Ecologia

Lista Ecologia

Archivio pubblico

Le centraline Arpa Puglia e il conflitto ambientale

Personale riflessione sull'inquinamento a Taranto

I dati indicano un possibile trend in aumento di inquinanti dalle cokerie. Questo trend, che comunque andrebbe meglio caratterizzato, è giusto che sia evidenziato ed ha fatto bene Peacelink a denunciarlo. Ed è bene che Arcelor sappia che c'è una capacità di controllo della cittadinanza attiva
6 marzo 2019
Giorgio Assennato
ILVA Taranto è stata ed e ancora teatro di una vera e propria guerra tra le massime istituzioni dello Stato, una guerra che non ha precedenti per virulenza, durata e numero di battaglie condotte a colpi di decreti legislativi da un lato e ordinanze dall'altro con un timido intervento della Corte Costituzionale che non fu in grado di risolvere alla radice il problema. Di conseguenza, la governance ambientale è stata esercitata col pugno di ferro degli esecutivi di turno. che hanno rinunciato di fatto ad una governance condivisa, inclusiva, trasparente e basata sull'evidenza, l'unica in grado di ricreare la coesione sociale sempre più sbrindellata. La guerra tra chi garantisce l'immunità ai gestori e mira a nascondere la polvere sotto il tappeto e chi, invece, ritenendo di godere della protezione della magistratura inquirente, grida al lupo, al lupo al minimo dato ambientale considerato catastrofico, questa guerra senza quartiere, in cui i media sembrano attratti irresistibilmente dalla moda del catastrofismo, esclude ogni possibile approccio razionale. 
Partiamo dall'esempio del recente scoop sulla nota di  Peacelink. I dati, incontrovertibili, mostrano l'aumento nei due mesi di gennaio-febbraio 2019 (a gestione Arcelor) rispetto ai corrispondenti mesi del 2018 (a gestione pubblica) di IPA e benzene nella centralina vicina alle cokerie all"interno di Ilva. Non essendo stato riscontrato un parallelo aumento degli stessi inquinanti nelle centraline della qualità dell'aria urbana,nemmeno a Tamburi, il fenomeno è limitato all'interno di Ilva. Il fenomeno meriterebbe di essere valutato in modo più approfondito, perchè di per sè limitato a solo due mesi e il confronto.potrebbe essere condizionato da variabili confondenri di tipo meteorologico. Ma è stato sufficiente per scatenare Telenorba e  altri media nazionali e locali che hanno parlato di ritorno preoccupante dell inquinamento. Ma in sè i dati cosa vogliono significare? E ci sarebbe stato un altro modo di fare comunicazione ambientale, un modo più serio e meno gridato? I dati, lo riconosce oggi lo stesso prof. Marescotti, indicano un possibile trend in aumento di inquinanti dalle cokerie. Questo trend, che comunque andrebbe meglio caratterizzato, è giusto che sia evidenziato ed ha fatto bene Peacelink a denunciarlo. Ed è bene che Arcelor sappia che c'è una capacità di controllo della cittadinanza attiva, a prescindere dalle relazioni ufficiali di Arpa. Faccio una similitudine di tipo medico per farmi comprendere meglio. Se un oaziente diabetico sotto terapia ha valori bassi di glicemia a digiuno per un lungo periodo e poi improvvisamente si manifesta un trend in. crescita, è giusto preoccuparsi e informare il diabetologo ben prima di arrivare al coma diabetico. Ma se i media interpretano quei dati come prova di un imminente coma diabetico, se fanno cosi, si tratta di una grossolana manipolazione della realtà.
Non dissimile il ragionamento sulle diossine riscontrate nella massera Fornaro. Perchè poi, sulla base di questi dati, si chiudono le scuole di Tamburi? Mistero fitto. In medicina, si chiama medicina difensivistica quella che porta ad abuso di procedure per le quali non c'e indicazione specifica per difendersi da eventuali accuse di malpractice. Qui e la stessa cosa: si assumono decisioni per le quali non vi e alcuna indicazione a fini difensivistici. È l'ennesimo frutto avvelenato di una stagione folle che non sembra finire mai. Una mela l'ho mangiata pure io!

Articoli correlati

  • La ricerca sul benzene presentata oggi al Senato per l'audizione sull'ILVA
    Taranto Sociale
    Comunicato stampa di PeaceLink

    La ricerca sul benzene presentata oggi al Senato per l'audizione sull'ILVA

    La ricerca era finalizzata a conteggiare tutti i picchi di benzene registrati da Arpa Puglia che superassero il valore significativo di 27 microgrammi a metro cubo. Tale ricerca ha evidenziato come nel 2023 vi siano stati più picchi di benzene che nei dieci anni precedenti.
    6 febbraio 2024 - Alessandro Marescotti
  • Otto anni di benzene in aumento a Taranto nel quartiere Tamburi
    Ecologia
    Lo studio è stato affidato al data analyst Antonio Poggi

    Otto anni di benzene in aumento a Taranto nel quartiere Tamburi

    La retta di interpolazione statistica, ottenuta con l’utilizzo del software Omniscope, indica una concentrazione crescente del benzene nel quartiere Tamburi dal 1° gennaio 2016 al 31 dicembre 2023. Un fallimento delle politiche sinora attuate per la gestione dello stabilimento siderurgico ILVA.
    25 gennaio 2024 - Pierfrancesco Albanese
  • A Taranto trend del benzene in aumento
    Taranto Sociale
    I dati della centralina Arpa di via Orsini a Taranto nel quartiere Tamburi, la più vicina all'ILVA

    A Taranto trend del benzene in aumento

    L'aggiornamento dei calcoli rende ancora più evidente l'andamento crescente della concentrazione del benzene nel quartiere Tamburi di Taranto. Il benzene è un cancerogeno certo ed è associato alle leucemie.
    20 gennaio 2024 - Redazione PeaceLink
  • Dicembre nero
    Ecologia
    Taranto

    Dicembre nero

    Mentre Acciaierie d'Italia chiede un'accelerazione dei ritmi produttivi per la cockeria, la situazione dentro l'ILVA di Taranto non va bene. E' un “dicembre nero”. E' stato inviato al ministro della Transizione Ecologica questo rapporto sul trend negativo del benzene.
    18 dicembre 2021 - Associazione PeaceLink
PeaceLink C.P. 2009 - 74100 Taranto (Italy) - CCP 13403746 - Sito realizzato con PhPeace 2.7.26 - Informativa sulla Privacy - Informativa sui cookies - Diritto di replica - Posta elettronica certificata (PEC)