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Indagine shock

Roma, dodicimila decessi per inquinamento dal 2006 al 2015

Emergono dati drammatici causati dalle polveri sottili (PM 2,5) in un recentissimo studio che invita le autorità pubbliche a realizzare interventi strutturali per una riduzione di emissioni di particolato
30 dicembre 2016
Associazione PeaceLink

Indagine epidemiologica

Roma, sono ben dodicimila i decessi per inquinamento dal 2006 al 2015. E' il dato shock della ricerca condotta a Roma e disponibile da pochi giorni. Pubblichiamo qui online i dati (vedere PDF allegato a questa pagina web).

DEP Lazio firma una ricerca impressionante su Roma assieme alla ASL Roma1 e alla Regione Lazio. DEP Lazio è il Dipartimento di Epidemiologia che vede impegnato il dott. Francesco Forastiere, lo stesso epidemiologo che ha coordinato l'indagine sui decessi a Taranto collegati all'inquinamento industriale.

Una ricerca notata da pochi, forse per non destare allarme fra i romani che avevano tirato un sospiro di sollievo dopo che il governo aveva detto che Taranto era inquinata come Roma.

Il paragone era stato fatto per minimizzare il dramma di Taranto, senza far sapere che Roma è una città che vive silenziosamente e rassegnata una devastante situazione sanitaria causata dalle polveri sottili.

Il confronto Taranto-Roma avrebbe dovuto generare un sinistro sospetto. E provocare qualche interrogativo. Mentre è sembrato voler evidenziare un ritorno di Taranto alla normalità, mentre quello che emerge con questa ricerca è invece che Roma è fuori controllo, proprio come Taranto, anche se per cause differenti.

I dati della ricerca sono drammatici e le conclusioni sono dure. Sotto accusa i veicoli diesel e il riscaldamento a biomasse, da disincentivare.

Si legge nella relazione: "I dati presentati, pur in presenza di una lenta diminuzione delle concentrazioni, sottolineano la rilevanza sanitaria della esposizione ambientale ad inquinanti. I risultati sollecitano l’adozione di interventi strutturali radicali per la riduzione delle emissioni, in particolare dei veicoli diesel, e la conseguente riduzione della esposizione della popolazione e degli effetti sanitari".

Impressionanti sono i dati emersi nella Capitale nel solo mese di dicembre 2015 in un'altra ricerca dal titolo "Inquinamento atmosferico ed effetti sulla salute a Roma nel mese di dicembre 2015"

Si legge nella ricerca: "Durante i 31 giorni considerati (dal 29 novembre al 29 dicembre), sono stati stimati 26 decessi per cause naturali dovuti ai superamenti di PM10".  

L'incremento dell'inquinamento nel mese di cicembre va messo in correlazione al PBL (Planetary Boundary Layer), una sorta di ‘coperchio’ naturale che cambia di luogo in luogo e di stagione in stagione, e che, per questo, se è più basso trattiene gli inquinanti al suolo, se è più alto consente invece di avere un’aria più pulita.

I dati di Roma confermano la gravità dell'inquinamento che era stata ricontrata da PeaceLink con una serie di misurazioni degli IPA cancerogeni da cui era derivata anche una interrogazione parlamentare

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