’Ilva annientano prima l’anima, e poi la città. Una città che si trascina, che vorrebbe respirare, che vorrebbe tenere tutte le finestre aperte. Ma non può, perché c’è il vento, e il vento a volte è tiranno. Nei giorni immediatamente successivi ai “wind days” si verificano picchi di decessi e di ricoveri in città, così come documentato dallo studio del Centro Salute e Ambiente di Bari. Insomma, dopo i giorni di vento che trasportano polveri e altre sostanze inquinanti, si muore e ci si ammala di più.   

Le polveri si ammassano sui balconi. I pensieri si ammucchiano nella testa. La normalità scompare. Chiudere gli impianti e riconvertire l’economia? Ma no, restiamo in casa, anche se fuori c'è il sole. 

   

Articoli correlati

  • Comitato pace, no a nuovo quartier generale NATO a Taranto
    Disarmo
    "Denaro più utile a tutela ambiente"

    Comitato pace, no a nuovo quartier generale NATO a Taranto

    "I 18,1 milioni di euro destinati a questo nuovo quartier generale della Nato avrebbero potuto sostenere progetti per migliorare la qualità della vita dei cittadini, investendo in infrastrutture civili, progetti di tutela ambientale e opportunità di lavoro".
    10 novembre 2024 - Adnkronos
  • ILVA, continua la nostra lotta per l'ambiente e la salute pubblica
    PeaceLink
    Lettera ai sostenitori di PeaceLink

    ILVA, continua la nostra lotta per l'ambiente e la salute pubblica

    L’annullamento della sentenza di primo grado rappresenta un passo indietro, causato da questioni procedurali. Ma non equivale a un'assoluzione. La realtà dell’inquinamento dell’ILVA rimane comunque acquisita e il GIP di Potenza Ida Iura ha infatti emesso un nuovo decreto di sequestro degli impianti.
    29 ottobre 2024 - Associazione PeaceLink
  • Lettera di ottobre agli amici di PeaceLink
    PeaceLink
    Ottobre 2024

    Lettera di ottobre agli amici di PeaceLink

    Vogliamo porre al centro il tema del diritto alla felicità. È un tema che dovrebbe toccare ciascuno di noi, invitandoci a immaginare insieme una società futura che combatta la solitudine, che superi la rassegnazione individuale e che riaffermi il principio di speranza e felicità condivisa.
    29 ottobre 2024 - Alessandro Marescotti
  • IT.A.CÀ e il turismo responsabile arrivano a Taranto e nella Terra delle Gravine
    Consumo Critico
    “Dove mai andiamo? Sempre a casa”

    IT.A.CÀ e il turismo responsabile arrivano a Taranto e nella Terra delle Gravine

    IT.A.CÀ è il primo e unico festival in Italia sul turismo responsabile ed è arrivato alla XVI^ edizione; invita ogni anno a scoprire luoghi e culture in maniera responsabile e inclusiva ed a riflettere, per lanciare un’idea di turismo più etico e rispettoso dell’ambiente e di chi ci vive.
    28 ottobre 2024
PeaceLink C.P. 2009 - 74100 Taranto (Italy) - CCP 13403746 - Sito realizzato con PhPeace 2.7.21 - Informativa sulla Privacy - Informativa sui cookies - Diritto di replica - Posta elettronica certificata (PEC)