Incontro con il ministro della Salute Giulia Grillo
Il ministro dichiara nel comunicato finale: "Assicuriamo il nostro impegno a vigilare, con particolare attenzione, sui danni che le emissioni e le polveri prodotte dall’IIva sono in grado di provocare".
L'impegno che chiedevamo al governo non era quello che il ministro dice di voler assicurare. Quello che chiedevamo era una valutazione PREVENTIVA dei danni sanitari che potrebbe provocare Arcelor Mittal con il suo piano ambientale. Senza una valutazione preventiva non è possibile fare PREVENZIONE e non è possibile fare una scelta informata e consapevole sull'efficacia del piano ambientale.
Nel caso in cui il piano ambientale provocasse malattie e morti in eccesso occorre saperlo prima e fare le dovute quantificazioni. Vigilare dopo significa venir meno all'impegno per la salute che è basato sulla prevenzione. Occorre invece vigilare prima applicando gli strumenti preventivi che il Ministero della Salute dichiara di voler utilizzare.
Noi in fondo chiedevamo quanto il Ministero della Salute dichiara sul suo sito web:
"L’Italia oggi presenta numerose carenze normative e applicative rispetto alle raccomandazioni internazionali e alla completa applicazione delle indicazioni europee sulla Valutazione di Impatto sulla Salute (VIS). Inoltre, pur richiedendo una valutazione della componente salute nella Valutazione di Impatto Sanitario (VIA) e nella Valutazione Ambientale Strategica (VAS), a partire dal DPCM 27/12/88 e successivamente nel Dlgs 152/2006, non c’è adeguata chiarezza sulle relative procedure applicative, con la conseguenza che spesso la valutazione della componente salute è disattesa o trattata in modo insufficiente ai fini decisionali.
È quindi forte l’esigenza di riqualificare le valutazioni preventive a supporto delle Amministrazioni effettuate dagli operatori della sanità pubblica e di fornire indicazioni per sviluppare adeguatamente la componente salute nell’ambito delle procedure di VAS e di VIA".
Tutto questo non viene applicato per l'ILVA in quanto non viene predisposta una valutazione preventiva dell'impatto sanitario.
Nonostante i toni di estrema cortesia del ministro, che abbiamo apprezzato, ciò che non ci ha convinto è l'impostazione complessiva che è risultata improntata ad un controllo a posteriori dei danni. Noi riteniamo invece che vada applicato per Taranto e per l'ILVA il principio di prevenzione e quello di precauzione.
In assenza di una valutazione preventiva dei danni sanitari, la prosecuzione dell'attività di impianti pericolosi (in quanto sotto sequestro penale) costituisce un esperimento inaccettabile sulla salute.
Il nostro Governo non vuole più obbligare i tarantini a scegliere tra Salute e Lavoro.
Questa mattina ho incontrato una delegazione in rappresentanza dei genitori di Taranto. Ho parlato a cittadini preoccupati per la sorte dei propri figli nella propria città.
In linea con il contratto di Governo e in sinergia con il ministro del Lavoro, Luigi Di Maio, assicuriamo il nostro impegno a vigilare, con particolare attenzione, sui danni che le emissioni e le polveri prodotte dall’IIva sono in grado di provocare.
Per questo Governo, i cittadini di Taranto non dovranno più essere obbligati a scegliere tra il diritto alla salute e il diritto al lavoro.
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